Carlo Vantaggioli
Jacopo Brugalossi
Spoleto sotto la neve. A ridosso di giugno. Assessori congelati, consiglio comunale gelido, porte sbarrate in assenza del “padrone di casa”, il sindaco Benedetti, volato a Charleston non prima di aver messo tutti in quarantena dopo la crisi di maggioranza innescata dal socialista Aliero Dominici. Più che scontato che la conferenza stampa del consigliere “ribelle” – ormai ex socialista per “ferita da tessera non rinnovata” e accusato di ogni nefandezza relativa al mancato voto sul bilancio consuntivo – avesse luogo tra le “fresche frasche” al Giro della Rocca, lato ingresso Rocca Albornoziana, ventosissimo e affollato di turisti e runner in vena di esercizi. SpeedyAliero è in forma pure lui, anche senza pantaloncini, e inizia con una freddura (che altro…): “sono solidale con i congelati e spero che un pò si sentano offesi…sono un libero pensatore e sottolineo che ogni decisione che ho preso è stata dettata dalla mia coscienza. Ho sempre agito nell’interesse di Spoleto e degli spoletini“. Ma che freddo fa….ma che freddo fa…
Dominici è netto nel disapprovare la decisione di pseudo-commissariamento della Giunta adottata dal primo cittadino e spera in una reazione dei diretti interessati. “La posizione del consigliere comunale deve essere tutelata – aggiunge per chiarire anche la sua scelta – il consigliere deve essere lasciato libero di scegliere la propria strada, ma allo stesso tempo non può essere allontanato. Non siamo alla mercè del partito“. Chiaro riferimento alla defenestrazione subìta dal Psi. Tuttoggi.info, nell’edizione di ieri, aveva scoperto che il mancato rinnovo della tessera al Psi risale non al 2012 (come sostenuto dal partito provinciale) ma addirittura dal 2010 (clicca qui): Dominici conferma il fatto e aggiunge di non aver ancora ricevuto “alcuna comunicazione ufficiale dalla segreteria provinciale e regionale circa l’allontanamento dal Psi, cosa invece che è stata comunicata solo ad alcuni giornali”.
A tutt’oggi dunque, secondo il pensiero del diretto interessato, Dominici farebbe ancora parte del gruppo consiliare del Psi, senza congelature sospette. “Il mancato rinnovo della tessera del partito come causa dell’espulsione è solo un pretesto, spetterà solo a me decidere se lasciare o meno il Partito e confluire nel Gruppo Misto”. Strana filosofia quella del “ribelle”. Ma non è finita, anzi, all’insegna quasi del “chi di tessera ferisce”, primo a poi “di tessera perisce” SpeedyAliero la butta lì: “Il Psi non può interessarsi a me solo quando non voto il bilancio; avrebbe dovuto interessarsi a tutte le battaglie che ho sostenuto nel corso degli anni col fine di razionalizzare la macchina amministrativa. Che senso ha vedere i vertici regionali (Aldo Potenza, n.d.r.) seduti tra i banchi del pubblico in Consiglio per garantire il voto dei “ribelli” nell'elezione della Cristofori alla presidenza del consiglio e non occuparsi poi di questioni molto gravi, del territorio…si dovevano far vedere su questi argomenti…“
Dominici una idea di rinnovamento della macchina comunale ce l'ha e sarebbe proprio questo uno dei punti su cui nel tempo, non avendo avuto risposte, sarebbe generato in lui il rifiuto ad assecondare tutta la gestione Benedetti. Ecco la proposta: “La macchina comunale, ormai obsoleta, dovrebbe muoversi su 4 macroaree: socio-educativa, turistico-culturale, tecnica, amministrativa. Si passerebbe così dai 7 dirigenti attuali a 4 dirigenti, coi tre in esubero che andrebbero ad occupare posizioni di staff”. Rivoluzione auspicata anche sulle posizione organizzative (APO). “Ne basterebbero 4 per area, cosicchè dagli attuali 26 gli APO si passerebbe a 16. Taglio netto a consulenti e agli incarichi esterni per mettere a regime la produttività del Comune; il loro lavoro può essere tranquillamente svolto da chi già lavora all’interno. E’ essenziale inoltre, ridare fiducia ai dipendenti. E’ vergognoso lo squilibrio tra il loro premio di produttività di 280 euro e quello dei dirigenti che è più di qualche migliaio.”
Ma non basta: il problema del bilancio “non votabile” starebbe anche negli errori politici delle precedenti amministrazioni, come ad esempio la pronuncia della Corte dei Conti secondo la quale Spoleto deve riconsegnare 2,4 milioni di euro relativi ad introiti da Ici e Tarsu: “Votare il consuntivo oggi e approvare il preventivo a metà giugno significherebbe per la città portarsi dietro dei fardelli enormi” aggiunge con fare deciso.
E siccome Dominici è ventoso meglio di una pala eolica, frulla nel ventilatore un paio di cosette ai colleghi della maggioranza: “Ho chiesto lo scioglimento del Cda dell’Ase che costa oltre 100mila euro ma non auspico lo scioglimento dell’azienda anzi, ero contrarissimo all’esternalizzazione dei servizi cimiteriali e del servizio affissioni. Piuttosto auspico che i lavoratori dell’Ase rimangano a lavorare direttamente per il Comune e che a dirigere l’azienda sia chiamato un dirigente comunale“. Poi passa soave, si fa per dire, a parlare dei 6 dirigenti indagati per danno erariale, che secondo lui il sindaco avrebbe già dovuto perseguire. Fino ad arrivare a ricordare: “quando fu il PD a far mancare il numero legale, anche se ovviamente c’era Rutili impossibilitato ad essere presente per motivi di salute, nessuno si è scandalizzato. Intorno al mio gesto invece si è alzato un gran vespaio“. L’ormai ex socialista ammette di aver estremizzato, con la sua uscita dall'aula, un sentimento di sfiducia verso l’operato della Giunta e rincara la dose sostenendo che, in occasione della prossima discussione in consiglio comunale, prevista per giovedì 31, voterà contro l’approvazione del bilancio se non gli verranno fornite risposte esaurienti ai quesiti che ha posto (e che, sottolinea, sono tanti e tutti verbalizzati negli atti dei consigli comunali)
I PROBLEMI PERSONALI – arriva il momento delle domande e Tuttoggi.info non si fa pregare. Consigliere, nel corso degli anni ha militato sempre nel centrosinistra, da Prc ai Ds, Pd e Psi, avendo sempre problemi di convivenza; è mai possibile che è sempre colpa degli altri? O è piuttosto vero quello che alcuni suoi avversari, sicuramente maligni, dicono che le sue “sparate” sono servite a sistemare questioni per così dire personali? Efficace come un ghiacciolo alla fragola nel Sahara, risponde così: “Quando ho dovuto rivendicare un diritto non mi sono mai rivolto ad associazioni sindacali. Qualsiasi problema collegato all’attività lavorativa dei miei famigliari – fa riferimento ai figli – anche dal punto di vista delle rivendicazioni salariali, è sempre stato e sarà trattato da un avvocato”. A cosa faccia riferimento non è dato sapere. Che i parenti siano in causa con le rispettive aziende?
Amore disinteressato – gli ultimi due “brecciolini di Rocca” rimastigli ancora nelle scarpe da running, Dominici se li toglie sul finire dell’incontro coi giornalisti. “Non mi si accusi di voler male alla città – continua – quelli che vogliono male a Spoleto sono coloro che non fanno un passo indietro lasciando inalterato un chiaro conflitto d’interesse tra il loro ruolo di rappresentante delle istituzioni e il loro lavoro nel settore sanitario”. I nomi non li fa ma il riferimento sembra tutto rivolto ai consiglieri a Brozzi e Piselli, rispettivamente presidente IV commissione e consigliere con delega alla sanità. Dominici non ha negato di aver ricevuto offerte di poltrone in cambio della fine delle sue “intemperanze”. “Ultimamente mi è stata proposta la vicepresidenza della Commissione Controllo e Garanzia ma ho rifiutato seccamente, anzi, per principio, sarei favorevole all’abolizione delle commissioni consiliari“. Conclude dicendo di avere il rispetto e l'approvazione di diversi colleghi, anche di maggioranza, ogni qual volta decide di intervenire in consiglio comunale. Dopo aver pronunciato questa ultima frase, tenendo fede al soprannome di “Grande Capo Piè Veloce”, come lo aveva ribattezzato pochi giorni fa Tuttoggi.info, ha stretto le mani in fretta e furia ai giornalisti e si è dileguato come un runner consumato, una specie di Forrest Gump del Giro della Rocca.
Consiglio in notturna – mentre l’ex socialista concludeva l’incontro si è affacciato in piazza Angelo Loretoni, leader della lista civica Rinnovamento, che ha annunciato ai giornalisti di aver ricevuto stamani la convocazione del prossimo consiglio comunale per giovedì 31 alle ore 20, così da poter dar modo al consigliere Rutili – in convalescenza per motivi di salute – di poter essere presente e votare il bilancio. Senza il voto di quest'ultimo la Giunta Benedetti rischia grosso, e stavolta senza efficacia di scongelarsi come un cremino davanti ad un altoforno. Il consiglio in notturna, stile finalissima di Champions League, è però un’ulteriore conferma di quanto sia ormai sottile il margine di governo della maggioranza.
© Riproduzione riservata