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Spoleto, la palestra comunale e il contratto fantasma. L’ombra della Corte dei Conti sull'affitto a una associazione sportiva

I consiglieri della lista civica Rinnovamento lo avevano denunciato da più di un anno: su alcuni immobili di proprietà del comune c’è la possibilità che siano stati gestiti allegramente. Di oggi la conferma che quel sospetto è una realtà. Almeno per quanto riguarda i locali della scuola Pianciani concessi dal 2006 – durante il Brunini II – alla Boxing Club “Diego Bartolini” del maestro di pugilato Valentino Giacomelli (la presidente della società è la moglie). Quella concessione infatti non è stata mai regolata da un contratto. O almeno questo non si trova. E sì che da più di un mese dirigente e funzionari comunali fanno la spola fra gli archivi del Palazzo alla ricerca di un pezzo di carta che dimostri che qualcosa era stato messo nero su bianco. Ma ogni tentativo è risultato inutile. Dunque nel 2006 l’accordo fra società sportiva e Comune (l’assessore allo sport era Gilberto Stella) sarebbe stato solo di natura verbale, sulla parola: alla società l’onere di effettuare i lavori di ristrutturazione della palestra da scontare dall’affitto (che non sarebbe però mai stato quantificato).
Una gestione da far venire i brividi al peggiore degli amministrativisti e che sta creando qualche rossore sulle guance dei dirigenti. Il sopralluogo effettuato ieri dai consiglieri Fabrizio Cardarelli e Angelo Loretoni avrebbe però accertato che i lavori sono stati realmente effettuati anche se non è possibile quantificarli con certezza (la società parla di un impegno superiore a 40mila euro spesi, per il comune sarebbero più o meno 15mila). Da chiarire anche un altro aspetto: quei locali registrano da tempo infatti la presenza anche di una associazione sportiva di kung fu. Situazione che ha fatto ipotizzare anche un possibile subaffitto. Ma a precisa domanda dei funzionari municipali e dei consiglieri, l’ex pugile spoletino ha detto di non aver mai percepito denaro in cambio dell’affitto.
“In questo momento quello che ci interessa – dicono i consigliere della minoranza – è che il Comune regolarizzi quanto prima questo affitto. E’ incredibile che il patrimonio pubblico sia stato gestito e controllato in questo modo”. Il Municipio sta preparando il contratto da sottoporre a Giacomelli, contratto che prevede un canone di 300 euro circa al mese. Non è da escludersi che alla vicenda si interessi anche la Procura della Corte dei conti di Perugia.
Carlo Vantaggioli
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