(Jac. Bru.) – Scenari piuttosto scabrosi stanno emergendo dalle indagini sul furto messo a segno nella farmacia dell’ospedale di Spoleto nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Stando ad alcune ipotesi avanzate dagli inquirenti, infatti, i farmaci trafugati potrebbero essere destinati alla rivendita clandestina, a costi ovviamente inferiore rispetto ai canali ufficiali. Si tratta di medicinali antivirali – antiretrovirali e biologici – e pertanto mutuabili dal servizio sanitario nazionale. Sono normalmente utilizzati su soggetti affetti da patologie come Aids ed epatite, siano essi ricoverati presso strutture sanitarie che costretti in casa. Il sospetto – quasi una certezza a questo punto – è che chiunque li abbia rubati non abbia agito per necessità, quanto piuttosto per ricavarne un profitto.
Destinati al mercato nero? – Ecco perché i Carabinieri della Compagnia di Spoleto, che stanno indagando su quanto accaduto sotto il coordinamento del Capitano Fabio Rufino, tra le varie “piste” investigative starebbero battendo anche quella del mercato clandestino, che potrebbe avere sbocchi non solo entro i confini italiani ma addirittura a livello internazionale. Furti analoghi a quello spoletino, infatti, sono stati messi a segno negli ultimi giorni in diverse città italiane, cosa che farebbe pensare ad un’organizzazione criminale ben organizzata con ramificazioni in tutta la penisola. I ladri potrebbero quindi essere andati a “botta sicura”, sapendo ancor prima di entrare nella farmacia cosa portare via dagli scaffali.
Incastrati dalle telecamere – I malviventi, comunque, potrebbero avere le ore contate. A quanto è in grado di anticipare Tuttoggi.info infatti, le telecamere a circuito chiuso avrebbero inquadrato quattro individui che uscivano dal luogo del crimine imbracciando il sacco riempito con i medicinali trafugati. Dalle immagini sarebbe visibile anche l’auto utilizzata per la fuga.
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