Due giorni di silenzio elettorale in attesa dello spoglio che, dopo le 23 di domenica 10 giugno, dirà se Spoleto avrà il suo nuovo sindaco o se ci sarà il turno del ballottaggio il 24 giugno. Prima, però, i quattro candidati a sindaco hanno chiuso la propria campagna elettorale in luoghi e modi diversi (e persino in giornate diverse) cercando di convincere la cittadinanza ad esprimere la propria preferenza a favore di ciascuno.
“La città è pronta – ha detto Donatella Tesei – ad avere finalmente un gruppo affidabile alla propria guida. I nostri avversari non hanno argomenti, e loro per primi lo sanno bene“. “Fateci un regalo, facciamo vincere per una volta Spoleto” è stato l’appello di Franco Zaffini.
“Ogni cittadino che ho incontrato – ha spiegato De Augustinis – è stato prezioso. Questo territorio è ricco di una grande umanità che chiede solo una cosa: attenzione, che per ora non è all’altezza di quella che gli spoletini meritano. Ho accettato di fare il sindaco perché mi ha convinto un argomento: visto che vedo quotidianamente un degrado della città in cui vivo da 38 anni, perché non provo anche io a mettermi a suo servizio? Il momento è molto propizio, il 4 marzo c’è stata la vittoria di un raggruppamento politico diversissimo da quello predominante a livello regionale. Questo assetto di Governo è in grado di guidare un cambiamento ed il cambiamento è possibile anche in questa città”.
Il candidato del centrodestra ha fatto accenni anche a quanto successo nel corso degli anni alle banche cittadine ma anche alle imprese. Quindi l’attacco a Perugia (intesa come Regione, ndr): “lì c’è chi ancora pensa che può condizionare il nostro futuro”. “Se in Comune c’è chi affronta con i dovuti mezzi ogni crisi, si può affrontare qualsiasi problema, purché si abbiano progetti, si lavori in buona fede. Può darsi che crisi non saranno tutte risolti, ma la battaglia sarà fatta con valore. Abbiamo tanti assi nelle maniche” ha annunciato. Ha fatto poi riferimento allo sportello del cittadino, il cui spostamento è la prima cosa da fare. E quindi a piazza d’Armi: “In questo momento – ha ricordato – non è del Comune di Spoleto, appartiene al Demanio. È arrivata solo una lettera, dopo una richiesta presentata due giorni prima, che non ci sono vincoli militari… Che grande scoperta! In realtà a piazza d’Armi c’è un problema di inquinamento, niente di grave ma c’è”.
“Abbiamo fatto una campagna elettorale sui social ma anche girando tutte le frazioni, – ha detto Bececco – abbiamo parlato con tante persone, abbiamo dato risposte, qualcuno è rimasto anche stupito di quante cose abbiamo fatto in questi anni e non erano state ben comunicate. Quando siamo arrivati ad amministrare questa città 4 anni fa, era sull’orlo di un precipizio, era stata lasciata dalle amministrazioni di centrosinistra prima di noi con un buco di bilancio di 6 milioni, un disavanzo tecnico di 15 milioni di euro, li abbiamo dovuti ripianare. Ora ci hanno addirittura criticati perché il bilancio 2017 era fin troppo solido. Abbiamo lavorato a testa basta e adesso che si può ripartire dobbiamo tornare ad elezioni. Ed io vi prego: non potete permettere che dopo un lavoro così duro fatto non siamo noi a gestire questa fase di rinascita della nostra città. Io così come tutti i miei candidati – ha aggiunto – sono di Spoleto, conosco il territorio, e possiamo dare una risposta seria a tutte le esigenze della nostra città. A chi dice che le liste civiche non hanno contatti con Roma, io gli dico venite a vedere quello che hanno fatto due liste civiche in questi 4 anni”. E quindi l’esempio del salvataggio e del rilancio della scuola di polizia e della caserma Garibaldi. Poi il convitto femminile Inps, che verrà ristrutturato grazie ai contatti avviati in questi anni.
Spazio anche al tema più caldo di questi giorni, il terreno demaniale di piazza D’Armi. Bececco ha ripercorso la storia e la caparra persa: “di chi erano quegli 800mila euro? Erano i nostri! E quelle stesse persone di quello schieramento politico si ripresentano e vogliono essere votati, camuffati con una lista civica”. Quindi l’annuncio dell’arrivo oggi, dopo il nulla osta del Ministero della Difesa, del parere positivo, da parte dell’Agenzia del Demanio, al trasferimento gratuito dell’area al Comune (ad avviare la pratica era stato nel novembre 2013 la Giunta di centrosinistra di Daniele Benedetti, ndr). “A piazza d’Armi ci faremo una cittadella dello sport che permetterà a Spoleto di vivere di turismo per tutto l’anno, che manca” ha annunciato il vicesindaco. “Noi a chi dice bugie – ha concluso – rispondiamo con fatti concreti. Noi dalla mattina alla sera per 4 anni abbiamo lavorato per Spoleto, sempre qui ed è così che vogliamo continuare”.
Poi è stata la volta della stessa candidata a sindaco di Sinistra per Spoleto che ha ricordato come il programma “è racchiuso in quattro parole, quattro concetti che racchiudono il bene della comunità: lavoro, trasparenza, partecipazione e beni comuni. Noi siamo sempre stati dalla stessa parte, senza trasversalismi. La lista di Sinistra per Spoleto non si dissolverà dopo il voto ma sarà presente, come lo è sempre stata in questi anni, fuori dal Palazzo. Vogliamo restare un punto di riferimento per chi vuole ancora difendere diritti e valori”. Quindi l’appello al voto: “Guardate fuori e dentro le liste, non credete a promesse già fatte in passato e non mantenute o a quelle nuove coniate per la campagna elettorale. Solo così saprete che il voto per Sinistra per Spoleto è l’unica, vera alternativa”.
Poco prima era arrivato il video messaggio dell’ex Ministro degli interni Marco Minniti: “mando un grande abbraccio a Camilla che in questo tempo ha difeso con passione la principale risorsa di Spoleto, la cultura. E’ la persona giusta per tutelare e sviluppare questa splendida città che è una risorsa dell’Italia e dell’Europa”.
Poi è stata la volta della candidata Camilla Laureti: “Avevo promesso che avrei fatto 100 incontri, ne ho fatti 150 e non lo dico per le statistiche ma perché dietro ogni incontro, dietro ogni volto c’era un problema, una richiesta da ascoltare e risolvere. Perché dobbiamo essere uniti, tornare ad essere una comunità. In ogni incontro con gli avversari, confronto tv, dibattito pubblico mi sono sempre astenuta dal fare attacchi agli avversari perché non è così che si cresce, non è questo il concetto che ho di comunità di Spoleto. Lascio agli altri le polemiche, gli insulti, perché se non siamo i primi noi a cambiare rimarremo impantanati in queste cose. Questo sarà il metodo del mio lavoro; incontro, ascolto e ricerca della soluzione di ogni problema: da chi ha perso il lavoro a chi necessita anche solo di una parola di sostegno. Solo così possiamo tornare ad essere uniti, una comunità, la comunità di Spoleto. Abbiamo tanti progetti e non starò qui a ripeterli, li abbiamo scritti, detti, partecipati e li realizzeremo. In questo periodo ho stretto tante mani in giro per Spoleto, dalle frazioni al centro, e ad ognuna di queste ho promesso che tornerò, qualsiasi cosa succederà il prossimo 10 giugno” ha concluso la Laureti.
(Carlo Ceraso e Sara Fratepietro)