Acqua e Rifiuti

Spoleto e il suo (dis)servizio idrico, lettera aperta di un cittadino

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Luigi Trollini, abitante di una frazione di Spoleto, che da alcuni giorni vivono senz’acqua per un probabile guasto, insieme ad altri concittadini e attività commerciali. L’interruzione nella fornitura è avvenuta non solo senza nessun tipo di comunicazione preventiva, ma ad oggi senza né il ripristino del servizio e tantomeno di spiegazioni e di tempi certi nell’intervento sull’acquedotto.

Di seguito la lettera di denuncia:

Sono uno spoletino nato, cresciuto e che vive nella nostra amatissima città, patrimonio mondiale dell’UNESCO e metà di un flusso turistico importante per tutto il corso dell’anno. Volevo far conoscere ai miei concittadini la situazione a dir poco allucinante, dal punto di vista idrico, in cui versa Spoleto, a me del tutto sconosciuta fino a sabato scorso.

Vi racconto la mia odissea del fine settimana, ad oggi, DOPO DUE GIORNI, non ancora risolta e senza precisi e certi punti fermi circa la sua risoluzione. Abito in loc. Sustrico, nel versante sud della città, lungo la SS Flamina in direzione Terni, 500 m dopo il bivio di Pompagnano.

Sabato scorso, a partire alle ore 14, si è interrotta l’erogazione dell’acqua nella mia abitazione, senza che ci fosse stato alcun preavviso da parte della VUS. Nel sito dell’azienda, era riportata la sola notizia ‘A causa interruzione dell’energia elettrica da parte dell’ENEL, Venerdì 21 Ottobre 2016, dalle ore 08.30 alle ore 14.30,si potranno verificare cali di pressione e possibili interruzioni nella fornitura dell’acqua ad ICCIANO, località nel Comune di SPOLETO’, non so fino a che punto collegata con il mio problema.

Da allora, per 4 ore, ho atteso invano il ripristino dell’erogazione idrica, per poi decidermi a chiamare il numero verde di “PRONTO INTERVENTO” acque e fognature, segnalando il mio problema e venendo a conoscenza di una serie di fatti, dei quali, forse, i miei concittadini non sono assolutamente informati.

  1. Il Call center che risponde alle emergenze è situato in CAMPANIA!!??. Gli operatori (ma non è sicuramente colpa loro…) non sanno nemmeno di quali zone del  territorio stiamo parlando e si limitano solamente a prendere nota delle generalità dell’utente, del problema, e della toponomastica del luogo in cui esso si è verificato, per poi passare la chiamata ai tecnici.
  2. I tecnici in grado di intervenire sul territorio che, come sbandierato nel sito dell’azienda, ha un’estensione di migliaia di kmq e altrettante migliaia di KM di tubazioni (territori di Spoleto, Castel Ritaldi, Campello), sono DUE (due, lo scrivo a lettere per non dare luogo a fraintendimenti..), costretti a lavorare in orari improbi e senza possibilità alcuna di risolvere “da soli” problematiche manutentive riguardanti ACQUA, GAS e FOGNATURE.
  3. Sicuramente non dispongono di tecnologie di diagnostica e di mezzi di intervento adeguati in quanto, una nota struttura turistica nella mia zona, risulta ormai da 4 giorni senza erogazione idrica, con grosso danno economico e d’immagine. Infine, sempre curiosando nel sito della VUS, sezione Società trasparente-Personale, ho scoperto che solo 5 dirigenti costano all’Azienda di “SERVIZI” circa 450.000 € annui, pagati con i soldi noi utenti che riceviamo un trattamento che, definire da terzo mondo, risulta essere benevolo. (Sono un docente di Elettrotecnica ed Elettronica, laureato in Ingegneria e in possesso del Dottorato di Ricerca, guadagno annualmente meno della metà del più “malpagato” dei 5 dirigenti …. ).

Concludo chiedendomi:

A mio parere, e sottolineo, a mio parere, al fine di garantire il servizio ai cittadini che pagano, non sarebbe forse il caso di potenziare la rete di manutenzione, assumendo nuovo personale qualificato e dotandosi di tecnologie di diagnostica al passo con i tempi, reperendo magari le risorse dai lauti stipendi dei dirigenti o ottimizzando i costi di struttura, senza vessare ulteriormente i tanto bistrattati utenti?

Estendo a tutti i miei concittadini le precedenti amare riflessioni.

Luigi Trollini”.