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Spoleto, PD all’attacco “Bilancio identico al 2013, Brunini in Regione per conto del comune”

Attacco a tutto campo del gruppo consiliare del PD all’amministrazione Cardarelli, tra i temi del bilancio già affrontati nelle ultime sedute del consiglio comunale e una novità, la presenza dell’ex sindaco Massimo Brunini ad un tavolo ufficiale in Regione insieme all’assessore Vincenza Campagnani e al dirigente CUT Sandro Frontalini. “Sappiamo che Brunini era presente in rappresentanza del comune ad un incontro sui fondi europei – ha detto il capogruppo Rossi – quindi dobbiamo desumere che sia a tutti gli effetti un collaboratore della maggioranza. Questo ci sorprende, visto che fino a pochi mesi fa la sua sindacatura veniva additata come una di quelle corresponsabili del buco di bilancio”.

“Sindaco fornisca le prove dell’illegalità” – Coadiuvato da Lisci e Capitani (assenti giustificati i consiglieri Zampa, Martellini ed Erbaioli), Rossi ha rispedito al mittente le accuse sulla presunta “illegalità diffusa” delle ultime amministrazioni lanciate pochi giorni fa dal sindaco. “Prendiamo totalmente le distanze da questa grave accusa, che non rispecchia affatto il modo di lavorare né della struttura tecnica dell’ente né di quella politica che ha governato nel recente passato. Invitiamo il sindaco – ha aggiunto – a dimostrare quello che dice, a fare nomi e cognomi di chi a suo dire avrebbe operato nell’illegalità. Se non è in grado di farlo allora è meglio che si scusi”.

“Assessore incoerente” – Ma è sul bilancio appena approvato che il PD intende togliersi ancora diversi sassolini dalle scarpe. “E’ la commedia dell’assurdo – incalza Rossi – hanno approvato un bilancio praticamente identico al preventivo 2013, basta leggere la relazione della presidente del Collegio dei Revisori Ada Pompili per rendersene conto”. Ne hanno per tutti i consiglieri, dal sindaco agli assessori, in particolare quello al bilancio Agnese Pula. “La sua relazione di accompagno al bilancio – ha detto ancora Rossi – è piena di dubbi e criticità, senza contare le incomprensioni maturate con la struttura tecnica, dichiarate pubblicamente. Ma allora com’è possibile che abbia chiesto di approvare un documento da cui lei in primis sembra prende le distanze?”

Prima il dirigente – Va detto, a onor del vero, che la giunta ha più volte dichiarato di voler aspettare il nuovo dirigente finanziario prima di avviare le operazioni di riconteggio del disavanzo. E in quest’ottica va da sé che con la scadenza del 30 setttembre imposta dal governo il previsionale 2014 avrebbe dovuto partire dai dati acclarati con quello del 2013. “Eppure – ha sottolineato Massimiliano Capitani – abbiamo aspettato tanto per le linee di mandato proprio perché doveva esserci prima la certezza sui numeri. Non c’erano obblighi di legge, ma in 3 mesi e mezzo il tempo di fare le opportune verifiche a nostro modo di vedere c’era”.

“Rischi su bilanci futuri” La perdurante incertezza sui numeri, secondo il PD, finirà per pesare sui prossimi esercizi finanziari. “Non sappiamo ancora quanti soldi il comune deve all’avvocato Marcucci – ha sottolineato Capitani –, ma sappiamo che anche in caso di accordo la cifra è molto consistente, e peserà sui bilanci futuri. Stessa cosa per il contenzioso con Umbria Mobilità – ha proseguito – la cui situazione è la stessa dell’anno scorso”. Il problema di fondo, secondo il PD, è la mancanza di discontinuità col passato, nonostante in campagna elettorale Cardarelli e i suoi di questa frase abbiano fatto uno slogan. “Il bilancio di previsione dimostra la profonda continuità di questa maggioranza con quella scorsa – ha dichiarato Lisci -. Devono ancora dirci così’hanno intenzione di fare di nuovo per la città”.

La provocazione – “Ho visto le registrazioni dei vecchi consigli comunali – ha aggiunto Capitani -. Il mio monito ai consiglieri di maggioranza sui rischi di votare un bilancio fasullo è lo stesso che Cappelletti fece a quelli dell’allora maggioranza il 20 dicembre scorso (data dell’approvazione del previsionale 2013, ndr). La cosa appare logica, visto che stiamo parlando di due documenti che si somigliano moltissimo”. Tanto da far pensare per un istante ai consiglieri del PD, in segno di aperta provocazione, di votare si al previsionale 2014.

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