Alghero, Aquileia, Comacchio, Erice, Ercolano, Montebelluna, Palermo, Recanati, Settimo torinese e Trento. Sono queste le dieci città finaliste per il titolo di Capitale italiana della cultura per il 2018 scelte all’unanimità dalla giuria presieduta da Stefano Baia Curioni tra le 21 città partecipanti.
Spoleto non entra dunque nemmeno nella Short List per il secondo tentativo, dopo aver mancata la vittoria sperata nella finale del gennaio 2016 per il titolo di Capitale della Cultura 2017. Inevitabili ora una serie di ripercussioni polemiche sul progetto – Spoleto porta delle culture, città modello di pace e civiltà – che già all’epoca del primo tentativo aveva suscitato più di una riflessione critica e qualche battuta sarcastica sulle 12 porte studiate per realizzare il progetto. Poco note e anche poco partecipate le modifiche apportate al secondo dossier che non ha poi riscosso il favore della Giuria del Mibact. Tutti i precedenti dossier erano stati redatti sotto la supervisione dell’ex-Assessore alla Cultura del Comune di Spoleto, Gianni Quaranta.
Alla vincitrice, come è noto, verrà assegnato un contributo di 1 milione di euro e l’esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilità. Il titolo è stato istituito dalla legge Art Bonus sulla scia della vasta e virtuosa partecipazione di diverse realtà italiane al processo di selezione per individuare la Capitale europea della cultura 2019.
“Abbiamo ricevuto molte proposte di elevata qualità – riferisce il presidente Baia Curioni – a dimostrazione che le città candidate hanno saputo combinare insieme cultura, partecipazione e creazione di capitale sociale. È il segno che anche grazie alla Capitale italiana della Cultura la capacità di sviluppare progetti integrati è cresciuta su tutto il territorio nazionale”.
La commissione audirà nel mese di gennaio le 10 finaliste, la Capitale italiana per il 2018 sarà proclamata martedì 31 gennaio alle ore 15.
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