Cinquemila cartelle esattoriali per le tasse non pagate. Sono quelle in arrivo a Spoleto nell’ambito dell’attività di recupero dell’evasione fiscale per gli anni dal 2010 in poi. A fornire i numeri è stato il dirigente finanziario Claudio Gori durante la seduta di ieri pomeriggio del consiglio comunale. Le cartelle sono state spedite anche a chi ha visto però la propria casa inagibile a causa del terremoto del 24 agosto e di quelli seguenti del 26 e 30 ottobre. Per loro, come già comunicato dal Comune, gli avvisi di pagamento saranno però sospesi come prevedono il decreto legge 189 ed il 205, attualmente in attesa dell’esame della Camera dei Deputati per la conversione in legge. E per gli sfollati sarà possibile anche chiedere un anticipo delle spese per gli affitti.
Banca pronta ad anticipare l’affitto agli sfollati
In apertura di consiglio, il sindaco Fabrizio Cardarelli ha fatto un breve intervento rispetto all’inserimento di Spoleto nel cratere del terremoto. “Sapete tutti – ha detto – che abbiamo ottenuto il risultato che abbiamo cercato con tutte le forze, quello cioè di essere inseriti nell’area di crisi principale. Dobbiamo constatare numerosissimi danni alla città. Quanto al Ponte delle Torri è arrivato un finanziamento già chiesto da tempo al Mibact, che verrà utilizzato in parte per i primi lavori di messa in sicurezza del Ponte, ma non sarà il finanziamento principale. Ce ne sarà infatti uno ad hoc da reperire con i fondi del terremoto”. Il primo cittadino si è poi detto “un po’ interdetto da alcuni interventi di esponenti dell’opposizione, che hanno affermato che sul cosiddetto cratere sarebbe stato improprio il nostro comportamento. Si dice che il risultato non è importante, perché i sostegni alle imprese non sono importanti e quasi si fa cattiva pubblicità alla città in questo modo. Io invece ricordo un elemento: essere nel cratere ci dà la possibilità di un contributo del 100% anche per le seconde case. Penso ad esempio a via Monterone, dove le seconde case sono in preponderanza, pensate se arrivava solo il 50% dei contributi, sarebbe stato un danno veramente grave. Dobbiamo invece puntare alla ricostruzione e messa in sicurezza di tutta la città. Sento dire – ha aggiunto Cardarelli – che in qualche sede di partito sarebbe stato espresso il rammarico che il Governo ha aiutato noi, nonostante non abbiamo la stessa tonalità di colore politico. Come se fosse stato meglio se fossimo rimasti sempre dalla parte degli abbandonati purché se ne facesse un cavallo di battaglia politico. Spero che la stagione dei dispetti – ha concluso – sia definitivamente finita”.
Infine un importante annuncio: “Ho chiesto alle banche, in primis la Popolare di Spoleto, di assistere tutti gli sfollati. Dopo l’operazione che era stata fatta con l’anticipo della cassa integrazione ai lavoratori della ex Pozzi, ho chiesto un’iniziativa simile nei confronti di chi è costretto a lasciare la propria casa e deve andare in affitto ma potrebbe avere difficoltà a pagare 2-3 mesi di anticipo, in attesa del contributo per l’autonoma sistemazione. La Bps ha dato la sua disponibilità per fare una convenzione con chi vorrà, che permetterà l’anticipo delle somme e quando arriveranno i soldi pubblici saranno restituiti direttamente alla banca”.
Approvata convenzione per l’ufficio speciale per la ricostruzione
La seduta del consiglio comunale è risultata piuttosto rapida stante l’assenza dei consiglieri di opposizione. Pd e parte del gruppo misto avevano preannunciato la decisione di non partecipare ai lavori tramite una breve comunicazione, protestando in merito al secondo punto all’ordine del giorno, quello relativo alla variazione di bilancio. Non si sono presentati però nemmeno per affrontare il primo punto, la convenzione con la Regione per l’ufficio speciale per la ricostruzione. In aula non c’erano nemmeno Alessandro Cretoni (Forza Italia, che però ha mandato una giustificazione per motivi di lavoro), Giampaolo Emili (lista Due Mondi) e Elisa Bassetti (M5s). Quanto a Massimiliano Capitani (Pd), ha giustificato la sua assenza per motivi personali, ricordando però la sua valutazione positiva già espressa in commissione in merito all’ufficio per la ricostruzione.
La convenzione – che consentirà di avviare le attività di ricostruzione, per lo meno quella leggera inizialmente – aveva infatti visto in commissione il parere favorevole bipartisan, salvo che della consigliera pentastellata Bassetti che si era astenuta, lamentando la gestione in merito al percorso sulla ricostruzione e “l’appiattimento verso quello che decide la presidente della Regione“. Un po’ di dibattito la pratica lo aveva comunque creato, tanto che, su proposta del presidente della commissione Stefano Proietti, era stata messa a verbale una specifica sulla delibera di accompagnamento alla convenzione, che prevede come sedi Foligno (come sede del centro regionale di protezione civile e non come Comune, questa l’osservazione scritta dai consiglieri) e Norcia. Nel mirino dei membri della commissione (sia di maggioranza che di opposizione, con una posizione particolarmente critica di Sandro Cretoni, Lega Nord) è finita anche la decisione di prevedere queste due sedi per l’ufficio speciale per la ricostruzione e non, invece, ad esempio Spoleto che avrebbe potuto essere più baricentrica. L’atto interregionale (la convenzione è un modulo riproposto identico per tutte e quattro le Regioni coinvolte dal terremoto del 24 agosto) prevede comunque la possibilità in futuro di aprire delle sedi distaccate. E il Comune di Spoleto sta lavorando proprio su questo. La convenzione è stata quindi approvata dai 13 consiglieri presenti (tutta la maggioranza). In una nota, comunque, i consiglieri del gruppo Pd e del gruppo misto hanno fatto sapere che “concordano di condividere l’atto inerente il decreto della Regione Umbria che stanzia fondi per la costituzione di un Ufficio per la ricostruzione presso il Centro regionale di Protezione civile di Foligno“.
La manovra finanziaria: più multe e recupero delle tasse evase, tagli alle spese
Via libera rapido (sempre con i 13 voti della maggioranza) anche per la variazione di bilancio. In aula è stato letto anche il parere dei revisori dei conti, favorevole, che evidenzia che il bilancio rimane in equilibrio, sollevando però alcune obiezioni. In particolare, in merito all’ulteriore somma da destinare all’Ase, è stato chiesto di verificare attentamente il contratto di servizio e la reale esecuzione dei lavori. Quanto alla riduzione della spesa corrente, le misure correttive vengono ritenute “non del tutto sufficienti a garantire il rispetto degli equilibri di bilancio” prevedendo un aumento delle sanzioni del codice della strada. Quanto alla riscossione dei tributi, alcuni dubbi sono stati espressi vista la sospensione prevista per gli immobili terremotati.
Ad illustrare nel dettaglio la manovra è stato il dirigente finanziario Claudio Gori: “Il lavoro degli uffici è stato incentrato sulla riduzione della spesa, come chiesto dai revisori. Sono state immediatamente prese precauzioni, ad esempio la delibera di Giunta di luglio con la quale si determinava il blocco totale dei nuovi impegni, escluse le spese obbligatorie. In più, sempre con stessa delibera venivano individuati dei funzionari per ciascuna direzione per verificare la possibilità di prevedere riduzioni di spesa”. In totale il taglio è stato complessivamente di 307.596 euro: per la direzione servizi alla persona 161.756 euro; per la direzione sviluppo 82.540, la polizia municipale 40mila, la segreteria generale 23.300 euro.
Quanto alle maggiori entrate, “si è provveduto a dare seguito a una richiesta del comandante della polizia municipale fatta già a inizio luglio, con un incremento notevole dei proventi contravvenzionali. Ci sono anche maggiori ruoli sui proventi contravvenzionali, per importi molto considerevoli”. Nello specifico, Equitalia ha notificato cartelle relative a multe non pagate per ben 990mila euro. Il recupero dell’evasione fiscale dal 2010 al 2012 prevede invece altri 213mila euro circa. Rispetto alle annualità pregresse sono state notificate 5mila cartelle. “L’accertamento era doveroso, e ringrazio personalmente tutto l’ufficio tributi, – ha detto il dirigente finanziario – poi vedremo le conseguenze circa la sospensione dei tributi. Complessivamente l’incremento delle entrate derivante da proventi contravvenzionali e dal recupero dell’evasione ammonta a 2.114.000 euro. C’è poi un maggior accertamento che prevediamo di fare, vale a dire il rimborso per le spese sostenute dal tribunale di Spoleto, 561.014,50 euro. Per questo avevamo previsto in bilancio circa 100mila euro. Complessivamente quindi le entrate ammontano a circa 2,5 milioni, a cui dobbiamo togliere la riduzione delle spese e quindi stiamo sui 2.193.000 euro. Con questa cifra gli interventi principali previsti sono un aumento del global service dell’Ase, con delle manutenzioni assolutamente necessarie, l’incremento per le spese di vestiario della polizia municipale, 50mila euro per le verifiche sismiche nelle scuole, manutenzioni alle strade per 331mila euro. Ci sono poi manovre obbligatorie per legge, come l’incremento del fondo dei crediti di dubbia esigibilità e l’incrementato del fondo rischi”.
Scoppia la polemica dell’opposizione sul parere dei revisori dei conti
Ma proprio il comportamento della maggioranza in merito alla “relazione” dei revisori dei conti sulla variazione di bilancio che per legge, dopo le novità normative, va approvata entro il 30 novembre, è finito al centro della polemica da parte di nove consiglieri di opposizione (Rossi, Martellini, Lisci, Zampa, Capitani, Erbaioli, Morelli, Dominici e Saidi). Una questione che è finita al centro di un botta e risposta a distanza. In primis perché – dopo aver letto la breve presa di posizione di Pd e gruppo misto in aula – il presidente del consiglio comunale Giampiero Panfili ha spiegato che in questo caso non serviva una relazione dei revisori, ma un parere. “Ricordo che noi abbiamo cambiato marcia rispetto al passato in merito alla consegna dei documenti dei revisori dei conti, ma questa volta non è stato possibile. In futuro faremo in modo di farlo avere prima ma ricordo che non è un obbligo”. “Il parere dei revisori – ha spiegato il segretario comunale Mario Ruggieri – è arrivato il giorno della commissione ed era a disposizione dei consiglieri, ma nessuno è venuto in segreteria a chiederlo”. La commissione bilancio in realtà si è riunita ieri, terminando intorno alle 14, con la lettera dei revisori che è arrivata invece dopo poco più di un’ora. Il presidente della commissione Proietti ha chiesto per il futuro che la segreteria inoltri sempre tali atti ai consiglieri.
Pd e Gruppo misto hanno voluto ribadire la loro posizione anche attraverso un comunicato stampa, definendo “grave la posizione dell’amministrazione comunale di Spoleto che si presenta in consiglio comunale con una delibera di variazione di bilancio in prima commissione soltanto il giorno prima e, cosa gravissima, priva della relazione dei revisori dei conti. Inesistente, da parte dei consiglieri, la possibilità di proporre emendamenti a causa della mancanza dei tempi tecnici e della adeguata documentazione. Perché i revisori dei conti non hanno presentato la loro relazione in commissione? Forse l’hanno presentata alla giunta e non è poi stata prodotta all’attenzione dei consiglieri? Si ripropone ancora una volta la stessa situazione dei precedenti bilanci che ha visto consiglieri della maggioranza confluire al gruppo misto. Ci domandiamo come può il presidente della prima commissione tollerare tale grave situazione, conoscendo la serietà nello svolgimento del suo ruolo istituzionale sino ad oggi dimostrata. Vuole assumersene ora la responsabilità? Ci domandiamo ancora come sia possibile che il Presidente del Consiglio comunale permetta simili mancanze di trasparenza e partecipazione, nonché tali limitazioni all’attività dei consiglieri comunali, pur essendone il garante. Come garante dovrebbe essere il Segretario Comunale, il cui comportamento su alcune scelte risulta ormai sempre meno comprensibile”.
“Ricordiamo brevemente – dice ancora la nota dei nove esponenti di minoranza – che il comma richiamato dai revisori nell’agosto 2016, recitava esattamente: “Nel caso in cui i soggetti di cui al comma 550 (aziende speciali, istituzioni e società partecipate dalle pubbliche amministrazioni) presentino un risultato di esercizio o saldo finanziario negativo, le pubbliche amministrazioni locali partecipanti accantonano nell’anno successivo in apposito fondo vincolato un importo pari al risultato negativo non immediatamente ripianato, in misura proporzionale alla quota di partecipazione”. Questa già a nostro avviso fu una omissione gravissima in quanto è come se, in un bilancio di una società di capitali, gli amministratori avessero omesso di allegare, nella nota integrativa, i dati relativi alle società partecipate per non eseguire le svalutazioni delle partecipazioni delle società in perdita. Cosa dicono oggi i revisori in merito? Al momento dell’apertura del Consiglio, con la patetica partecipazione di soli 13 consiglieri, ancora non era dato saperlo. In Consiglio viene finalmente detto che la suddetta relazione sarebbe arrivata nel pomeriggio di lunedì, dopo la chiusura della 1 Commissione. Perché allora non è stata girata via mail ai Consiglieri per opportuna conoscenza, come avviene in ogni Comune d’Italia? A suo tempo, si limitarono a riferire che l’equilibrio di bilancio veniva preservato e non entrarono, giustamente, nel merito delle scelte gestionali dell’ente. Noi invece ribadiamo quanto sia incredibile e assurdo che, appena un mese dopo l’approvazione del bilancio di previsione 2016 si registri un assestamento negativo di oltre 2.800.000 euro di cui 1.500.000 di minori entrate e 1.300.000 di maggiori spese. Segno evidente di una programmazione economica e finanziaria che viene fatta con la palla di vetro. Ribadiamo inoltre che lo scostamento negativo venne tutto fronteggiato con l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione sulla cui reale entità si posero a nostro avviso serissimi dubbi. Addirittura sconcertante appare la delibera del consiglio comunale che, come rimedio, blocca i nuovi impegni di spesa. E’ come se, tornando all’esempio di un azienda, da domani non comprasse più le materie prime. Ancora serissimo fu il rilievo posto dal Collegio dei Revisori sulla situazione dei residui, il che conferma le nostre perplessità sulla reale entità dei medesimi e sul conseguente avanzo di amministrazione. I revisori avevano inoltre osservato che i dati sulla riscossione tributi del bilancio di previsione, probabilmente non sarebbero stati rispettati. E la Giunta cosa ha pensato di fare? Invece di diminuire prudenzialmente le entrate previsionali derivanti dai proventi delle multe stradali e dei tributi comunali, le hanno aumentate. Non diceva un tempo l’attuale maggioranza che questi principi e criteri di valutazione avevano condotto alla formazione del famigerato buco di bilancio?
Concludiamo affermando che tutto ciò è il frutto della totale confusione in cui ormai galleggiano il Sindaco con la sua inconsistente maggioranza. Totale incapacità di fare un bilancio di previsione, già modificato tre volte in sei mesi e con numeri sempre più ballerini. Per questi motivi non essendo in possesso, alla data odierna ancora della relazione dei revisori dei conti che chiesero di avere una puntuale verifica aggiuntiva al 30/10/2016 mai pervenuta, i consiglieri Rossi, Zampa, Martellini, Erbaioli, Capitani, Lisci, Dominici, Morelli e Saidi non parteciperanno alla “ incerta” e “surreale” seduta del consiglio comunale odierno”.
La replica della maggioranza: opposizione irresponsabile
Non si fa però attendere la replica dei gruppi di maggioranza Rinnovamento e Spoleto Popolare, che definiscono “irresponsabile il gesto di ieri di gran parte dell’opposizione, ad eccezion fatta per i consiglieri Alessandro Cretoni di Forza Italia e Massimiliano Capitani del Pd i quali hanno giustificato la loro assenza per motivi personali, per non aver partecipato alla seduta del consiglio comunale in cui si votava la convenzione per l’istituzione dell’ufficio speciale ricostruzione post sisma 2016 e la variazione di bilancio. Irresponsabile per due motivi: il primo perché senza l’approvazione della convenzione non sarebbe potuto partire l’ufficio ricostruzione che ha, tra le sue funzioni, la gestione dei contributi e delle procedure per la ricostruzione pubblica e privata, compresi gli interventi di prima emergenza (come per esempio la messa in sicurezza di alcuni edifici e la conseguente rimozione delle transenne); il secondo perché non partecipare ai lavori del Consiglio in un momento delicato e difficile come quello che sta vivendo la nostra città non solo vuol dire non avere senso delle Istituzioni ma anche non volersi confrontare nelle sedi opportune e preferire invece percorrere strade sotterranee e oblique, come nella peggior tradizione della vecchia politica, tese ad obiettivi che non coincidono con il bene di questa città.
C’è poi un’ulteriore ragione per cui il gesto di ieri è stato irresponsabile. Abbiamo presentato come maggioranza la mozione sulla sicurezza delle scuole che avevamo chiesto di presentare unitariamente. Probabilmente l’opposizione preferisce parlare di sicurezza e scuole in altre sedi. Oltre all’irresponsabilità sottolineiamo anche un altro aspetto: la totale ignoranza da parte della minoranza delle procedure amministrative. Infatti nel comunicato del Pd e del Gruppo Misto, ad eccezione del consigliere Sandro Cretoni, si legge che la non partecipazione ai lavori del consiglio è stata dettata dal fatto che mancava la relazione dei revisori dei conti. Vogliamo specificare che non esiste alcun obbligo di legge per cui il parere dei revisori dei conti debba essere inviato prima della Commissione consiliare; parere che comunque, ci preme ribadire, era a loro disposizione presso la segreteria generale del Comune 24 ore prima della seduta del Consiglio. Riteniamo infine paradossale che sia proprio il PD a stigmatizzare tale comportamento, lo stesso PD che, nei tanti anni di amministrazione di questa città, ha messo a disposizione del Consiglio comunale il parere dei revisori dei conti solo poco prima dello svolgimento dello stesso e non si è mai preoccupato di inviare la documentazione via mail prima delle sedute del Consiglio come invece facciamo noi attualmente”.