Categorie: Cronaca Spoleto

Spoleto, rapina alle poste: presi i 3 malviventi

Rapina pluriaggravata in concorso. Con questa accusa i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Spoleto e gli agenti del commissariato di Polizia hanno arrestato e condotto in carcere tre uomini, presunti responsabili del ‘colpo’ all’ufficio postale di San Martino in Trignano del 4 luglio scorso. La rapina venne messa a segno intorno alle 10 di mattina. I tre malviventi fecero irruzione col volto travisato dai passamontagna e, minacciando i presenti, si fecero consegnare la bellezza di 10mila euro in contanti, prelevati dalle casse e dalla cassaforte dell’esercizio.

Il modus operandi – In particolare il primo dei rapinatori, brandendo un coltello, intimò ai dipendenti la consegna del bottino, mentre i complici lo coadiuvavano tenendo a bada i clienti presenti nella sala. Il tutto durò una manciata di secondi, dopodiché i malviventi si allontanarono a tutta velocità a bordo di un’auto risultata poi rubata. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri e il personale del locale Commissariato di Polizia, intervenuti immediatamente sul posto come di consueto avviene in occasione della commissione di gravi reati, effettuarono un accurato sopralluogo e, in perfetto coordinamento, acquisirono i primi elementi utili alla ricostruzione della dinamica del fatto.

Individuato il basista – I primi spunti investigativi sono emersi grazie alla tradizionale metodologia di indagine: osservazione e riscontro di elementi oggettivi che hanno permesso la ricostruzione a ritroso del percorso effettuato dai rapinatori. L’intuizione di alcuni operatori della polizia giudiziaria ha consentito di focalizzare l’attenzione in particolare su un soggetto, che nei passaggi successivi è stato identificato come il basista della banda.

Le mosse dei malviventi – Inoltre il rinvenimento dell’autovettura abbandonata nella campagna circostante, nonché delle armi e dei capi d’abbigliamento utilizzati per compiere il delitto, ha permesso agli investigatori di elaborare una prima ipotesi: i rapinatori si erano recati con due autovetture nei pressi dell’obiettivo da colpire e, con l’ausilio del basista, perfetto conoscitore dei luoghi, hanno messo a segno il colpo grazie all’utilizzo di una Fiat Uno rubata qualche giorno prima. Poi si sono dileguati col bottino provvedendo a sostituire l’auto in un luogo poco distante. Infine, sempre guidati dal basista, percorrendo vie interne e di campagna poco transitate, si sono allontanati in direzione Perugia.

Le intercettazioni – Alla luce di tutti gli elementi acquisiti e sotto la direzione della Procura della Repubblica di Spoleto gli operatori hanno iniziato ad intercettare i telefoni dei sospettati corroborando così l’ipotesi investigativa iniziale e arrivando all’identificazione degli altri due rapinatori. Un’attenta analisi degli spostamenti effettuati dai soggetti monitorati nei giorni immediatamente precedenti al delitto ha consentito infatti di individuare i medesimi, risultati gli autori anche del furto della Fiat Uno avvenuto il 2 luglio in una zona centrale di Perugia.

C’è anche un testimone oculare – A sostegno del quadro indiziario a carico dei tre c’è anche una testimonianza oculare. Nello specifico il testimone aveva notato, immediatamente dopo la rapina in una strada di campagna nei pressi di Trevi, l’autovettura che aveva fatto da battistrada ai malviventi che, a forte velocità, immediatamente seguita dal mezzo “pulito” con a bordo i tre, si dava alla fuga verso Perugia. La stessa persona ha riferito inoltre ulteriori preziosi dettagli utili all’identificazione dei componenti la banda.

In manette uno spoletino e due perugini – In data 3 novembre 2014 il GIP del Tribunale di Spoleto, concordando con l’ipotesi investigativa e con le risultanze probatorie acquisite, ha accolto la richiesta avanzata dal Pubblico Ministero che ha coordinato le indagini emettendo ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di rapina e furto dell’autovettura, entrambi pluriaggravati in concorso, a carico di R.G., B.P. e M.P.M, tutti italiani e residenti nella Regione. Il 46enne R.G., spoletino, è già noto alle Forze dell’Ordine per diversi reati, tra i quali anche quello specifico di rapina. Lo stesso può dirsi dei complici, di anni 53 e 45, entrambi perugini e anch’essi con precedenti per la stessa tipologia di reati (questi ultimi tra l’altro erano attualmente gravati da misure giudiziarie a loro carico per precedenti reati contro il patrimonio). Ora si trovano tutti e tre nel carcere spoletino di Maiano in attesa di processo.

Collaborazione vincente – La sempre fattiva collaborazione tra le Forze di Polizia presenti nel territorio, che si intensifica in presenza della commissione di reati gravi e che destano un più forte allarme sociale, ha consentito di operare in perfetta sinergia e di ottenere in tempi rapidi gli esiti investigativi sopra delineati con l’assicurazione alla giustizia dei responsabili del reato.