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spoleto, ‘giallo’ su uffici ambasciata congo / inchiesta tuttoggi / Ft, guarda / Aggiornamento: Farnesina nega autorizzazione

Carlo Ceraso
Che Spoleto fosse amata dai diplomatici di mezzo mondo lo testimonia da sempre il Festival dei 2 Mondi. Sarà anche per questo che gli organizzatori di Diplomacy, il Festival della diplomazia, l’hanno scelta per la quarta edizione della kermesse che pochi giorni fa ha concluso con successo i lavori della quarta edizione.  Nessuno però avrebbe mai azzardato che la cittadina umbra potesse ospitare nientepopodimenoche una ambasciata. Tanto meno quella del Congo del giovane presidente Joseph Kabila.
Ad anticipare la notizia è stata l’apposizione di una targa sul nobile palazzo Zacchei Corvi Travaglini, in piazzetta SS. Giovanni e Paolo. Il fatto risale a giovedì scorso. La scritta incisa sul lucido ottone ha quasi del sacro: “Ambasciata – Rappresentanza permanente per gli Affari culturali e turismo”. C’è anche la scritta in francese, a ricordare la lingua ufficiale del Congo, con tanto di svarione: “Representant permanent pour affaires culturelles & turismo”, dove forse (non siamo francofoni) sarebbe stato meglio incidere “…pour les affaires culturelles et tourisme”. Ma forse si doveva risparmiare sull’ottone, tanto è lunga la dicitura.
La denuncia – la vicenda ha fatto presto il giro della città e si è così scoperto che fautore dell’iniziativa è P.P., legale rappresentante della Fondazione GLB che qui in piazzetta ha gli uffici direzionali (la sede legale è in via Barberini n. 11 a Roma, al civico n. 3, ironia della sorte, c’è proprio l’ambasciata congolose). Ed è proprio in quegli stessi locali che sabato prossimo verrà inaugurata la (presunta) sede diplomatica. Peccato però che sull’immobile preso in affitto tre anni fa da P.P., il giudice del tribunale di Spoleto, accogliendo il ricorso presentato dai proprietari difesi dall’avvocato Paolo De Santis, ha decretato uno sfratto esecutivo per morosità a far data dal prossimo 31 gennaio 2014. Della targa della Fondazione invece non c’è invece più traccia. I proprietari, fatta la scoperta, hanno presentato a titolo cautelativo una denuncia al Commissariato di Spoleto che ha avviato le indagini del caso, ovviamente coperte dal più stretto riserbo visto che a questo punto ci vuole poco perchè il caso si trasformi in un incidente diplomatico.
Le proteste – ad alzare la voce sono i residenti della piazzetta, preoccupati per la presenza di una rappresentanza diplomatica con tutto quello che questa può comportare in termini di sicurezza. Qualcuno sta pensando anche a manifestazioni di protesta nel corso della cerimonia del taglio del nastro.
Il ruolo di P.P. – il presidente della Fondazione GLB a Spoleto è ormai quasi di casa. E più in generale in Umbria. Mesi fa, era il 15 marzo, a dimostrazione dei suoi buoni uffici con le diplomazie di mezza Africa, organizzò la visita a palazzo comunale di ben 8 ambasciatori (di Angola, Burundi, Costa d’Avorio, Repubblica del Congo, Eritrea, Gabon, Mozambico e, ovviamente, del Congo). Resta ancora tutto da comprendere il suo progetto di “promuovere da Spoleto la tradizione della cultura africana”. Il suo nome compare in alcune inchieste del passato (fu raggiunto anche da un decreto di arresti domiciliari; il governo americano, a quanto pare, nel 2002 ne avrebbe chiesto l’estradizione) dalle quali, almeno in Italia, è sempre uscito con la fedina penale pulita. 9 anni più tardi, siamo al marzo 2011, è la Vigilanza di palazzo Koch a sanzionare il presunto mecenate: una multa di 30mila euro, quale legale rappresentante di una società finanziaria, per “aver omesso comunicazioni sugli organi sociali”, un’altra di 25.820 euro quale rappresentante della Fondazione GLB (socia della società finanziaria) per “omessa comunicazione delle partecipazioni rilevanti al capitale di intermediari finanziari da parte della Fondazione”. Risale invece a pochi mesi fa il suo coinvolgimento nell’inchiesta della procura di Terni sullo scandalo della diocesi di Terni-Narni-Amelia dell’ex vescovo Vincenzo Paglia: la Fondazione GLB infatti nel 2010 aveva firmato un contratto d’affitto per il complesso conventuale di Lugnano in Teverina (poco meno di 200mila euro l’anno) ma subito dopo erano cominciati i litigi, con P.P. che arrivò a chiedere la rescissione del contratto denunciando gravi irregolarità sull’immobile. Più o meno il periodo coincide con lo ‘sbarco’ a Spoleto, dove l’uomo prende in affitto i locali in piazzetta SS Giovanni e Paolo e, più tardi, anche un locale in corso Mazzini (anche questo gravato da sfratto, richiesto e ottenuto dall’avvocato Antonio Cappelletti che tutela il locatore). Negli ultimi giorni, a detta dei residenti, ci sono state anche manifestazioni plateali di protesta da parte di alcuni artigiani che reclamerebbero al presidente della Fondazione il pagamento di alcuni lavori eseguiti sull’immobile di piazza SS Giovanni e Paolo. Fra tanti guai, per il P.P., che a Spoleto viaggia a bordo di una potente Jaguar 4.200 di cilindrata, non è mancata anche qualche soddisfazione: come il riconoscimento del Cavalierato di San Silvestro, onorificenza di cui è stato insignito nei primi giorni del pontificato di Papa Ratzinger.
Il ruolo dell’Ambasciata – gli uffici dell’ambasciatore non risultano coinvolti in alcun modo nelle vicende dell’uomo e della sua Fondazione, né in quelle passate, né in quelle più attuali di Spoleto e Terni. Certo è che il Congo deve tenere in modo particolare a questa sede a Spoleto se è vero, stando a quanto ha potuto apprendere Tuttoggi.info, che l’Ambasciatore Albert Tshiseleka Felha, a novembre inoltrato, avrebbe chiesto sia lo sgombero della piazza per l’inaugurazione, sia, udite udite, ben sei posti auto da riservare ai mezzi in uso alla rappresentanza diplomatica. “Speriamo non in via permanente” dicono i residenti “visto che qui sei auto neanche c’entrano”. Di questi giorni comunque la firma apposta sull’invito diramato a pochissime autorità, specie diplomatici di stanza nella Capitale, per l’evento del prossimo 23 novembre.
Chi fa la spia – quest’oggi (ieri) Tuttoggi.info ha provato a contattare la sede diplomatica di Roma per avere un commento da parte dell’ambasciatore Felha su questa vicenda che di ora in ora si tinge di ‘giallo’. E che rischia di compromettere la stessa immagine dello Stato africano. Ma, soprattutto, per sapere se il Ministero degli esteri guidato da Emma Bonino ha rilasciato la prescritta autorizzazione per l’apertura degli uffici a Spoleto. Come legge impone. Ogni tentativo è andato però a vuoto. La risposta tanto annunciata dalla segretaria del diplomatico, la signora Ines, non è mai pervenuta. La segretaria si è limitata ad un certo punto ad ammettere che “la richiesta è stata inoltrata alla Farnesina, in effetti non abbiamo ancora ricevuto risposta”. Ecco. Ma c’è di più. Nel corso del colloquio, l’assistente dell’ambasciatore ci ha chiesto le foto attestanti l’apposizione della targa e anche i link che avevamo rinvenuto in internet su P.P. Documenti che la redazione ha inviato con oggetto: “Riservata per S.E. l’Ambasciatore del Congo”. Alla faccia della riservatezza. L’ambasciatore, o chi per lui, ha girato le nostre mail a P.P. (che a quanto risulta si trovava in quelle ore proprio negli uffici di via Barberini n. 3) che in tardo pomeriggio ci ha preannunciato una denuncia alla Procura della repubblica di Spoleto e la segnalazione all’Ordine dei giornalisti. Leggiamo, testuale, svarioni inclusi, alcuni brani della missiva che getta una pesante ombra sull’operato della Ambasciata: “In data odierna l’Ambasciata  del Congo presso il Quirinale mi ha informato che il giornale Tuttoggi ha inviato via mail presso l’indirizzo telematico ambassaderrdcrome@yahoo.fr (sarà un vizio, come per la targa, ma per verità di cronaca questo indirizzo è errato o quanto meno non risponde a quello fornitoci dalla segretaria, n.d.r.), in uso alla su citata rappresentanza diplomatica, copie di notizie estratte dal internet, riguardanti la mia persona e la Fondazione nazionale della cultura GLB, che mi onoro rappresentare. Pur non comprendendo come un giornale (!!!) possa gratuitamente e senza che gli venisse richiesta  inviare improvvisamente documenti che non si ricollegano con episodi di cronaca o di interesse riguardante la pubblica opinione (infatti ci sono stati chiesti dalla signora Ines, n.d.r.), debbo dedurre che tale azione, che si commenta da sola, nasconda altri interessi (sigh, n.d.r.) per i quali non mi esimerò richiedere che vengano svolte indagini da parte dell’Autorità giudiziaria….mi permetto di precisare sin da ora” che “la mia posizione personale dinanzi alla legge civile e penale in vigore nella Repubblica italiana, non mi vede reo di alcun reato…..non ho mai esercitato la professione di antiquario, ma la mia presenza nel mondo dell’arte, riguarda esclusivamente l’attività di direttore artistico ed organizzatore di eventi artistici culturali di risonanza nazionale e internazionale…”.
Il sindaco in aula – anche il consiglio comunale di oggi pomeriggio (ieri) ha affrontato la questione, sollevata dai consiglieri di opposizione Grifoni e Loretoni. Il sindaco Daniele Benedetti ha spiegato di essere in possesso delle richieste ufficiali dell’Ambasciata che ancora stamani – probabilmente dopo le mail ricevute  da Tuttoggi.info – ha confermato l’appuntamento per l’inaugurazione di sabato prossimo. “Ho solo fatto presente” ha detto il primo cittadino “che il 1 febbraio quei locali dovranno essere liberati”: Da via Barberini la risposta è arrivata puntuale: “per quella data verrà trovata un’altra sistemazione”, ha rivelato il sindaco.
Farnesina al lavoro – nel tardo pomeriggio Tuttoggi.info ha chiesto al dicastero degli Esteri notizie in merito alla presunta sede diplomatica che verrà inaugurata sabato prossimo. A breve dunque sapremo la verità.

(ha collaborato Sara Cipriani)
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Nella Photogallery le immagini scattate sabato sera (16 novembre ) e oggi pomeriggio (18)

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