Spoleto, nuova targa in Procura per ricordare il maresciallo Angelucci | Foto - Tuttoggi.info

Spoleto, nuova targa in Procura per ricordare il maresciallo Angelucci | Foto

Sara Fratepietro

Spoleto, nuova targa in Procura per ricordare il maresciallo Angelucci | Foto

Generale Della Gala: "Dove questo ragazzo è passato ha lasciato un'impronta" | Procuratore capo Cardella "Un eroe civile" | La commozione dei genitori "Sono 9 anni ma sembra ieri"
Mar, 16/10/2018 - 00:56

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Una forte commozione ha permeato la cerimonia in memoria del maresciallo dei carabinieri Andrea Angelucci, morto travolto 9 anni fa ad un posto di blocco mentre cercava di fermare un pregiudicato in fuga, che si è svolta questa mattina nei locali della Procura di Spoleto. Ad Angelucci, che era stato per anni responsabile dell’aliquota carabinieri della sezione di polizia giudiziaria presso la Procura di Spoleto (prima di passare alla Compagnia carabinieri di Foligno), era stata già dedicata una targa al primo piano del palazzo di giustizia di corso Mazzini. Ma dopo il trasferimento della Procura a palazzo Martorelli Orsini era emersa la volontà di fare altrettanto.

Così lunedì mattina, al fianco dei genitori di Andrea si sono ritrovati in tanti. A rappresentare l’Arma dei carabinieri erano presenti il generale Massimiliano Della Gala, comandante della Legione Umbria, il colonnello Giovanni Fabi, comandante provinciale, i comandanti delle Compagnie di Spoleto (capitano Aniello Falco), Foligno (capitano Angelo Zizzi) e Norcia (capitano Pasqualino Trotta), oltre a quelli di diverse stazioni del territorio. C’erano poi il questore di Perugia, Giuseppe Bisogno, il procuratore capo Fausto Cardella, i rappresentanti di Guardia di Finanza e Polizia, oltre ai sindaci di Spoleto, Umberto De Augustinis, e Spello (città d’origine di Andrea Angelucci), Moreno Landrini, ed all’assessore comunale di Foligno Maura Franquillo. Ed ovviamente magistrati, avvocati e dipendenti della Procura.

A scoprire la targa, poi benedetta dal vicario vescovile mons. Luigi Piccioli, è stato il procuratore capo di Spoleto, Alessandro Cannevale, mentre il generale Della Gala ha voluto donare alla mamma ed al papà di Andrea la vecchia targa che era stata apposta otto anni fa nella sede del Tribunale. Noi siamo presenti in grande forza oggi, – ha sottolineato il comandante regionale dei carabinieri – perché questo per noi è un momento molto particolare: rinnoviamo anche un atto di impegno ogni volta che parliamo dei nostri eroi. Quando si parla di Andrea Angelucci si tocca il profondo del nostro cuore, come dicevo alla sua splendida famiglia, dal sacrificio di Andrea sono nate tante cose bellissime; dove è passato questo ragazzo ha lasciato un’impronta. Siamo grati a chi ha voluto rinnovare in questo momento anche nella forma un segno che era già presente nel passato in questa città, in questa Procura, in questo ambito lavorativo“.

Ha definito Andrea Angelucci come un “eroe civile” il procuratore capo di Perugia Cardella, che ha ricordato: “Mi è capitato spesso di andare nelle caserme dei carabinieri o della Guardia di finanza o nelle questure e di trovare targhe e ricordi per i magistrati caduti nell’adempimento delle loro funzioni, anche noi qui ricordiamo un nostro collaboratore a testimonianza e a ricordo di questo legame che unisce la magistratura e la polizia giudiziaria, l’Arma dei carabinieri e tutti quelli che servono lo Stato“.

Commossi i genitori del maresciallo scomparso, con il papà che ha spiegato come, alla notizia del trasferimento della Procura di Spoleto nella nuova sede, il suo primo pensiero era stato se la targa di Andrea fosse rimasta nel palazzo di corso Mazzini, venendo subito tranquillizzato dalla dottoressa Gori. “E questo – ha detto provato dall’emozione – è un risultato bellissimo, che ci tocca profondamente, grazie a quanti hanno collaborato per questa riuscita manifestazione. Sono 9 anni, ma sembra ieri”. 

“Angelucci era una persona simpatica, allegra, disponibile, – ha ricordato il sindaco di Spoleto De Augustinis – che credeva profondamente nel lavoro che faceva, nell’attività che gli era stata affidata. Credeva nelle istituzioni, e questo è fondamentale oggi in questo Paese: c’è bisogno di salvare questa società civile, serve l’impegno di tutti. La città di Spoleto è particolarmente riconoscente a chi si è speso e si spende per un migliore futuro di tutti”.

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