Spoleto

Spoleto bucolica, tutta fiori e Pupazza | E’ scontro con lo “Spantacchio” del Festival, Yeeeeeeh! Aggiornamento

Proprio quando passi sovrappensiero a piazza della Libertà, è quello l’esatto momento in cui realizzi che Spoleto è definitivamente sbocciata e forse anche bocciata. E si badi bene che per un giornalista di campagna tutto ciò è solo una grande festa identitaria. Una gigantesca Pupazza (ad occhio quasi 4 metri di altezza), a metà tra lo spaventapasseri tradizionale (anche in forza della sua esatta conformazione a croce uso martirio cristiano) e l’uomo di paglia del Mago di Oz, fa bella mostra di se svettando verso l’infinito e oltre.

L’unica certezza sulla natura antropomorfa dell’attrezzone è che nel caso di Piazza della Libertà è evidente l’uso di indumenti femminili per trasformare un indistinto pupazzocchio da un genere neutro ad uno femminile. Occhioni ingentiliti, alla Oci Ciornie, e un sapiente uso di colori e di materiali, offrono dunque una immagine confortevole di un classico strumento che normalmente è utilizzato per il disturbo di uccellacci voraci, e scassacabbasisi assortiti. Sciò, pussa via!

Si inaugura proprio il 31 maggio (e fino al 2 di giugno) la nuova edizione di Spoleto in Fiore, tradizionale manifestazione bucolica pensata e organizzata dalla Pro Loco “Busetti” di Spoleto.

Pronti in Piazza della Libertà alcuni gazebo che serviranno proprio per la manifestazione, mentre nella giornata del 30 maggio a sovraintendere allo sbocciare di fogliame e petali ci ha pensato il montaggio della Pupazza, di piazza, che è anche dotata di una bacchetta con stellone, forse magica. Una sorta di Maga Magò paglia e fieno.

Facciamoci qualche domanda…

Si dice che non tutti (soprattutto quelli che avrebbero dovuto essere informati per norma) sapevano della installazione martirologica di cui appunto non si faceva menzione nel piano di sicurezza della manifestazione. Ma, nonostante ciò, era già tutto previsto da tempo tant’è che di una “grande installazione” in piazza si parla proprio nel programma della manifestazione pubblicato anche nella pagina ufficiale del dipartimento Turismo e Cultura del Comune di Spoleto.

Ovviamente la cosa ha anche un risvolto interessante perchè racchiude in se un forte senso di sostenibilità (quella sistiana per intenderci). Datosi che in Piazza del Mercato si martirizzarono illo tempore un nutrito gruppo di Patarini non è nemmeno escluso che tolta la paglia della Pupazza e recuperati i velami preziosi di cui è ricoperta, salvata la bacchetta magica che non si sa mai, la struttura a croce di Piazza della Libertà è bella e pronta per la crocifissione di qualche responsabile inconsapevole. Insomma non si butta via niente, che è anche peccato! Ma soprattutto non si creano disparità tra piazze.

Le foto che alleghiamo al nostro solito articolo inutile, potrebbero essere davvero le ultime nella storia cittadina che immortalano la Pupazza sorvegliante perché si dice che nella giornata di oggi (30 maggio) sia scoppiata la voglia di trebbiatura, da farsi proprio il giorno della inaugurazione di Spoleto in Fiore. E a pagare un prezzo alto sarà proprio la povera Maga Magò paglia e fieno.

Dal Palazzo, quando era notte fonda, dirigenti e mezza giunta sono trasecolati e hanno ordinato l’immediata rimozione dell’innocuo pinulone. Bisognerà capire l’altra metà della Giunta e il Sindaco Sisti, che ha pur sempre l’ultima parola e che non sarà contento di scoprire come i propri uffici non dialoghino tra di loro, cosa ne pensano. Sisti, si sa, è decisamente sensibile alle faccende di paglia e fieno.

E ve lo diciamo chiaramente, a questo punto ci dispiace pur anco a noi campagnoli, per l’inutile spreco. E’ ormai certo, per di più, che esisteva anche una seconda Pupazza, forse anche più bella, rigogliosa e mattarella (vedi le foto), che non verrà nemmanco montata (era prevista a Piazza Pianciani), ahinoi!

Per la paglia non ci sarebbe problema, perchè si sarebbero già fatti avanti quelli dei Vaporetti che ci recuperano almeno un paio di balle in più da sistemare sulla curva “assassina” di Picchi.

A ruminare il fieno rimasto ci potrebbe pensare qualcuno al Festival di Spoleto, che francamente se la deve essere vista proprio brutta per la evidente competizione con lo Spantacchio, al secolo “Burning Sister” firmato dall’artista Chiara Camoni come soggetto del manifesto ufficiale della manifestazione menottiana. A nostro gusto, bisogna ammettere che lo Spantacchio non si batte, perchè etereo e rarefatto e dotato di occhi stupefacenti e teneroni come quelli cantati da Mal dei Primitives, Yeeeeeeh (...non devo bruciarmi con una come te…sennò senti che focaraccio!!)

La Pupazza dalla sua ha le dimensioni: tanta roba insomma!

Nel frattempo la vicenda ha consentito agli organizzatori (l’ineffabile Aldo Amoni) di Dolci d’Italia di prepararsi ad una sorpresona indimenticabile per la prossima edizione spoletina. Se volete sapere di che si tratta CLICCATE QUI, ne rimarrete soddisfatti.

Loro (Amoni si sa, è di Foligno) ce l’hanno più grosso…il pupazzo!

Aggiornamento alle 13.28

A te e famiglia…

La famiglia agreste vince su tutto e tutti. Anche sulla mancata indicazione in un Piano di Sicurezza obbligatorio, che per qualche motivo non riporta segnalata l’apposizione di alcune installazioni, anche di grandi dimensioni, nel corso della manifestazione appena inaugurata di Spoleto in Fiore.

Qualche buontempone, lettore veloce, ha già scatenato il batti e ribatti nei social sul fatto che la pupazza e “famigghia” sono belle e che agli spoletini non sta mai bene niente. Il Benaltrismo insomma, ormai sport nazionale, dopo il calcio ovviamente.

Non ci metteremo di sicuro a stilare un commento di natura legale o regolamentare perchè di questo ci occuperemo in un momento giornalistico diverso. Mantenendo intatta la natura cialtronesca che ci contraddistingue (chi scrive naturalmente) ormai da anni, rendiamo noto al pubblico e ai frequentatori di Spoleto in Fiore che a Piazza Pianciani si è radunata tutta la famiglia Pupazza. Insomma, Pupazza con tutto il pupazzaro.

Gradevolissima, per colori e tema, ma pur sempre non autorizzata, al momento. Salvo sanatorie in corsa per evitare disordini di natura silvo-pastorale. In effetti una famiglia pupazza potrebbe anche offendersi se altri tipi di antropomorfi (amorfi) non gli corrispondono. E’ tutta una questione di rotoballe in fondo.

Modificato: 15,05

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Foto Tuttoggi.info e Tommaso Biondi