Cronaca

Spoleto, capitano Belilli saluta “Arma vicina a cittadini e istituzioni”

Questi tre anni sono passati in fretta, vuol dire che abbiamo lavorato tanto”. Il capitano Marco Belilli lascia la guida della Compagnia carabinieri di Spoleto e traccia un bilancio della sua esperienza. Trentuno anni, arrivato nella città ducale a fine 2014, l’ufficiale è stato destinato a comandare la Compagnia carabinieri di Civitavecchia dopo un triennio impegnativo, culminato lo scorso anno con il terremoto in Centro Italia proprio nel periodo in cui la Compagnia dell’Arma di Norcia è stata assorbita da quella spoletina.


Carabinieri, Norcia torna Compagnia e Spoleto cambia confini e comandante


Lotta alla microcriminalità, con brillanti risultati operativi, e un impegno sempre in prima linea. Ma il capitano Belilli spiega: “Parlare dei risultati operativi raggiunti dai miei carabinieri non è superfluo ma sarebbe scontato. Quando sono arrivato non ho fatto promesse, il mio impegno era quello di far sì che l’Arma fosse più vicina possibile ai cittadini ed alle istituzioni, dando una risposta chiara, rapida e sicura. Spero di esserci riuscito. Lascio un territorio sano, di tante belle speranze, un tessuto sociale genuino, con una popolazione perbene. Questo è un territorio dove le istituzioni ci sono, l’Arma è presente e tutti collaborano in sinergia”.

Poi il pensiero all’emergenza terremoto, iniziata il 24 agosto e culminata il 30 ottobre, che ha visto arrivare in Valnerina i vertici dello Stato italiano, quelli dell’Unione europea e Papa Francesco. “Nonostante le difficoltà che ci sono state dopo il sisma, grazie alle sinergie abbiamo fatto davvero tanto. Grazie anche ai cittadini, che hanno collaborato tutti quanti sempre per il perseguimento di un obiettivo comune”.

Il ringraziamento del comandante va in primis ai suoi carabinieri, a cui va il merito dei risultati raggiunti: “un comandante è bravo se ha carabinieri sinceri, leali, che si impegnano; ad ognuno di loro va il mio sentito ringraziamento. Lascio dei carabinieri eccellenti, molto motivati, che fanno ogni sforzo per l’interesse dell’Arma e della collettività”. Poi al comando provinciale dei carabinieri di Perugia, “che è stata sempre la mia guida. Ho incontrato sempre superiori molto preparati e disponibili”; alla magistratura, con cui ha lavorato fianco a fianco; alle istituzioni: “Porgo un saluto caro ai sindaci dei comuni, che hanno dimostrato anche nelle prime fasi dell’emergenza terremoto piena cognizione della missione di Stato che i cittadini gli hanno conferito”. Quindi un augurio al suo successore, il tenente Aniello Falco.

L’impegno dell’Arma è forte “affinché zone sane come Spoleto e la Valnerina non vengano permeate dalle organizzazioni criminali”, mentre su furti e truffe “abbiamo rilevato negli ultimi anni come anche qui il fenomeno sia indirizzato soprattutto verso le fasce più deboli, per questo nel passare il testimone raccomando di migliorare ancora il rapporto di vicinanza con la cittadinanza, che molte volte ci ha permesso di prevenire la commissione di reati e in alcuni casi perfino di eseguire arresti in flagranza di reato”. Da rilevare anche che in questo anno non si è verificato nessun episodio di sciacallaggio nelle zone rosse di Norcia, Cascia e Preci, “anche grazie all’impegno degli uomini della Linea mobile dell’Arma, tuttora impegnati in servizi di prevenzione dei reati predatori nelle zone terremotate”.

Insomma il capitano Marco Belilli, nel congedarsi con la città, rileva: “la mia qui è stata un’esperienza indimenticabile, più che positiva. Se non sono riuscito a migliorare qualcosa, lascio comunque un territorio buono, sano e genuino, come l’ho trovato”.