Carlo Ceraso e Jacopo Brugalossi
Altro che 10’. Per svolgere la riunione in notturna del consiglio comunale di ieri ci sono volute quasi tre ore, nel corso delle quali la politica cittadina ha offerto un’altra brutta pagina fatta di inciuci, scambi di accuse, ribaltoni e mezze verità. La giunta Benedetti comunque incassa un altro punto a favore con l’approvazione del bilancio e la nomina dei revisori dei conti. Anche se la maggioranza di centro sinistra resta traballante, appesa ormai ad uno starnuto. Pd, Psi e Città Unita – le tre forze che sostengono la Giunta – con l’uscita anche del ‘ribelle’ Dominici possono ormai contare solo su un solo voto di differenza (16) rispetto all’opposizione (14). Ma andiamo con ordine su ciò che è avvenuto ieri sera, per la gioia di quei ristoratori che a tarda sera hanno servito la cena a politici e giornalisti.
Bilancio ok – cominciata con un quarto d’ora di ritardo, l’adunanza, dopo aver salutato il rientro sui banchi del consigliere Marco Rutili (Pd), ha rispettato un minuto di silenzio per ricordare la figura di monsignor Mario Curini. Subito dopo il voto per il Bilancio consuntivo 2011 che è stato finalmente approvato. Risultato scontato: 16 a 13 (assenti per la minoranza i consiglieri Cretoni e Monini) con l’ormai ex socialista Aliero Dominici che ha spinto il tasto ‘rosso’.
I Revisori – l’assemblea è così passata ad affrontare l’altro tema all’ordine del giorno, la nomina del collego sindacale. Dopo una pausa chiesta dal leader del Terzo Polo Sergio Grifoni – durata molto più dei 5’ previsti, indubbiamente utili per tessere ognuno le proprie trame – si è passati al voto a scrutinio segreto. Se la maggioranza portava compatta Ada Pompili e Paolo Burini, l’opposizione, a quanto è trapelato, era spaccata fra Pietro Roscini (Rinnovamento), Marco Silvestrini (M5S) e Carlo Alberto Zualdi (Pdl). L’unico a non avere le idee chiare era Aliero Dominici che così ha interpellato la presidente del consiglio Cristofori: “io non so chi votare…”. Secca la replica della n. 1 dell’assemblea: “consigliere, l’elenco di chi ha presentato domanda è pubblico da diversi giorni…comunque le faccio portare immediatamente la lista” ha concluso con voce dolce, come farebbe un prof col proprio allievo indisciplinato. L’esito delle urne ha riportato al seguente votazione: Burini (15), Pompili (15), Silvestrini (8), Roscini (7), Zualdi (7) mentre tre voti sono stati assegnati a Damiano Suadoni (2) e a tale “Palmieri” (nella scheda non è stato indicato il nome).
La presidente – la votazione successiva, sempre nel segreto dell’urna, ha ratificato la nomina a presidente del collegio di Ada Pompili (16 voti), seguita, per la cronaca, da Silvestrini (6) Burini (2) e “Palmieri” (1). Singolare quanto riportato da un consigliere su una scheda “Inciucio fallito”.
“L’inciucio” – è evidente che intorno alla nomina dei revisori ci sono state molte, troppe trattative fra gli opposti schieramenti. L’attenzione del consiglio si è fissata in modo singolare sul nominativo del dottor Roscini al quale sono state annullate 2 preferenze, in quanto su altrettante schede era riportato il nome di “Enrico” e non “Pietro”. Sull’esito del voto comunque la Lista di Rinnovamento si è riservata di valutare anche un possibile ricorso: Cardarelli & Co. vogliono infatti verificare la validità di una scheda e l’eventuale incompatibilità in capo al dottor Silvestrini, la cui moglie lavora in comune. Il sindaco, a microfoni spenti, ha comunque già informato il capogruppo di Rinnovamento che di ogni candidato era stata preventivamente esaminata la compatibilità alla carica. Qualcosa comunque non è andato secondo i piani, almeno per gli esponenti della lista civica. Prova ne sia che, durante una pausa dei lavori, si è sentito distintamente Cardarelli rivolgersi al grillino Placidi: “sei scorretto”. Singolare che il rappresentante del M5S, che per l’elezione del proprio candidato avrebbe trovato l’intesa con il Terzo Polo, non abbia voluto rispondere alle domande di TO®.
Scintille socialiste – ratificata la nomina del collegio, si è passati agli interventi dei consiglieri. Ad aprire le danze il capogruppo Psi Enzo Alleori che ha ratificato il defenestramento del “ribelle” Dominici: “dopo una attenta analisi svolta all’interno del Partito e del Gruppo consiliare comuncio che le posizioni assunte dal consigliere Dominici non risultano più in linea con le direttive e le indicazioni della maggioranza. Da oggi le sue valutazioni e votazioni non sono più espressione del Gruppo socialista”. Una legnata tutta locale per il ‘ribelle’, che va così ad aggiungersi a quelle già arrivate dalla segreteria regionale e provinciale. Poi è stata la volta di SpeedyDominici che ha usato parole di fuoco verso il primo cittadino: “sono tre anni che chiedo al sindaco di risolvere le questioni dei cittadini” ha detto quasi con fare minaccioso, a cominciare dal dito sempre puntato verso lo scranno del sindaco, “anche quelle più semplici…che so…una volta ho segnalato un vaso di piate in piazza del mercato che si stavano seccando, ma non ha fatto nulla. A Spoleto serpeggia l’antipolitica e il fautore di ciò è il sindaco”. C’è voluto il deciso intervento della Crisofori per sospendere lo sproloquio durato 12’ (contro i 5’ consentiti). Per tutto il tempo il ‘ribelle’ ha guardato verso i banchi del Terzo Polo, trovando l’approvazione di Grifoni & Co. che, stando ai rumor, sarebbero ben felici di acquistare l’ennesimo dissidente dei due schieramenti.
Lo sputtanamento – poi però è stata la volta del sindaco, rimasto fin lì in silenzio anche se la carnagione del viso aveva assunto il colore amaranto di berretto dei parà, che ha sbugiardato Dominici: “signori” ha detto il primo cittadino al Consiglio”dobbiamo registrare un record, quello del collega Dominici che si appresta ad indossare la settima maglia di un partito dopo aver indossato quella di Ds, Pds, Pd, Prc, Pdci, Psi”. Non è che l’inizio dell’operazione sputtanamento: “rispondendo alle accuse che mi si muovono – ha aggiunto con Dominici che provava di tutto pur di interrompere il discorso di Benedetti- in 3 anni che guido la Giunta il consigliere Dominici non ha mai e dico mai varcato la soglia del mio ufficio, quella della mia segreteria, non ho mai ricevuto una telefonata da lui e soprattutto non l’ho quasi mai visto ad una riunione di maggioranza. In occasione di una riunione importante per i temi della città lo chiamai e mi disse che non sarebbe potuto venire perché ammalato, peccato che mezz’ora dopo era in piazza del Mercato come molti consiglieri di questa Aula possono confermare”. “Saranno i cittadini alle prossime elezioni a dire se abbiamo sbagliato o meno, di certo gli spoletini che lo hanno votato non meritano di aver eletto qualcuno che sosteneva di appoggiare questa maggioranza senza aver mai partecipato alle discussioni” ha concluso Benedetti nel silenzio più assoluto dell’adunanza.
Gli altri interventi – a seguire sono intervenuti altri consiglieri. Maurizio Hanke (Api) ha annunciato di voler proporre l’intitolazione dello stadio comunale al compianto calciatore Massimo Giannoni, Angelo Loretoni (Rinnovamento) di attivare ogni strumento utile “a trasferire la sede dell’Ipns di via Conti in quella dell’Inpdap di piazza Campello dopo l’accorpamento dei due istituti pensionistici” mentre Grifoni (Udc) ha chiesto di provvedere “alla messa in sicurezza del quartiere ‘Borgo’ dopo i continui gravi episodi che dimostrano l’assoluta sorveglianza della zona”. Il capogruppo Pdl Carlo Petrini ha sollecitato un maggiore intervento della polizia municipale lungo via Valadier dove la ‘sosta selvaggia’ degli automobilisti crea gravi disagi alla circolazione, specie dei mezzi di soccorso, e invitato il sindaco ad essere più vicino agli operai della Ims (ex Pozzi); Gianmarco Profili (Gruppo Misto) è tornato invece a pungolare l’amministrazione sulla necessità-dovere di “aggiornare il sito del Comune in merito ai verbali delle sedute del consiglio, ormai fermi a sei mesi fa”. La parola è passata poi al rappresentante del M5S che ha richiesto una maggiore cura del verde all’ingresso di Spoleto-Nord ma anche, alla luce di questa prima esperienza serale del consiglio, di spostare le sedute intorno alle 18.30-19 così da consentire a tutti i membri del parlamento cittadino di conciliare meglio i propri impegni di lavoro. Difficile capirne i motivi della richiesta – il consigliere in possesso di un qualsiasi tipo di Ccnl ha diritto a permessi retribuiti per svolgere il proprio mandato (resta ovviamente escluso chi ha la partita, commercianti, medici condotti) – che sembra però non tener in alcuna considerazione le esigenze dei media, specie quelle della carta stampata che ben difficilmente potrebbero informare tempestivamente i propri lettori.
Offese a giornalista – ma è al termine della seduta che si è verificato lo spiacevole episodio che ha visto protagonista il capogruppo Psi Enzo Alleori che, consegnando ai cronisti il documento letto poco prima su Dominici, ha criticato la giornalista de Il Messaggero Ilaria Bosi. Fin qui nulla di male, se non fosse che il politico ha liquidato la giornalista con un “tanto lo so chi c’è dietro di te”. L’ennesimo schiaffo alla stampa locale, l’ennesima insinuazione per gettar discredito sull’operato di chi fa informazione. La reazione della Bosi è stata immediata con Alleori che non ha saputo ribattere a quanto gli veniva chiesto di chiarire davanti a tutti.
Oggi al Pd – a breve è atteso l’ingresso del sindaco nella segreteria del piddì alla quale il primo cittadini relazionerà sugli esiti delle consultazioni che pare non abbiano dato i frutti sperati. Al ‘no’ del Terzo Polo ad una qualsiasi forma di condivisione e sostegno del nuovo programma rilanciato da Benedetti si è aggiunto quello di Prc. “Rifondazione comunista di Spoleto – scrive la segretaria Maura Coltorti – intende esprimere la propria insoddisfazione rispetto all'incontro avuto con il Sindaco Benedetti sulla situazione politica della Città. Per quanto ci riguarda, all'interno di un quadro politico regionale coerente, abbiamo partecipato alla coalizione di centro-sinistra risultata vincente alle ultime elezioni con grande lealtà. E lo abbiamo fatto credendo nel valore aggiunto di una coalizione ricostruita su un profilo politico e programmatico. Purtroppo però chi non ha creduto e, evidentemente, non crede in questa impostazione che tra l'altro è protagonista del governo regionale e provinciale, è lo stesso Sindaco. Non solo da tre anni infatti la coalizione non è stata presa in considerazione, ma anche oggi, in una situazione oggettivamente difficile sul piano politico e drammatica su quelli economico e sociale, il Sindaco non propone un rilancio del centro-sinistra, bensì una sorta di “grande coalizione”, chiedendo di fatto anche il soccorso delle opposizioni mascherato da senso di responsabilità. Per Rifondazione comunista questa proposta non è ricevibile. Di più. L'indicazione del Sindaco arriva nel mentre la politica della Presidente Marini si caratterizza per il mantenimento di un'alternativa di governo locale rispetto al “loden” nazionale e all'indomani di un pronunciamento chiaro della Provincia di Perugia contro le politiche di Monti. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: Spoleto è una città in ginocchio, l’Italia intera lo è, e non è più il tempo di trasformismi fine a se stessi. Noi continueremo da una parte ad attivarci contro le politiche di Monti affinché la crisi che attraversa Spoleto venga messa al centro dell'agenda politica regionale, dall'altra a lavorare per l'unità della sinistra spoletina affinché si possano determinare le condizioni per un'alternativa nella nostra città”.
© Riproduzione riservata