Finanziamenti pubblici non ne piovono più come un tempo a Spoleto. E così dopo che gran parte del centro storico è stato completamente messo a nuovo una decina di anni fa, sotto le due Giunte guidate da Massimo Brunini grazie ai fondi del terremoto del 1997 (ancora disponibili per la cosiddetta fascia N), ora per poter intervenire c’è bisogno dell’aiuto dei privati. Gli enti pubblici non hanno più soldi a disposizione e lo sa bene anche il Governo, che ha tagliato i trasferimenti statali ma ha previsto delle misure per favorire gli investimenti da parte dei moderni mecenati. Mentre le amministrazioni vanno a caccia di sponsor privati per poter effettuare interventi altrimenti irrealizzabili.
Lo strumento attualmente più in voga è l’Art bonus, che consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano. I risultati sperati però si fanno attendere e gli
A Spoleto sono 4 i restauri di beni culturali che si possono sostenere al momento: pianoforte a coda del XVIII secolo, 5.000 euro; arazzi della Regina Cristina di Svezia, 25.581; Palazzo Zacchei Travaglini, 60mila euro; una porzione di ex caserma Nino Bixio, 60mila euro, che attualmente ospita il Giudice di Pace e destinata al polo di alta formazione (progetto rimasto in stand-by visto il mancato trasloco ancora degli uffici giudiziari e l’attesa dell’accreditamento del Miur per i corsi formativi). L’amministrazione comunale spoletina era partita con largo anticipo, organizzando un incontro pubblico a novembre fortemente voluto dall’assessore alla cultura Gianni Quaranta. L’orario scelto per la convocazione non si era rivelato però una scelta vincente e la riunione era andata pressoché deserta. Il Comune aveva individuato e presentato decine di proposte, ma fino a qualche settimana fa nessuna di esse compariva sul sito dedicato del Governo. Un disguido tecnico degli uffici, infatti, secondo quanto è stato possibile ricostruire, aveva portato al mancato caricamento delle schede. Si è provveduto quindi soltanto in queste ultime settimane al caricamento dei primi quattro interventi, quelli prioritari, a cui ne seguiranno altri.
Intanto però c’è chi si dà da fare in altro modo, con olio di gomito e mettendo in campo le proprie professionalità. Se in Umbria è nota l’attività di mecenatismo di Brunello Cucinelli, vero precursore su questo campo, Spoleto, grazie al Festival dei Due Mondi, ha visto negli ultimi anni l’impegno della Fondazione Carla Fendi, che ha rimesso a nuovo il teatro Caio Melisso (l’accordo fu siglato sotto la Giunta del sindaco Daniele Benedetti nel 2010). Ma a livello di interventi economicamente meno ‘impegnativi’, quanto di altrettanto significato, nella città ducale si è voluto coinvolgere la cittadinanza più attenta. Si era quindi iniziato chiedendo aiuto a privati, attraverso dei bandi pubblici del Comune, ad esempio per asfaltare strade e piazzali (qui l’articolo). Era stato anche restaurato l’orologio di piazza del Mercato, grazie all’impegno dell’artigiano spoletino Massimo Viti che si era offerto a titolo gratuito. Poi è stata la volta della scalinata di piazza Pianciani, che necessitava di un’importante opera di ripulitura. A rispondere all’appello dell’amministrazione comunale è stata una locale impresa di pulizie privata, La Lucente Srl, che ha portato a nuovo splendore l’opera risalente al 1923. Nel frattempo sono tante le associazioni (soprattutto i club come Rotary, Lions ed altri, ma anche Cittadinanzattiva, Cai etc etc) che si sono impegnate per risistemare una o un’altra parte della città. L’ultima operazione in ordine di tempo ha visto il posizionamento di un cancello nel rifugio antiaereo di via del Trivio.
Proprio il primo cittadino è particolarmente attivo in prima persona nella ricerca di finanziatori che possano rendere più bella la città. La priorità è il Ponte delle Torri. Servono 15 milioni di euro per un restauro ritenuto urgente. Per questo il Comune è in pressing sul Governo. Da 3 anni l’intervento è inserito nei finanziamenti del lotto e delle lotterie, senza però esito positivo. Soldi potrebbero arrivare da quelli stanziati dal Cipe a maggio per le opere pubbliche nel settore culturale (qui l’articolo). O anche dalla campagna “Bellezza@Governo”, che si è conclusa di recente (qui l’articolo e qui i dati in attesa dell’esito che verrà comunicato il 10 agosto). Le dita a Spoleto sono incrociate.
Tre lavori in arrivo
In attesa che qualcosa si muova sotto questo fronte, l’amministrazione comunale è attiva su due interventi: il rifacimento di piazza Pianciani, spazio urbano su cui si affaccia la scalata appena ripulita, e il restauro della fontana di piazza del Mercato. “Per la fontana occorrono 60mila euro – ci spiega il primo cittadino – e ne abbiamo raccolti finora 31mila da imprenditori, ma anche commercianti spoletini“. Tra questi ci sono anche quelli messi a disposizione da Cucinelli, annunciati un anno fa. Quanto invece a piazza Pianciani, il costo è più alto, circa 150mila euro. Una buona parte, 80mila euro, sono stati trovati grazie alle economie del percorso meccanizzato della Posterna, che ha un’uscita proprio su quella piazza. “Ci sono contatti per finanziare i restanti 70mila” evidenzia Cardarelli. “Abbiamo riproposto alla Soprintendenza – dice – l’avanzamento della statua di Pianciani, in modo da rendere la piazza un luogo da concerto“. Infine un altro intervento, grazie al progetto di Ovs. L’azienda di abbigliamento ha infatti promosso una campagna pubblicitaria, “Arts of Italy”, realizzando nei mesi scorsi una collezione in edizione limitata – in collaborazione con il ministero dei Beni culturali – ispirata a dettagli preziosi e motivi unici tratti da alcuni dei capolavori dell’arte italiana. Tra questi i mosaici della Casa Romana di Spoleto. La campagna servirà a finanziare interventi sul territorio. Per Spoleto è stato scelto palazzo Ancaiani, in piazza della Libertà, del quale verrà restaurata la facciata, che negli anni si è annerita e versa nel degrado.