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Spoleto scrive la storia, festa per la capsula del tempo | Foto e video

Foto, articoli di giornale, lettere ma anche gli oggetti più disparati. Spoleto scrive la sua storia con la Capsula del tempo, il grande contenitore in acciaio (alla fine in realtà ne sono stati realizzati ed interrati due) che racchiude oltre 270 oggetti lasciati da altrettante persone o organismi cittadini che fra 100 anni racconteranno la città di oggi a chi ci succederà.

E’ stata una grande festa, con musica ed interpretazioni teatrali, quella che si è tenuta sabato pomeriggio in piazza del Mercato, tornata al suo splendore dopo l’opera di ripavimentazione che da lunedì riprenderà con il tratto conclusivo in via Arco di Druso.

Ad inserire gli ultimi oggetti nelle due capsule, che saranno aperti nel 2118, è stato il vicesindaco Maria Elena Bececco. E tra questi anche una lettera della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini – “ma speriamo che quello che auspica per la città non si realizzi tra 100 anni” ha ironizzato Bececco -, uno scritto della stessa vicesindaco, uno dell’arcivescovo Renato Boccardo e poi una foto del sindaco Fabrizio Cardarelli. Ma tra gli oggetti più curiosi ci sono i guantoni da boxe di Gianni Burli, l’ultima sigaretta di chi ha deciso di smettere, i giornali del giorno, la maglia della Monini Marconi, un video di studenti che mostra l’importanza del libro nonostante l’avvento del digitale e tanto altro. L’idea della capsula del tempo, ha ricordato la prima cittadina facente funzione, presente insieme agli altri assessori ed a diversi consiglieri comunali di vari schieramenti, è nata da Luca Paolucci e Leonilde Gambetti ed ha trovato il pieno sostegno dell’amministrazione comunale. D’altronde, evidenzia l’assessore alla cultura Camilla Laureti, si ha notizia di un’altra “capsula” che sarebbe situata sotto al Teatro Nuovo.


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Le capsule sono state realizzate dalla Tecnokar e messe sottoterra, nell’ambito dei lavori di ripavimentazione di piazza del Mercato da parte della Vus con il progetto dell’amministrazione comunale, dal personale dell’Ase. A ricordare la loro presenza è un sampietrino di ottone realizzato dall’orafo spoletino Enrico Morbidoni.

In tanti hanno fatto sì nel pomeriggio che la cerimonia si trasformasse in una grande festa anche per assaporare il gusto dell’antico foro spoletino riqualificato. C’erano la banda musicale Città di Spoleto, il piccolo coro della Valnerina del Teatro Lirico Sperimentale, il violinista Federico Orazi e gli attori Fausto Manasse e Antonietta De Santis che hanno recitato un brano tratto da “Le operette” di Giacomo Leopardi.

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