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Spoleto, incongnita direttore al carcere / Grifoni al sindaco “Da un mese in pensione, dov'è il sostituto?”

Il nuovo anno si apre con l’incognita “direttore” al carcere spoletino di Maiano. Stando all’interrogazione formulata al sindaco dal consigliere Sergio Grifoni infatti, dopo il pensionamento dell’ormai ex direttore, avvenuto circa un mese fa, non si sarebbero ancora attivate le procedure per la nomina di un sostituto ufficiale, prima fra tutte la predisposizione di un “avviso di disponibilità”. Notizie, queste, che il consigliere Grifoni guarda con sospetto, tanto da chiedere in forma ufficiale al sindaco di “mettere in piedi tutte le iniziative atte a tranquillizzarci su tale fronte”. Di seguito la sua interrogazione:

“Signor Sindaco, da più di un mese il direttore della Casa di Reclusione di Maiano è andato in pensione. Il Ministero competente, tramite il preposto Provveditorato, non ha ancora nominato un sostituto ufficiale. La direzione viene attualmente svolta dal dirigente proveniente dalla Casa di Reclusione di Orvieto che, sempre per testimonianze verbali, sembrerebbe comunque espletare con alta competenza e senso di praticità tali mansioni. Resta però sempre un ruolo provvisorio, sostitutivo e ad interim.

Da notizie ricevute dallo scrivente sembrerebbe che non sia stato nemmeno predisposto il necessario avviso di disponibilità, al fine di verificare il soggetto idoneo a ricoprire tale importante ruolo in forma definitiva. Avviso di disponibilità che, al contrario, sembrerebbe essere stato ufficializzato per altri Istituti Penitenziari che si trovano nelle medesime condizioni. Perché questo?

Da non dimenticare poi che, vista la valenza e l'organico in forza al nostro Istituto, non basterebbe solo un Direttore ma, come avviene un po’ dappertutto, anche un Vice Direttore, figura al momento invece ugualmente mancante. Questa precaria situazione dovrebbe farci allertare o, quanto meno, far concentrare la nostra attenzione di spoletini sulla verifica del reale stato dell'essere, sia per quanto riguarda la direzione che per l’organico stesso, da tempo ormai non sufficiente per le reali esigenze dell’Istituto.

Non vorrei che, come avviene da tempo per altre nostre realtà del territorio (leggi Ospedale), iniziasse anche per la Casa di Reclusione quell'opera apparentemente indolore dello sfogliamento graduale del carciofo. Non dobbiamo e non possiamo dimenticare che la realtà dell'Istituto, in termini occupazionali e di ricaduta economica, rappresenta un tassello fondamentale del nostro territorio. Non possiamo nemmeno dimenticare che la sua esistenza porta con se un valore aggiunto anche per il previsto potenziamento del nostro Tribunale.

Uno scongiurabile svilimento del medesimo istituto potrebbe significare rimettere in discussione molte peculiarità consolidate ed in fase di consolidamento, ipotesi questa che farebbe felici molti soggetti che da tempo remano in tale direzione. Magari, signor Sindaco, le mie sono solo preoccupazioni esagerate ma, come si suol dire, chi si e' già scottato con la brace, teme anche la cenere. Per tale ragione mi auguro che Lei metta in piedi tutte quelle iniziative atte a tranquillizzarci su tale fronte”.