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Spoleto, con una targa commemorativa ai familiari la città ricorda Fausto Sabini

Redazione

Spoleto, con una targa commemorativa ai familiari la città ricorda Fausto Sabini

Sabini ha portato in tutti i teatri italiani la tradizione dei macchinisti e operatori teatrali spoletini ai quali lui stesso ha insegnato per tutta una vita
Sab, 28/01/2017 - 08:43

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In occasione dello spettacolo del 29 gennaio della manifestazione “La Domenica dei Sogni”, Livio Viano, presidente della Compagnia Teatro d’Aosta, ha proposto all’Assessore alla Cultura e al Turismo Camilla Laureti di ricordare, per l’anniversario della scomparsa di Fausto Sabini, figura di illustre spoletino.

Fausto Sabini, spoletino di nascita, ha lavorato per tutta la vita nel mondo del teatro: a 14 anni diventa aiuto elettricista al teatro dell’Opera di Roma, dove lavora in seguito per undici anni come macchinista teatrale; per venticinque anni è direttore degli allestimenti e del laboratorio di scenografia per il Festival dei Due Mondi di Spoleto e per venti anni fu direttore tecnico della stagione lirica del teatro “Verdi” di Sassari.

Come capomacchinista ha lavorato con le più importanti compagnie italiane: Masiero, Macario, Rascel, De Lullo-Falk-Valli, Proietti, Mauri, Lavia e Orsini e, tra i registi, Visconti, Ken Russel, Zeffirelli, Ronconi e Scaparro. Allestendo le opere Sabini collaborò con importanti direttori d’orchestra come Karajan , Abbado e Oren.

È stato una dei maggiori macchinisti nazionali, lavorando per il Festival dei Due Mondi ed insegnando questo mestiere a tutti quei macchinisti che oggi continuano ad operare a Spoleto per il Festival e per le varie manifestazioni teatrali cittadine. Sabini, alternando lavori per la prosa e per l’opera, mise le sue competenze al servizio dei tanti teatri nazionali quali La Fenice di Venezia, il Teatro dell’Opera di Roma; il Teatro Regio di Parma, città in cui si era trasferito e dove è scomparso, il 29 gennaio 2010 a causa di una polmonite.

Considerando che il presidente del Teatro d’Aosta Livio Viano ha lavorato per molti anni con Sabini, di cui era intimo amico, è sembrato opportuno, anche in considerazione della coincidenza che lo spettacolo si tiene proprio il giorno dell’anniversario della scomparsa di Sabini, ricordare con una breve commemorazione il macchinista, con la consegna, da parte dell’Assessorato alla Cultura, di una targa ai familiari di Sabini; per tale ragione l’Assessore ha invitato la moglie, i quattro figli ed i numerosi nipoti di Fausto Sabini che, molto felici dell’iniziativa, hanno accettato di partecipare, insieme ad alcuni macchinisti spoletini che oggi, memori del suo insegnamento, portano avanti la tradizione teatrale spoletina.

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