La maggioranza di centrosinistra di Spoleto approva il Documento Unico di Programmazione e il bilancio previsionale 2024 al termine di tre sedute che non hanno del tutto chiarito vari aspetti, sia di natura programmatica che economica.
La nota finale del board, che fa pendant con il brindisi voluto dal sindaco, è a dir poco entusiastica, ma di buone notizie ce ne sono ben poche, come peraltro era già trapelato in conferenza stampa di fine anno dove il diktat resta “faremo”.
Basta vedere come tutte le aliquote continueranno a rimanere al massimo dell’imponibile, pur raccontando la supercazzola di non averle aumentate, come ha denunciato l’opposizione.
Un bilancio più dal sapore (e dai numeri) privatistico che sociale, nonostante assessori e consiglieri si sforzino di apparire keynesiani; traditi però dal linguaggio comune, da concetti triti e ritriti, da una opaca visione per il futuro, da scarsa conoscenza di politica economica.
I lavori erano cominciati il giorno prima con una sorta di question-time che aveva già messo in difficoltà il board su scuole, Prg, sviluppo economico, Ase, etc. Una seduta fiume come tante altre in cui però risulta degno di nota, e qualche perplessità, l’intervento del sindaco quando, dopo aver denunciato di non voler più vedere gli “stessi palazzi danneggiati dai vari terremoti”, nel contesto di un ampio discorso su personale e affidamenti ha voluto tranquillizzare dirigenti e funzionari municipali che “nessuno metterà mai contro alcuno, nessuno dirà che domani andrete davanti alla Corte dei Conti”.
Un richiamo non certo dovuto che forse, forse, conferma come all’interno del palazzo ci sia più di una frizione che sta portando a due fronti dirigenziali, tra quelli più ligi alle norme e quelli più disponibili a cercare ogni soluzione possibile, anche border line.
E si arriva al giorno dopo con gli interventi e dichiarazioni di voto. Nell’alternanza degli interventi, tra maggioranza (Pd, M5s, Ora Spoleto e Civici X) e opposizione, comincia Grifoni (Obiettivo Comune) che denuncia come “l’amministrazione manchi di senso di responsabilità, di non aver fatto nulla, tanto che questo Dup è identico, sovrapponibile ai due precedenti”, definendo l’intervento del giorno prima del sindaco “una omelia, dicendo tutto e niente” e attaccando l’assessore Angelini Paroli “che non può dire che le associazioni cittadine remano contro quando siamo di fronte a decisioni imperialiste”. Fa da contraltare il capogruppo Alleori (Civici X) che invece evidenzia “il grande rilancio per il turismo, un rilancio generalizzato, e i grandi sforzi e risultati ottenuti per gli impianti sportivi grazie all’opera del vice sindaco Lisci”.
Imbriani (Lega) torna sul dramma della mancanza di lavoro e di come “in due anni e mezzo, l’unica occasione per parlarne sia stata la privatizzazione dell’illuminazione pubblica fin qui affidata ad ASe”. Interessante il breve intervento della neoconsigliera Arianna Panetti (Pd) che, ad una normale emozione per il primo discorso ufficiale ha dovuto pure frenare la collega di partito Mrika Lleshaj che continuava a imboccarla di termini. Con un secco “stai zitta!” la Panetti ha messo fine all’intromissione e affrontato i buoni risultati raggiuti dallo Sportello del cittadino, l’occasione delle “14 startup” che sbarcheranno a Spoleto e, con un atto di fede, la capacità della Renzi “nell’aver saputo risolvere il problema delle scuole grazie alla partecipazione e confronto con i genitori”.
Durissimo il capogruppo di Fd’I, Alessandro Cretoni che, dopo aver redarguito il sindaco per le intemperanze del giorno prima (“non si permetta mai più di rivolgersi a me in quel modo, lo faccia altrove non in questa aula”), torna a ribadire i suoi dubbi sull’elenco delle opere pubbliche atteso che vengono segnalate quelle di anni precedenti come la rotonda e la bretella di Santo Chiodo che si sarebbe già dovuta fare.
Morganti (M5S) plaude alla riduzione del disavanzo e alla capacità della Giunta di saper tenere i conti in ordine, mentre Profili (Alleanza civica) prova ancora una volta a stroncare le accuse continuamente lanciate da Sisti all’indirizzo delle amministrazioni dal 2015 al 2021. “Una volta per tutte, la Giunta Cardarelli era sorretta da due liste civiche e vantava tre assessori di centro sinistra tra cui l’attuale eurodeputata del Pd Camilla Laureti (presente in Aula per salutare gli ex colleghi consiglieri e il sindaco della cui candidatura è stata la principale artefice, n.d.r.), dal 2017 si è insediato De Augustinis che vantava di essere tra i fondatori dell’Ulivo e nella cui giunta di centrodestra c’erano ‘contaminazioni’ del M5S come il compianto ing. Cao, che molto bene ha lavorato all’ASe, e l’attuale assessora Agnese Protasi nominata nel Festival 2 Mondi. Sei mesi di gestione commissariale e poi vi siete insediati voi; di che parla quando fa certi sterili attacchi?”. E ancora la critica al Piano strade, per la quale il comune ha stanziato 2 milioni di euro per 50 chilometri: “sono due anni che lo andate promettendo e peraltro mai quei soldi basteranno per 50 km”. Ultimo affondo sulle multe che il “Commissario Tombesi valutava in 4,6 milioni, voi, che nella prima bozza con il nuovo autovelox attivo h24, li avevate portati a 6,1 oggi ci presentate una previsione di entrate per 6,5 milioni! Più che un Dup questa è l’Isola che non c’è” ha concluso Profili.
Filippi (Pd) segna i traguardi raggiunti con “la riorganizzazione della macchina comunale, l’Agenda urbana, i progetti da Pnrr, la Protezione civile, i servizi da riportare nei territori”.
Catanossi (Spoleto 2030) riprende il monito del sindaco che “la città si accartoccia su se stessa e non sa osare” per segnalare che nelle “380 pagine del Dup io vedo il cemento e non la comunità. Osare significa mettere come priorità il raddoppio ferroviario, la Tre valli, la cultura con il coinvolgimento degli spoletini a partire dai bambini delle elementari”. Si toglie anche un sassolino dalla scarpa, attaccato a suo tempo dal csx per aver parlato della denatalità spoletina (e del conseguente Punto nascite), quando cita, da pagina 34 del Dup, che i nati a Spoleto sono sotto quota 200. C’è tempo anche per segnalare che “da mesi ai bambini della materna non viene più offerta la merenda biologica”. Una stoccata che non può non colpire l’europarlamentare Laureti che solo pochi giorni fa aveva postato un messaggio annunciando che il Parlamento UE aveva approvato la Direttiva breakfast per una maggiore trasparenza e chiarezza delle etichette di miele, marmellate e succhi di frutta, gli ingredienti di una sana colazione.
Tocca a Cintioli (Insieme per Spoleto) ma è a questo punto che, vista l’ennesima “passeggiata” del sindaco tra i banchi quando parla l’opposizione, “impala” il primo cittadino senza perdere le staffe (vedi il video in fondo all’articolo). Dopo il cicchetto del Presidente Trippetti e con Sisti rientrato nei ranghi, Cintioli riprende “ieri mi sembrava di essere a Teatro, il sindaco parla bene delle idee ma è totalmente fuori dalla realtà”. E sciorina le contraddizioni presenti nel Dup come i riferimenti all’aumento del Pil, rilancio del sistema produttivo, etc. Sull’ASe poi non si risparmia “Siete dei bugiardi, scrivete di servizi che avete privatizzato e che vi avviate a privatizzare”. Anche su l’Ospedale il Documento è in contraddizione con la mozione votata a maggioranza quando afferma che il “Comune monitorerà i processi di riorganizzazione del piano sanitario regionale…ma chi volete prendere in giro?”
E’ la volta del capogruppo PD Cesaretti che, probabilmente studiato bene il tempo a disposizione, la prende larga sui successi ottenuti per gli impianti sportivi (nonostante il progetto della pista di atletica leggera, promesso entro natale a consiglieri e associazioni, sia stato – temporaneamente? – bocciato dal Ministero). Restano pochi secondi per dire che quella di “ASe è una scelta politica che non avrà ricadute sulla partecipata che anzi svolgerà funzioni di controllo sulla azienda della Consip”.
La parola alla Giunta con la Renzi che sulle scuole torna a ribadire che la scelta dell’orario pomeridiano “era stata condivisa con i dirigenti scolastici, mentre per la colazione vale precisare che gli studenti delle elementari la portano da casa, per quelli della materna i costi delle materie prime sono aumentati e l’appaltatore non può più sostenere ulteriori costi”.
Si interrompe così un percorso virtuoso iniziato sotto la Giunta Benedetti anche se non si capisce, se il bilancio è così buono come sostiene la governance, perché non si sia integrata la colazione dei più piccoli. Poi è la volta di Sisti che compie un vero coupe de theatre tirando fuori dal cilindro, pardon dal banco, alcuni progetti presenti nel Prg del 1998 e mai realizzati come il Parco di piazza d’armi, l’ex mattatoio, il recupero delle mura cittadine, la sede operativa dei beni culturali, etc. Un altro affondo alle amministrazioni passate, a dispetto di quando in pubblico afferma (come nel caso della riunione con i genitori della Sordini) che lui si prende carico di tutte le mancanze anche dei predecessori “di cui non parlerò mai male”. E ritorna sugli “stessi immobili danneggiati ad ogni sisma, sono soldi buttati via!”.
Le repliche della minoranza vanno dalle critiche per le strade che costerebbero almeno 25 milioni e non 2 mln, al “contento te” rivolto a Cesaretti per la situazione degli impianti sportivi, al bluff dei 3 milioni dell’ASe che saranno invece 2,2 come lo scorso anno. Tanto che sull’ASE i sindacati hanno tenuto, tramite nota stampa, a ribadire tutte le loro perplessità e a mantenere lo stato di agitazione.
Finalmente si arriva al voto e come da copione il DUP passa con 15 voti favorevoli e 7 contrari.
Se il DUP è la faccia politica di un foglio, l’altra è quella economica. La discussione del pomeriggio, dedicata al Bilancio di previsione, riporta maggioranza e minoranza a parlare degli stessi problemi. Profili ricorda i troppi mesi persi per le scuole, i continui ripensamenti, i lavori fatti alla San Venanzo di cui non si ha la delibera, non si conosce il costo (Cesaretti del Pd dirà che sono costati 1.500€ che non è una cifra importante…). Poi passa all’Ase e ricorda, supportato dal parere del Segretariato generale, che gli 800mila euro dei 3,0 milioni, previsti per lavori di manutenzione straordinaria delle strade, non possono per legge essere affidati alla municipalizzata. Dunque lo stanziamento sarà di fatto di 2,2 milioni come per il 2023 e pertanto non si capisce come potranno essere banditi nuovi concorsi; sempre in attesa del Piano industriale. Catanossi cita un passaggio di “Costruire” di Niccolò Fabi per denunciare che non c’è una visione chiara per la Città, né per lo sviluppo industriale, né culturale e neanche per tutto il comparto dell’agricoltura dove il bilancio del comune segna € 0,00.
Non proprio chiaro l’intervento di Alleori che, affrontando il bilancio, cita l’autorevole parere di tale “codsom” (?) ma soprattutto, spiazzando gli economisti di mezzo mondo, neoclassici o keynesiani che siano, ritiene che “l’indebitamento regresso è stato positivo” (testuale) con lo stesso Cesaretti che sembra sbottare a ridere ammiccando al tavolo della Giunta.
Replica anche di Bonanni che, a chi aveva guardato a Foligno, sciorina come la città del festival sia scesa all’anagrafe di 1.600 abitanti, quella della città della quintana di 1.630, “numeri che mi sembrano abbastanza simili” chiosa. Vero, se non fosse, che 1.600 pesa molto più, tanto di più, su una popolazione di 36mila abitanti (Foligno ne conta 55.000).
Cesaretti conclude sfidando Profili a mandargli lo specchietto dei conti dell’ASe: contattato da Tuttoggi il consigliere di Alleanza civica conferma di averlo mandato via whatsapp al collega del Pd e ne fa gentile omaggio anche a Tuttoggi (che pubblichiamo, pur avendo da settimane già segnalato la “svista” giuridico-contabile). La votazione finale termina come la precedente: bilancio approvato con 15 voti favorevoli e 7 contrari.
Bocciato invece l’emendamento presentato da Gianmarco Profili che chiedeva, in via precauzionale, di prevedere in bilancio l’accensione di un mutuo per 1,5 milioni sufficienti per realizzare moduli in grado di ospitare almeno 15 classi e riservare 200 mq a segreterie e presidenze: uno stratagemma da cui si sarebbe potuti tornare indietro in qualsiasi momento (se l’Amministrazione comunale dovesse riuscire a trovare soluzioni, fin qui solo rimediate e all’ultimo momento) ma che avrebbe consentito agli uffici di partire da subito per gli adempimenti preliminari di natura tecnico-amministrativa.
Questa la nota del Comune all’esito del voto: “Il Bilancio di previsione e il Documento Unico di Programmazione sono stati approvati dal Consiglio comunale con 15 voti favorevoli. Le previsioni del bilancio 2024-2026 sono state elaborate sulla base delle linee strategiche osservando i principi contabili generali ed applicati. Così come annunciato in occasione dell’approvazione delle aliquote 2024 (IMU e addizionale comunale all’IRPEF), il bilancio di previsione non prevede alcun aumento di imposte e tasse grazie ad una manovra di contenimento delle spese e previsione prudenziale delle entrate (le previsioni di spesa corrente e di entrata corrente sono coerenti con i vincoli contrattuali e con il loro andamento storico). Dai dati di pre-consuntivo 2023 è emerso un miglioramento del risultato di amministrazione, per ora solo presunto, di € 1.000.000,00 rispetto al 2022. Sono state previste circa 15 nuove assunzioni tra esperti amministrativi, esperti di vigilanza e specialisti amministrativi, insieme alla sostituzione delle Posizioni Organizzative andate in pensione. Come è noto il bilancio del Comune di Spoleto è gravato da scelte finanziarie effettuate negli anni precedenti, i cui effetti negativi gravano sulla parte corrente del bilancio attuale, come l’assunzione i strumenti di finanza derivata, assunzione di Buoni ordinari del Tesoro, utilizzo del Fondo Anticipazione di Liquidità (FAL). In quest’ultimo caso, per quanto riguarda il FAL, la sua estinzione, iniziata a maggio 2023, terminerà con l’ultimo prestito nel febbraio 2024, manovra che consentirà all’Ente di risparmiare, a regime, circa 150.000 euro di spesa corrente destinata ad interessi. La parte investimenti prevede circa 135 milioni di euro di investimenti, di cui € 48.600.000,00 dell’anno in corso e € 86.000.000,00 degli anni successivi, finanziati per la gran parte con i fondi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) e Piano Nazionale Complementare (PNC) e altri contributi regionali destinati ai comuni del cratere (sisma 2016)”.
Un intervento, del capogruppo M5S, Samuele Bonanni, sul tema delle scuole, chiama in causa queste colonne e lo scrivente. L’intervento: “Mi è dispiaciuto le risate dai banchi dell’opposizione quando il collega Cesaretti ha parlato della soddisfazione dei genitori della Sordini per le soluzioni trovate. Al netto dei nostri ritardi e errori, anche per aumentare la partecipazione, perché per sentire bene docenti e dirigenti abbiamo allargato la discussione, le soluzioni poi sono state messe sul tavolo, si è incontrato i genitori della Sordini e i genitori, a parte l’incertezza data dai tempi, hanno detto che la soluzione la trovano soddisfacente. Non lo diciamo noi ma i genitori con un comunicato stampa e non spetta a me andare a vedere chi lo ha mandato, come qualcuno ha avanzato come richiesta, ma non è presente in questa aula quindi è un appunto, così…”.
Il “qualcuno” è riferito a chi scrive e vale quindi ricostruire l’altra mezza verità non detta (altrimenti, caro consigliere, diventa una bugia) ma che il politico conosce. Ebbene alla nostra redazione, via whatsapp, era pervenuta una “nota stampa” genericamente firmata “i genitori della Sordini”, in cui si parlava della soddisfazione per la soluzione del Comune e della recita natalizia fatta da bambini con allegate 3 foto della stessa.
Nota che il Bonanni ha fatto propria rilanciandola con enfasi sui social. Così è stato chiesto allo stesso se avesse l’elenco dei firmatari (altrimenti domani uno si sveglia e può firmare la qualunque a nome di 36mila spoletini), sia per poter valutare come credibile la nota pervenuta, sia per quelle basilari regole legate alla privacy quando si inviano foto con i volti di decine di bambini.
Al di là di quale sentiment abbiamo noi da parte dei genitori, attendiamo fiduciosi un documento più degno di essere portato all’attenzione dei lettori e magari, attraverso la Sala consiliare, di tutta la città. A meno che per Bonanni & Co. basti una firma, magari di chi è in ottimi rapporti con l’amministrazione, o qualche like per parlare a nome di una comunità.
Nonostante le telecamere del Consiglio siano ben gestite e puntate sempre verso il dichiarante, anche stavolta hanno “centrato” alcuni comportamenti del sindaco ribattezzato “The distuber” per la volontà di interrompere la minoranza o anche di alzarsi e mettersi alle spalle dei consiglieri quando questi intervengono. E fare sorrisetti e continue battute per dissentire seduta stante. Gesti dal sapore bandecchiano, fanciulleschi (sul piano ci saranno altri 400 metri quadrati dove sgranchirsi le gambe), che se anche nascondessero una qualche provocazione non impensieriscono più di tanto l’opposizione.
Come ha dimostrato il consigliere Cintioli il quale, all’ennesima incursione, ha aggirato il banco, riposizionato il microfono, chiesto scusa per voltare le spalle all’aula e continuato a parlare guardando dritto in faccia il primo cittadino. Per la disperazione del Presidente Trippetti costretto, per l’ennesima volta (ormai se ne è perso il conto), a richiamarlo al posto.
Una situazione che non rende facile svolgere serenamente il proprio lavoro. Senza che dalla maggioranza, dove Pd e M5S mantengono (sulla carta) il primato di difensori dei diritti, si alzi una voce, un consiglio. E, visto che ci siamo, quale augurio per un anno nuovo più sobrio, consigliare anche l’acquisto di pantaloni giusto una taglia più grande. Ma forse la maggioranza è presa da altro visto che le cose non vanno proprio lisce come l’olio (evitiamo di menzionare la marca, nella patria dell’oro verde, per non disturbare l’assessore-testimonial) perché è ormai acclarato come esponenti di giunta e consiglio siano sempre più stanchi degli atteggiamenti e della politica dei vertici della giunta.
Se finora le critiche restavano infatti circoscritte a qualche confidenza ad amici/che “fidate/i”, pronte/i a mostrare deferenza in aula o nelle segreterie di partiti e movimenti, da qualche settimana è un crescendo quasi al limite dello sfogo, anche con semplici conoscenti, anche in pubblico. Come registrano alcune cene di queste feste dove, vuoi il buon vino, vuoi lo stress, vuoi un naturale e umano spirito di disobbedienza, le critiche a cielo aperto stanno prendendo il sopravvento. Per non parlare di qualche (presunto) conflitto di interessi che genera a volte imbarazzo tra la coalizione.
Ma torniamo in Consiglio. A chiudere la lunga seduta, prima ancora che i numeri confermassero l’approvazione del bilancio – questo sì che non si è mai visto – Sisti è partito con un (auto)applauso, seguito all’istante dai fedelissimi, e tirato fuori da sotto il banco una bottiglia di spumante per il brindisi.
Una rimanenza della cambusa creata appena il giorno prima, e messa a bilancio per un brindisi di fine conferenza stampa ma servita in realtà per brindare con i neo assunti del municipio.
Ai giornalisti che si sono sorbiti il PDF XXL (86 pagine) e i tanti “stiamo facendo” e “faremo”, neanche un bicchiere d’aranciata. Il nostro “giornalista di campagna”, peraltro in questi giorni a dieta ferrea e pertanto economicamente conveniente, ne avanza quindi un bicchiere (meglio se Coca Cola). Cin cin.
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Giunta Sisti, conferenza stampa di fine anno | Gruppo di Famiglia in un interno, con polpa e fagiano