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Spoleto, consiglio approva IMU e TASI / Opposizioni incalzano giunta

Il consiglio comunale di Spoleto ha approvato le aliquote IMU e TASI per il 2014, ma in aula non sono mancati i malumori dell’opposizione per alcune scelte dell’amministrazione. Prima fra tutte quella di discutere delle imposte comunali prima di aver reso note le linee di mandato del sindaco, che verranno discusse lunedì prossimo in una seduta di consiglio convocata ad hoc. “Non è una prassi normale”, hanno sottolineato diversi consiglieri, “anche perché – ha insistito più degli altri Guido Grossi (M5S) – i cittadini hanno il diritto di conoscere il reale fabbisogno di risorse della città. E’ apprezzabile che l’amministrazione abbia deciso di non alzare al massimo le aliquote – ha proseguito il capogruppo – ma come e dove si prenderanno i soldi che mancano all’appello? Si intende alienare il patrimonio o, ancor peggio, tagliare servizi fondamentali? E soprattutto, pagheranno i colpevoli o i cittadini?”

“Attività in ginocchio” – Chiaro il riferimento al disavanzo di bilancio, vero cruccio dell’amministrazione che sta ancora lavorando per fissare le cifre in modo definitivo. Diversi i consiglieri di opposizione che temono ricadute pesanti sui cittadini, specie sulle fasce più deboli, tanto da chiedere al sindaco la possibilità di far rateizzare i pagamenti ai lavoratori delle aziende in crisi o che già hanno chiuso i battenti (ex Pozzi, Panetto & Petrelli). Più diretto Capitani (PD), secondo cui queste aliquote rischiano di mettere in ginocchio le attività artigianali ed edilizie, che dovranno cominciare a pagare la TARI anche sulle aree scoperte di stoccaggio dei materiali con aumenti – secondo l’esempio da lui stesso citato – nell’ordine di decina di migliaia di euro.

Detrazioni e ‘sommerso’ – C’è poi il problema delle detrazioni che, ha sottolineato Martellini (PD), non sono state previste per rendite catastali minime e famiglie numerose, mentre Grossi ha contestato il fatto che i proprietari di ville e case signorili soggette ad IMU e non a TASI beneficeranno di una detrazione di 200 euro, mentre i proprietari di case normali soggette a TASI e non ad IMU non avranno alcuno sconto. E proprio su ville e case signorili si è aperto l’ennesimo fronte polemico, con Laura Zampa (PD) a lamentare la mancata volontà da parte dell’amministrazione di stipulare una convenzione con l’agenzia del territorio per far emergere in modo chiaro tutto il sommerso. Convincono poco, infatti, i dati ufficiali, che parlano di soli 55 immobili cosiddetti ‘di lusso’ in tutto il territorio comunale.

Parola alla difsa – Al sindaco il compito di difendere l’operato della giunta. “Siamo stati accorti e attenti a tutte le esigenze – ha ricordato – constatando la sostanziale soddisfazione sia delle associazioni di categoria che del mondo sindacale. D’altronde dovevamo muoverci entro un perimetro ben delineato, non potevamo certo inventarci nulla”. Il primo cittadino, nel chiedere pazienza alle opposizioni, ha rimarcato quanto già annunciato in campagna elettorale, e cioè che “i programmi si possono annunciare solo nel momento in cui si ha la certezza di poterli realizzare”, sottolineando che il bilancio preventivo verrà consegnato ai consiglieri 18 giorni prima della discussione e non 20 come prevede il regolamento. Si attende infatti la perizia ufficiale sul valore dell’azienda agraria di Giano, la prima alienazione del patrimonio comunale che dovrebbe coprire parte del disavanzo in conto capitale, che non arriverà prima del 12 settembre.

Aliquote IMU – Con 14 voti favorevoli, 7 contrari e 1 astenuto il consiglio ha approvato il regolamento IUC (Imposta Unica Comunale). L’IMU sulla prima casa relativa alle categorie A1, A8, A9 è stata fissata allo 0,60%. Per le abitazioni concesse in uso gratuito a parenti in linea retta di primo grado (genitore-figlio/figlio genitore) l’aliquota è dello 0,70% (se l’immobile concesso è utilizzato dal comodante quale abitazione principale l’aliquota è dello 0,76%). Per gli immobili concessi in locazione a canone concordato regolarmente registrati la misura dell’aliquota è lo 0,85%, mentre quella per gli immobili di proprietà dell’A.T.E.R. e delle cooperative edilizie a proprietà indivise assegnati ai soci sarà dello 0,46%. Per le Aree fabbricabili IMU allo 0,81%, mentre è allo 0,97% (0,76% a favore dello Stato e 0,21% a favore del Comune) il livello dell’aliquota per gli immobili ad uso produttivo classificati nella categoria catastale D. Per tutti gli altri immobili esclusi dalle tipologie indicate l’aliquota è di 1,06%.

Aliquote TASI –Per gli immobili destinati ad abitazione principale e relative pertinenze (escluse le cat. A1, A8, A9) l’aliquota è stato fissato allo 0,25%, mentre per gli immobili rurali classificati nella categoria catastale D.10 e nelle altre categorie catastali con annotazione di ruralità la misura della TASI è dello 0,10%.

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