Spoleto

Spoleto piange Marco Querel, fu protagonista della vita culturale della città

Scompare a 81 anni, nella notte appena trascorsa, Marco Querel protagonista per quasi 50 anni della vita culturale della città e non solo.

Querel, romagnolo di origine, aveva sviluppato un finissimo intuito per l’arte seguendo, sin da giovanissimo, lo sviluppo della pinacoteca di famiglia in quel di Roma. Fatto questo che lo aveva portato a viaggiare per tutto il mondo alla scoperta di artisti e arte in ogni sua forma. Marco Querel parlava infatti correntemente ben 5 lingue.

E tuttavia era sempre l’affascinante casa di Spoleto, in Vicolo delle Cantoncelle il suo buen retiro, dove lo stesso riparava per tutto il periodo da primavera ad autunno inoltrato.

Dopodichè, ai primi accenni di tramontana, chi scrive (che in un altra vita è stato anche Agente di Viaggio) lo vedeva piombare in agenzia, dove al termine di lunghe e animate discussioni con il compianto Leopoldo Corinti su quale paese esotico fosse il più adatto per l’inverno, comprava i biglietti dell’aereo per partire entro breve attrezzato da uno zaino e poco più, novello Bruce Chatwin dell’arte, munito solo di sguardo curioso e mai di taccuino.

Come si dice, la bellezza dell’arte è negli occhi di chi guarda.

Marco Querel ormai da anni era come le pietre maestre di Piazza del Mercato, tanto era noto e amato da tutti. Scapolo impenitente, era un passeggiatore formidabile (inconfondibile la sua camminata veloce munito di bastone/ramo “racappezzato” durante il tragitto) e non c’era giorno che non percorresse almeno 10 volte come minimo il giro della Rocca, dopo aver fatto anche altri chilometri di contorno, tanto per gradire, in mezzo a Monteluco o chissà dove altro. La sua frequentazione quotidiana con il Giro della Rocca e il Ponte delle Torri lo ha portato anche a intervenire direttamente almeno un paio di volte (per quanto possiamo ricordarci) per sventare gesti inconsulti dal celebre e maledetto finestrone del Ponte.

La vita culturale cittadina ha un debito d’onore con Marco Querel che portò a Spoleto, in occasione del Festival dei Due Mondi (a partire dagli anni ’70), l’arte della Polonia creando un filo conduttore con il paese europeo contraddistinto da relazioni ai più alti livelli delle istituzioni culturali nazionali.

Negli ultimi anni, qualcosa si era spento nella pratica della sua intelligentissima verve di uomo di cultura intaccando anche la quotidianità, tanto da portarlo ad essere assistito in una residenza sanitaria cittadina dove è deceduto stanotte. La salma verrà tumulata nella tomba di famiglia in Romagna.

Arrivederci Marco, ci vediamo di là!

(Foto: nagrodakolberg.pl)