Ancora un episodio di caccia a specie animali protette in Umbria. Stamani intorno alle 9 infatti un uomo residente a Bazzano Inferiore ha osservato, nei pressi del pollaio sito in un terreno agricolo di sua proprietà, un grande uccello che svolazzava evidentemente incapace di prendere il volo. Accortosi che si trattava di un rapace lo ha catturato vivo e, in uno scatolone, lo ha portato presso la sede della USL 2, a Spoleto, affidandolo alle cure dei veterinari di servizio.
Gli operatori sanitari hanno interpellato gli zoologi dell’Università degli Studi di Perugia al fine di identificare correttamente la specie di appartenenza del rapace. Si tratta di un Astore (Accipiter gentilis) di sesso maschile. Il malcapitato presenta una ferita con frattura ossea all’articolazione carpale dell’ala destra, procurata da un colpo con munizione spezzata di un fucile da caccia. Oltre a procurare all’animale un evidente stato di sofferenza e prostrazione, quella lesione gli impedisce completamente di volare.
Il giovane Astore, attualmente in cura e osservazione presso una struttura adeguata, sarà domattina condotto presso la Facoltà di Veterinaria dell’Università degli Studi, dove i chirurghi tenteranno di ridurre la frattura e risanare la lacerazione inferta dallo sparo. L’Astore è un rapace diurno molto raro nella penisola italiana e specialmente in Umbria, protetto da normative comunitarie, nazionali e regionali, evidentemente e regolarmente violate da una moltitudine di cacciatori italici e umbri, visto che ogni anno, poco dopo l’apertura e per tutta la stagione venatoria, vengono abbattuti o irreparabilmente menomati molte migliaia di animali presuntivamente protetti.