Categorie: Cronaca Spoleto

Spoleto, truffato dalla badante e da colui che credeva un amico / Sentenza forse entro l'anno

Jac. Bru.

Una donna di 55 anni e un uomo di 80 alla sbarra con l’accusa di circonvenzione d’incapace. La presunta vittima dei loro raggiri ormai deceduta. Pareri a volte discordanti emersi dalle dichiarazioni dei testimoni. Questa l’intricata vicenda tornata nelle aule del tribunale di Spoleto nei giorni scorsi di fronte al giudice Roberto Laudenzi e al pubblico ministero Roberta Maio. Gli imputati, rispettivamente badante e conoscente dell’ anziano, sono accusati di averlo convinto, approfittando del suo stato di “deficienza psichica”, a ritirare dal suo libretto di risparmi e consegnare loro a più riprese ingenti cifre di denaro, nell’ordine complessivo dei 12mila euro.

In aula, nel corso delle udienze, sono però emersi particolari discordanti. Non è infatti ancora chiaro se l’uomo fosse in grado di effettuare queste operazioni contabili autonomamente e in piena coscienza o se avesse bisogno dell’aiuto pratico di qualcuno. Se nella precedente udienza un teste aveva ricordato di aver visto l’anziano signore alle poste proprio in compagnia dei suoi presunti aguzzini, secondo altri sentiti nei giorni scorsi avrebbe invece fatto tutto da solo.

Non aiutano a chiarire il quadro neanche le testimonianze dei suoi medici curanti, secondo i quali il loro paziente si sarebbe presumibilmente rivolto a qualche conoscente per effettuare operazioni contabili, ma le sue condizioni psicofisiche non gli avrebbe impedito in assoluto di farlo in autonomia. Tanto è vero che, stando alle dichiarazioni di due commercianti che lo conoscevano, guidava la sua auto senza problemi nel periodo dei prelievi sospetti (febbraio-aprile 2006).

Prima della discussione manca da ascoltare ancora un testimone, che però risulta irreperibile. Questo il motivo per cui il giudice ha rinviato l’udienza al prossimo 12 novembre. La sentenza dovrebbe arrivare entro l’anno, anche perché i reati contestati agli imputati cadrebbero in prescrizione ad inizio 2014. I familiari della presunta vittima si sono costituiti parte civile nel processo e sono assistiti dall’avvocato Luca Conti del foro di Rieti. A difendere gli imputati è invece l’avvocato Maurizio Salari del foro di Perugia.

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