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Spoleto, incontro partecipativo su Piano Sociale regionale

“Un incontro importante, utile a gettare le solide basi di percorso sinergico e ad avviare un processo virtuoso di concertazione e partecipazione con tutti i soggetti coinvolti”: così il vicesindaco Maria Elena Bececco, con delega al sociale, all’indomani della partecipazione del Nuovo Piano Sociale Regionale, che evidenzia inoltre la necessità in una programmazione triennale come quella stabilita dalla Regione, di avere la certezza delle risorse finanziarie assegnate ai Comuni.  L’iniziativa è stata organizzata ieri a Palazzo Mauri dal Comune di Spoleto, Capofila della Zona Sociale n. 9 Umbria, in collaborazione con i Comuni di Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria.

L’occasione era quella non solo di presentare e approfondire contenuti e obiettivi della proposta di Nuovo Piano Sociale Regionale ma anche – ha spiegato Bececco “di recepire input e contributi di tutta la comunità per incrementare l’incidenza dei processi e far chiarezza sui bisogni legati alla nostra Zona sociale, potendo così contribuire fattivamente alla costruzione di una rete sinergica e integrata a livello regionale che sappia dare riposte alle emergenze sociali”.

Le proposte che sono state presentate nell’incontro di ieri, cui hanno partecipato attori del Terzo Settore e del Volontariato, Istituzioni e Servizi che si occupano di politiche educative, sociali e sanitarie, rappresentanti di Distretto Sanitario Ausl 2, Fondazioni, Sindacati, Enti di patronato, Cooperative Sociali e singoli cittadini, saranno ora raccolte in una relazione che sarà trasmessa all’ANCI che a sua volta la invierà alla Regione insieme alle osservazioni fatte dagli altri Comuni umbri, per elaborare il Piano. Tra gli input emersi nel corso dell’incontro la necessità di prestare maggiore attenzione alla condizione di vita delle donne sia rispetto al lavoro che al fenomeno sempre più preoccupante della violenza di genere, l’importanza di accelerare e concludere rapidamente la procedura per l’accreditamento delle strutture sociali, e la necessità, presentata da un rappresentante dell’organizzazione sindacale CGIL, di potenziare la rete dei servizi degli anziani in particolare l’assistenza domiciliare e le strutture semi-residenziali. Il rappresentate del Distretto Sanitario Ausl 2 si è inoltre soffermato sull’importanza dell’integrazione socio-sanitaria, sulla necessità di lavorare sempre più in sinergia con obiettivi e programmi definiti insieme.

L’assessore Bececco, a conclusione dell’incontro, ha sottolineato che “in una fase congiunturale molto difficile, lo strumento del piano sociale, che detta i criteri di programmazione delle politiche e dei servizi sociali regionali, deve essere costruito attraverso la partecipazione, la condivisione e la concertazione.  Solo così si può tener conto della complessità delle istanze e dei reali bisogni del territorio con le sue singolarità e specificità.  Anche alla luce della redazione di un altro strumento fondamentale come il Piano Sanitario Regionale, crediamo fondamentale come il contributo di un territorio sia il più puntuale e costruttivo possibile. Il percorso che abbiamo intrapreso e le risposte che ci sono state fornite fin’ora dai vari attori che collaborano con noi, sono un segnale più che confortante”.