Salute & Benessere

Spoleto, boom di richieste per i vaccini | Ma il servizio rimane chiuso di sabato

E’ boom di richieste a Spoleto per i vaccini antimeningococco B e C e per il C tetravalente, dopo l’allarmismo (ingiustificato, secondo il ministero della Salute) per i casi di meningite. Tanto che il 5 gennaio il Servizio vaccinazioni cittadino, situato  nel complesso del San Carlo, ha affisso un cartello in cui annuncia che le tre tipologie di vaccino sono terminate. Va detto che al momento in Umbria è gratuito ed effettuato su invito da parte del distretto sanitario, tra il 13esimo e 15esimo mese di vita del bambino, solo il vaccino antimeningococco C, mentre gli altri due sono disponibili a pagamento oppure in particolari casi.

Malumori per la chiusura di sabato

Ma proprio mentre sale l’attenzione sui vaccini, dopo che per mesi a livello nazionale è stato forte il dibattito tra chi (in taluni casi anche medici) era a favore delle vaccinazioni e chi invece no, non solo per quanto riguarda il meningococco, a Spoleto per tre settimane di fila è stato possibile usufruire del servizio soltanto due giorni a settimana. Sì perché proprio nel periodo in cui i genitori avrebbero potuto effettuare le vaccinazioni obbligatorie o suggerite dal Sistema sanitario nazionale con maggiore facilità, vale a dire durante le vacanze natalizie quando i bambini non devono andare a scuola, il centro vaccinazioni cittadino è rimasto chiuso il sabato, offrendo il servizio soltanto nei giorni di martedì e giovedì. Tra il malumore di alcune famiglie, ma anche di alcuni tra gli addetti ai lavori. Sì perché l’ambulatorio in questione è rimasto chiuso sabato 24 e sabato 31 dicembre, rispettivamente vigilia di Natale e San Silvestro, così come sabato 7 gennaio. Questo mentre altri servizi del distretto sanitario del San Carlo sarebbero rimasti regolarmente aperti. La decisione, secondo quanto trapela da fonti interne, sarebbe stata presa non dalla responsabile del distretto, ma dallo stesso servizio vaccinazioni di Spoleto. Ed è comunque quest’ultimo, vale la pena spiegarlo, che invia le lettere di invito alle famiglie programmando i vaccini, indicando un range temporale durante il quale ci si può recare in ambulatorio. Insomma, gli utenti erano informati, ma la riduzione del servizio pubblico comunque rimane.

L’orario settimanale ridotto dell’ambulatorio è destinato ad essere prorogato almeno di una settimana, anche se il cartello affisso nei giorni scorsi parla soltanto di tre sabato consecutivi. Questo perché sabato 14 gennaio è la festa di San Ponziano, santo patrono di Spoleto. E quindi è scontato – in attesa di comunicazioni ufficiali – che anche sabato prossimo non sarà possibile effettuare vaccini.

Barberini: in Umbria nessun caso meningite

Intanto, sulla questione meningite, a fare chiarezza è stato l’assessore regionale Luca Barberini. “In Umbria, nel 2016, – ha spiegato con un post su Facebook, citando un articolo pubblicato dal Corriere dell’Umbrianon c’è stato nessun caso di meningite da menicongocco B o C, attualmente non c’è alcun allarme e non ci sono focolai epidemici in corso, resta comunque massima l’attenzione vista la diffusione in regioni vicine come la Toscana. Se dovessero verificarsi episodi con fattori di rischio particolari assumeremo i tutti provvedimenti necessari, modulati a seconda della situazione specifica”.

Secondo la ricognizione effettuata dall’Area Prevenzione e Sanità pubblica della Regione Umbria su tutto il territorio regionale, aggiornata al 4 gennaio 2017, negli negli ultimi 8 anni si sono verificati soltanto 36 casi isolati di meningite da meningococco.

“Nella nostra regione il vaccino contro il meningococco C – prosegue Barberini – è stato introdotto a partire dal 2008 con offerta attiva, cioè tramite invito scritto ai nuovi nati, per la fascia di età compresa fra i 13 e 15 mesi. La stessa cosa avviene per i dodicenni, a partire dai nati nel mese di gennaio 1997. In entrambi i casi la somministrazione è gratuita. Nel giugno 2016, abbiamo esteso la possibilità di vaccinarsi gratuitamente ai ragazzi tra gli 11 e i 18 anni che non erano stati già vaccinati, oppure di fare il richiamo visto che l’efficacia della copertura diminuisce con il passare degli anni. Accanto a tutto ciò abbiamo previsto la possibilità per studenti o lavoratori umbri in Toscana di vaccinarsi contro il meningococco C a prezzo contenuto, cioè in regime di partecipazione della spesa. Sempre nel 2016, seppure non previsto nel Piano nazionale vaccini, è stata introdotta in Umbria la somministrazione gratuita del vaccino contro il meningococco B ai soggetti a rischio di infezione meningococcica, su richiesta di un medico. Tale possibilità è stata estesa a chiunque ne faccia richiesta, in regime di compartecipazione della spesa.

C’è poi da dire che in Umbria le coperture vaccinali infantili per meningococco C sono molto superiori alla media nazionale: nel 2015 la percentuale ha raggiunto l’85,7 per cento contro il 76,6 per cento. Bene anche i vaccini contro il pneumococco, altro batterio che può causare malattie invasive e meningiti: il 90,3 per cento contro l’88,7 per cento. Possiamo quindi dire che i nostri bambini sono abbastanza coperti. Se in futuro si dovessero verificare situazioni di rischio, valuteremo l’eventuale possibilità di estendere le vaccinazioni”.