6 mesi di reclusione e 400 euro di multa. E’ la condanna che ha inflitto questa mattina il Tribunale di Spoleto alla dipendente dell’agenzia delle Poste di Via Flaminia a Spoleto accusata di aver sottratto quasi 60mila euro dai libretti di 5 pensionate, tra le quali una 90enne. L’ex impiegata ha infatti patteggiato la pena potendo così ricevere i benefici di legge. Il ‘caso’, esploso nel 2010 e sul quale Poste Italiane fece immediatamente luce grazie ad una indagine interna, fece molto clamore. Le Poste hanno già risarcito le 5 vittime.
Rinvio al Gup – è stata invece aperto e subito aggiornato il processo a carico di 3 dirigenti di una catena di supermercati, ora chiusa, e di un sindacalista di Spoleto. A causa di un capo di imputazione nei confronti di uno dei quattro accusati, infatti, il fascicolo tornerà nelle mani del giudice per l’udienza preliminare. La vicenda riguarda 3 dipendenti che, stando alle accuse, sarebbero state costrette a subire minacce e tentativi di estorsione. La vicenda risale ai primi mesi del 2007 quando le 3 donne si rivolgono ai carabinieri per denunciare le loro traversie. Il responsabile del supermercato, a quanto riferito agli inquirenti, avrebbe fatto pressioni su di loro affinché, in caso di un controllo da parte dell’ispettorato del lavoro, avessero dichiarato il falso. In passato, infatti, alcune ispezioni avevano portato alla luce alcune irregolarità amministrative e contributive. Nei guai anche l’ex amministratore unico del supermercato, un dipendente e il sindacalista, imputati, insieme al responsabile del personale di tentata estorsione. Secondo l’accusa avrebbero costretto le 3 dipendenti a firmare dei verbali di conciliazione per sanare la posizione dell’azienda. Ma allo stesso tempo alle tre dipendenti sarebbe stata sottoposta una dichiarazione con la quale rinunciavano al pagamento del Tfr e dei compensi per il lavoro straordinario. A suscitare perplessità la posizione del sindacalista che avrebbe favorito l’accordo: questi, infatti, avrebbe in qualche modo minacciato una delle dipendenti che si rifiutava di firmare l’accordo: “contro di noi non ce la farai mai – le avrebbe detto – e se anche riuscissi a dimostrarlo passeranno 20 anni. Dove vuoi arrivare?”.
(JB)
© Riproduzione riservata