Spoleto si è fermata questa mattina per dare l’estremo saluto a Federico Clementini, il campione di motociclismo rimasto vittima di un incidente della strada verificatosi lungo la vecchia statale Flaminia. La chiesa di Santa Rita dove si sono svolte le esequie non è riuscita a contenere le centinaia di persone che hanno voluto testimoniare il loro affetto ai familiari di Federico, conosciutissimo in città anche per la sua professione imprenditoriale. L’arrivo del feretro è stato salutato dal rombo delle moto di sette piloti del Moto club Spoleto che hanno soffocato l’emozionante applauso della folla che arrivava fin quasi a viale Trento e Trieste. Sul piazzale antistante la chiesa c’era la moto dello sventurato campione, quella Yamaha giallo-blu contraddistinta dal n. 19 con la quale Clementini si era imposto alle cronache nazionali e internazionali gareggiando anche contro campioni del calibro di Capirossi e Cadalora. Vicino al cavalletto una delle tante coppe conquistate in pista, mentre sul manubrio è stato posato un drappo con il nome del campione. In prima fila, straziati dal dolore, la figlia Valeria, i genitori Olga e Guglielmo insieme a tutti i familiari, cui si è stretto forte l’abbraccio della città. A celebrare il rito religioso è stato don Mario insieme a padre Randy. Al termine delle esequie un lungo, interminabile applauso ha reso l’ultimo omaggio a Federico. Ancora il rombo delle moto, forte, fortissimo, ad accompagnare il Campione nel suo viaggio più lungo.