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SPOLETO BACK BEAT 2010: JULIA BAIRD SORELLA DI JOHN LENNON, VENERDI' 7 A SPOLETO

Julia Baird, sorella di John Lennon sarà a Spoleto per partecipare all'edizione 2010 di ‘Spoleto Back Beat', dedicata al grande artista di Liverpool. Julia Baird presenterà il suo libro ‘Imagine this, io e mio fratello John Lennon', venerdì 7 maggio alle ore 17.00, nella sala del Caffè Letterario di Palazzo Mauri . La mattina dello stesso giorno sarà alla Conferenza-concerto, insieme a Rolando Giambelli, Presidente dei Beatlesiani d'Italia e allo scrittore Michael Jacob, nella Sala Teatro del Chiostro di S. Nicolò, alle ore 09.00, per raccontare agli studenti delle scuole medie superiori di Spoleto, e più in generale al pubblico che vorrà partecipare, la vita e la storia di suo fratello, che come scrive nel suo libro, “…. Non l'ho mai visto come un'icona mondiale, per me era semplicemente mio fratello ….”

“Non è stato facile scrivere questo libro”, confessa Julia. “E' il mio secondo libro. Il primo l'ho scritto nel 1986. Questo è un'espansione di quel libro ed il motivo che mi ha spinto a scriverlo è stato uno solo: raccontare la verità.

Cinque anni dopo la morte di John, nel 1985 fu trasmesso in TV un documentario su di lui, pieno di inesattezze, ma soprattutto falsità. Mi son detta 'Se sbagliano dopo soli cinque anni dalla sua morte, cosa diranno dopo?'. E così, in risposta a quel documentario, ho deciso di scrivere questo secondo libro.

Tutto quello che racconto qui è stato frutto di conversazioni con mia zia Mimi”, sorella di mezzo della madre Julia. “In famiglia c'è sempre una persona che sa tutto di tutti. Nel mio caso era lei.

Io ho sempre fatto molte domande, ma non ho mai ricevuto risposte da lei se non 'Riguarda tua madre', oppure 'No questo è troppo doloroso' oppure ' Non ho voglia di parlarne'. Ma 18 mesi prima della sua morte, avvenuta nel 1997, quando fisicamente stava già cedendo, ma mentalmente era lucidissima, mia zia Mimi ha finalmente deciso di parlare. E così mi ha raccontato la stessa identica storia fino al giorno della sua morte. Io le ho chiesto se aveva raccontato ad altri quelle cose, ma lei disse di no. Non potevo registrare quello che diceva. L'unica cosa che potevo fare era quella di ascoltare e cercare di ricordare il più possibile.”

“Quando dico che ho osato, intendo dire che ho ricercato le persone più vicine a John.

“L'unico modo per scrivere la storia di una persona che non c'è più, è quella di parlare con le persone che gli sono state più vicine. E' così che ho compreso John come fratello minore. Ho scoperto di quanto fosse 'scapestrato' a scuola, cosa che in famiglia non si sapeva.

Ma giunge anche una domanda poco gradita alla Baird, ovvero “Yoko Ono è stata una buona moglie?”. Lei, stizzita, piuttosto contrariata, risponde “dopo la domanda sulle proteste non è una buona domanda”. No comment.

E questo la dice lunga sul rapporto tra la coppia John/Yoko e la sua famiglia. Sposando Yoko, John infatti si allontanò dai suoi cari, dalle sue radici, costruendo una nuova distanza.

“Ripensando al repertorio di John come solista e a quello dei Beatles come gruppo, viene da pensare ad un testo come quello di 'Mother' (John Lennon/Plastic Ono Band, 1970) in cui John affronta il tema materno per la prima volta”, commentano dal pubblico.

“Sicuramente è vero. I Beatles come gruppo di 4 erano molto legati, nel senso che difficilmente riuscivano ad esprimersi come singoli. Quando nel 1966 hanno smesso di esibirsi e successivamente si sono sciolti, ognuno ha tentato strade diverse.

John si è dato al cinema, Paul ha composto un album da solista, George se n'è andato in India. Poi John ha sposato Yoko e”, indicando la persona che le aveva fatto la domanda precendente “qui ritorno a lei. Yoko era una persona molto eccentrica di cui John aveva bisogno per poter esplodere ed esprimersi.”

Una nuova domanda, più personale: “Ha voglia di condividere con noi il suo ricordo più bello di John?”

“Sicuramente il periodo della nostra infanzia, con io, John, mia sorella, nostra madre e nostro padre in giardino, in cucina, nel parco.

Ricordo poi, nel 1974, una telefonata da mia zia che mi diceva che John stava cercando le ragazze , ovvero me e mia sorella Jackie. Aspettai fino a mezzanotte per potergli telefonare e parlammo ininterrottamente per 4 ore. Parlammo di molte cose, della famiglia, delle figlie di mia sorella Jackie, ma mai dei Beatles. Abbiamo avuto il tempo di sorridere e di piangere. Se penso a John, penso ai periodi trascorsi in famiglia. Per voi è John Lennon, per me era solamente John, mio fratello.”

Sulla quarta di copertina leggiamo:

“John di fatto è stato una guida spirituale per molti. Prima di fare una scelta o prendere una decisione si confrontava preventivamente con la sua famiglia?” chiedono dal pubblico.

“Nelle nostre conversazioni”, risponde Julia, “abbiamo parlato di Dio, di nostra madre e della nostra guida spirituale. Penso che John fosse una persona molto pratica. Con la sua musica ha spinto intere generazioni ad uscire in strada: lui ne era capace. La sua guida spirituale è stata Gandhi e la sua 'non violent protest' in cui lui ha sempre creduto”.

Non c'è altro da aggiungere se non quello di consigliarvi la lettura di questo libro che vi darà modo di affacciarvi sulla finestra del lato meno noto della vita di uno dei più grandi personaggi dello scorso secolo.

(Da: musiczone)