Ordine esecutivo di sfratto. E’ il provvedimento che questa mattina è stato recapitato al Commissariato di Spoleto, sito in Viale Trento e Trieste, che, stando all’ordinanza emessa dal Tribunale di Spoleto, deve sgomberare al più presto il primo piano quello, per intenderci, dove s trova la Sala Operativa e alcuni uffici amministrativi.
La conferma dell’avvenuta consegna arriva da fonti sindacali che già nei giorni scorsi avevano preso una dura posizione in merito alla vicenda. A quanto è dato sapere la proprietà dello stabile (il costruttore Giovanni Peciola), ha deciso nei mesi scorsi di non rinnovare il contratto di affitto del 1° piano (resta valido invece un secondo contratto relativo ad altri locali occupati dalla Polizia di Stato) dando, nei tempi dovuti, la disdetta. L’imprenditore avrebbe infatti chiesto un aumento del canone, anche in virtù di alcuni lavori da sostenere, prezzo che però non è stato ritenuto congruo dal competente Ministero. Questa mattina la notifica anche se l’ufficiale giudiziario ha preso atto che “per motivi di sicurezza pubblica” lo sfratto non può avvenire in tempi rapidi. La vicenda viene monitorata dai vertici della Polizia e anche il Prefetto di Perugia sarebbe stato informato della vicenda.
L’accusa del Siulp – Durissima la presa di posizione del Sindacato lavoratori Polizia che si dice sconcertato per la volontà “dell’Amministrazione di scorporare il Commissariato in 2parti, portando gli uffici amministrativi, immigrazione ricezione denunce all’interno della Scuola di Polizia”. Resta da capire dove andranno gli altri uffici. Ma la denuncia più forte è per lo stato della struttura. Leggiamo: “Non bastava l’umiliazione di lavorare in un edificio non in regola con le norme in materia di salubrità, freddo d’inverno, asfissiante d’estate e con infiltrazioni d’acqua dal tetto! Non bastava osservare una Commissione che decretava l’inagibilità del 4° piano dove i colleghi sono tuttora costretti ad entrare e che da almeno un anno non è più utilizzabile il garage solo per il semplice fatto che non si ripara una porta scorrevole! Non bastava l’umiliazione di vedere dalle anguste stanze la magnificenza della dirimpettaia Scuola di Polizia, come non fosse anch’essa parte della stessa amministrazione! Con questo scorporo avremo gravi problemi, disfunzioni e ritardi per il rilascio di licenze, passaporti e permessi di soggiorno per l’oggettiva difficoltà di raccordare due arti di un corpo unico divise da una strada!”. Il Siulp denuncia poi che l’amministrazione avrebbe intenzione di non prevedere più la presenza di un agente all’ingresso del Commissariato. “L’unica soluzione a questa vergognosa storia è che tutto il Commissariato trovi luogo tra le migliaia di metri quadrati inutilizzati della Scuola di Polizia!”.
Le alternative – non è chiaro come verrà la delicata vicenda. Anche perché l’intero complesso della Scuola di Polizia “Lanari” è stato recentemente messo in vendita dalla Idea Fimit Sgr mediante il fondo Beta Immobiliare (clicca qui). Una notizia che non ha certo rincuorato le varie parti in causa circa il futuro stesso della struttura. In queste ultime ore però il sindacato fa sapere che sarebbe in corso una valutazione su Palazzo dell’Arcone, l’edificio a ridosso di piazza della Libertà che potrebbe ospitare parte del Commissariato. Un atto dovuto, più che una precisa volontà, dal momento che la Pubblica Amministrazione ha l’obbligo, prima di procedere a nuovi affitti o acquisti di immobili, di verificare quelli liberi sul territorio. L’antico Palazzo necessita però di importanti e costosi interventi di consolidamento e adeguamento che però potrebbero esser presto risolti: l’Agenzia del Demanio – la notizia è ancora ufficiosa – avrebbe infatti reperito quasi 2 milioni di euro per gli interventi del caso.
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