Categorie: Istituzioni Spoleto

Spoleto, prima del voto in consiglio bilancio e piano di rientro passano in Commissione

(Jac. Bru.) – In attesa di approdare in consiglio comunale per il voto – c’è tempo fino al 22 dicembre, in caso contrario scatterà il commissariamento – il bilancio di previsione 2013 e il piano di rientro triennale del disavanzo finiranno il prossimo 9 dicembre al vaglio della prima commissione consiliare permanente, presieduta Antonio Cappelletti (Rinnovamento). Proprio in quel consesso, giovedì scorso, i consiglieri con diritto di voto si erano espressi negativamente sulla delibera del riaccertamento straordinario (un solo voto favorevole, due contrari e due astenuti) e, sebbene ai fini dell’approvazione del bilancio il voto che conta sarà quello del consiglio – che stando alle voci che circolano potrebbe arrivare venerdì 20 – sembrerebbe lecito aspettarsi anche lunedì prossimo qualche malumore.

Gioco delle parti – Dalla tassa di soggiorno al piano delle alienazioni, passando per le aliquote fiscali e i tagli ai servizi, di argomenti ‘scottanti’ da affrontare ce ne sono fin troppi. Difficilmente la frangia più critica dell’opposizione – coloro cioè che per primi ‘stanarono’ nei documenti contabili il buco di bilancio – cambierà atteggiamento nei confronti dell’amministrazione, più volte invitata a farsi da parte e lasciare che a sistemare i conti sia un commissario prefettizio super partes. Ma va anche detto che il recente allargamento dell’area di maggioranza ha messo al riparo sindaco e giunta da spiacevoli sorprese sia in occasione del voto sulla mozione di sfiducia che in quello sulla delibera dei riaccertamenti.

Incontri pubblici – Intanto, a partire da stasera, si conoscerà anche il parere della cittadinanza, chiamata a raccolta presso la sede Asl di San Giacomo alle ore 21 per il primo dei quattro incontri pubblici voluti dal sindaco. Una prassi che ricalca perfettamente quella adottata due mesi fa per illustrare la “road map” del piano di rientro, ma che in quella occasione diede luogo più a sterili baruffe politiche che a vere assemblee partecipative, anche a causa del poco pubblico presente.

Riproduzione riservata ©

Articolo precedente