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Spoleto, clamoroso: strutture sportive Montarello vanno demolite

Tre le diffide a demolire emanate dal Comune di Spoleto per altrettante situazioni di abuso a seguito delle segnalazioni ricevute dagli uffici tecnici dell’Ente. Gli edifici e gli impianti interessati sono quelli del Circolo Tennis e dell’A.S.D. Bocciofila Spoleto a Montarello e dell’A.S.D. Lancio Ruzzolone a Pontebari.

Nello specifico gli abusi edilizi riguardano la realizzazione di opere in assenza o in difformità di Permesso di Costruire in aree “ove insiste il vincolo ambientale e il vincolo idraulico”.

Per quanto riguarda il Circolo Tennis e l’A.S.D. Bocciofila Spoleto a Montarello la difformità urbanistica riguarda alcune edificazioni non conformi alle originarie autorizzazioni, risalenti rispettivamente al 1968 e al 1969, mentre per gli spazi utilizzati dall’A.S.D. Lancio Ruzzolone a Pontebari tutte le edificazioni attualmente presenti nell’area interessata risultano non aver ricevuto nessuna autorizzazione preventiva.

L’emanazione delle diffide arriva a seguito della Conferenza dei Servizi svoltasi a maggio dello scorso anno tra il Comune di Spoleto, l’Agenzia del Demanio, la Regione Umbria, la Provincia di Perugia e il Consorzio Bonificazione Umbra e dopo una serie di incontri tenutisi in questi ultimi anni tra i tecnici del Comune di Spoleto e le associazioni sportive per individuare soluzioni che garantissero il regolare svolgimento delle attività e, al tempo stesso, assicurassero un livello di sicurezza adeguata all’interno delle strutture interessate. Da qui la predisposizione di un Piano di Protezione Civile per l’immediata evacuazione degli edifici in caso di esondazione del torrente Marroggia e l’emanazione di provvedimenti di chiusura in presenza di cattive condizioni meteorologiche da parte del Sindaco.

Il sopralluogo effettuato nel giugno dello scorso anno in tutte e tre le aree interessate e il successivo verbale di violazione urbanistico edilizio redatto a gennaio, hanno portato infine alla diffida a demolire le opere abusive e all’obbligo di “ripristinare lo stato originario dei luoghi entro e non oltre i 90 giorni dalla data di comunicazione”, in attesa del parere che il Demanio e gli altri enti competenti in materia di vincolo sono chiamati ad esprimere entro i prossimi 30 giorni.

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