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Spoleto: luna park della discordia, terreno sacro affittato per 2mila euro / La rivolta dei fedeli / Foto

Jacopo Brugalossi

Un terreno sacro affittato per 2000 euro. Esplode la rabbia della composta comunità di fedeli di San Nicolò, coordinata insieme alle parrocchie di San Sabino e del Sacro Cuore da don Alessandro Lucentini, “reo” di aver prestato il pezzo di terra su cui dovrà sorgere la nuova chiesa ad una ditta di giostrai. Stamattina alle 7.30 si è svolta la prima di una serie di proteste simboliche e del tutto pacifiche. Una quindicina di parrocchiani, tra cui molti esponenti dell’Associazione Culturale Bisse, si sono raccolti in preghiera sotto la grande croce, che nel giro di pochi giorni sarà “inghiottita” da dischi volanti, autoscontro, slot machine e giostre varie.

Cambio di posto – Già, perche il luna park di fine estate non potrà più prendere posto nel vecchio campo di Pontebari a causa del rischio idrogeologico a cui è esposta la zona. La decisione, dichiara a Tuttoggi.info l’assessore Juri Cerasini, è stata presa dalla Regione su parere della Provincia di Perugia per lo stesso motivo per cui, forse, dovranno alzare le tende anche le strutture sportive di Montarello e il ruzzolone. Da qui l’idea di “colonizzare” per il prossimo mese il terreno della nuova chiesa, concesso dalla Curia senza neanche farlo presente ai parrocchiani, che anni addietro contribuirono massicciamente all'acquisto e che tuttora stanno pagando il mutuo, anche grazie a cene ed iniziative di socializzazione.

Chiesa “sfortunata” – Nel dicembre 2006 la posa della grande croce di legno e della prima pietra, con tanto di cerimonia di benedizione alla presenza delle più alte autorità civili e religiose. Poi una lunga trafila di pratiche burocratiche che hanno ritardato l’inizio dei lavori fino a bloccarlo del tutto, anche se, va detto, la nuova chiesa figura tra i permessi a costruire rilasciati dal Comune di Spoleto nel mese di luglio 2013. Ora il luna park, proprio intorno alla croce. I parrocchiani faticano a mandar giù il boccone amaro. Quel terreno lo sentono loro. E’ stato oggetto di diverse iniziative religiose (la via crucis pasquale, ad esempio) e giornate di gioco per i bambini. A settembre, forse, vi saranno posizionate delle tende dove tenere il catechismo. “Ci sentiamo presi in giro – confessano a Tuttoggi.info -, è mancata un po’ di sensibilità nei confronti della nostra comunità”.

Vecchi dissapori – Non è il primo attrito che si registra tra la parrocchia di San Nicolò e la Diocesi, già ai ferri corti qualche mese or sono per la decisione del vescovo di trasferire a Montefalco don Vito Stramaccia, parroco per oltre 15 anni e vero “faro” della comunità. “Non ce la prendiamo in alcun modo con i proprietari del luna park, che hanno tutto il diritto di svolgere il proprio lavoro – sottolineano i fedeli -, ma con chi in questa vicenda non ha tenuto conto delle nostre esigenze agendo per mere ragioni di opportunità. Senza contare – proseguono – che le giostre sono a meno di 10 metri dalle case, e che la musica e gli schiamazzi potrebbero disturbare i residenti fino a notte fonda”.

Tam tam su facebook – Come sempre più spesso accade, tra i canali scelti per esprimere il disappunto c’è facebook, affollato di post non proprio teneri nei confronti della Curia e del Comune. E sempre attraverso il popolare social network è partito il tam tam per pubblicizzare il ritrovo mattutino sotto la croce. Per aumentare l’eco della voce di un’intera comunità, unita come fosse una grande famiglia.

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