Spoleto, grazie ai fondi del PNRR, potrà di nuovo ammirare la splendida struttura dell’ex Mattatoio, opera dell’ingegnere Ireneo Aleandri (lo stesso che progettò il Teatro Gian Carlo Menotti e lo Sferisterio di Macerata), abbandonata per decenni al suo destino salvo qualche minimo intervento di messa in sicurezza.
In questi giorni, infatti sono partiti due importanti appalti come la ristrutturazione della struttura di Via Martiri della Resistenza e l’ampliamento del deposito dei beni culturali di Santo Chiodo.
Interventi per circa 10 milioni di euro che l’assessore al bilancio Paola Agabiti riuscì ad intercettare dal Fondo nazionale complementare al PNRR.
Un progetto che, se oggi vede la “posa della prima pietra”, è ufficialmente partito il 30 settembre 2021 con la firma della richiesta di finanziamento. Mentre Spoleto era presa dalla tornata elettorale post sfiducia della Giunta De Augustinis e la Commissaria Prefettizia Tiziana Tombesi alle prese con le ultime beghe amministrative.
Due strutture, quella dell’Aleandri e di Santo Chiodo a Spoleto, che, grazie ai fondi del PNRR, saranno deputate alla custodia e recupero dei beni artistici salvati dal sisma (e non solo) che si propone di diventare un hub per l’Italia Centrale.
Di queste ore il sopralluogo che la Agabiti (che in Regione ha la delega anche a cultura, turismo, istruzione, sport, patrimonio e risorse umane) ha voluto fare ai due siti per constatare l’avvio degli appalti.
Prima a Santo Chiodo, dove l’impresa aggiudicatrice ha già avviato gli scavi per le fondazioni, poi alla struttura dell’Aleandri, meraviglia architettonica posta sotto tutela dal Mibac a due passi dalle scale mobili della Posterna, dove è già terminata l’installazione del cantiere.
“Oggi si concretizza un progetto che ho fortemente voluto nel 2021 da sempre convinta che la cultura, la salvaguardia del nostro patrimonio artistico e architettonico rappresentano un presupposto fondamentale per lo sviluppo di Spoleto e dell’intera Umbria” dice al telefono l’assessora Agabiti con Tuttoggi “queste risorse, grazie al lavoro delle strutture tecniche regionali coordinate dal collega Melasecche, ci consentono di restituire al Paese una meraviglia come il Mattatojo dell’Aleandri ma anche di realizzare a Santo Chiodo nuovi spazi per il recupero delle opere d’arte. Spoleto quindi consoliderà a livello nazionale la propria centralità in questo importante quanto delicato settore”.
Non resta che attendere l’avvio del terzo, strategico obiettivo: il Centro Interuniversitario per la digitalizzazione del Patrimonio Culturale e Ambientale (che vede coinvolte l’Unipg insieme alle Università di Camerino, Rieti e Teramo) per il quale la Regione Umbria ha ottenuto 15 milioni di euro di finanziamento.
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