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Spoleto, assistente polizia pestato a sangue da detenuti. Sappe “basta col buonismo”

Un assistente della polizia penitenziaria in servizio presso i supercarcere di Spoleto è stato aggredito da un detenuto che lo ha costretto a ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale cittadino. La prognosi stilata, a quanto denuncia il Sappe, è di 75 giorni. L’assistente di polizia ha fra l’altro riportato la frattura del naso e dello zigomo sinistro e per questo sarà sottoposto nei prossimi giorni ad un intervento chirurgico.
“E’ l’ultimo episodio di aggressioni subite dalla polizia penitenziaria nel carcere spoletino – tuona il segretario regionale Sappe Fabrizio Bonino -; a nulla sono valse le ispezioni ministeriali e i continui nostri solleciti per sovvertire drasticamente lo stato di completo abbandono da parte della direzione di Spoleto che continua imperterrita nel ‘buonismo’ nei confronti di detenuti che quotidianamente si rendono responsabili di infrazioni disciplinari e comportamenti irrispettosi nei confronti dei colleghi. Chiediamo una nuova urgente ispezione che faccia chiarezza finalmente e fino in fondo sull’inefficace applicazione del sistema sanzionatorio vigente presso l’istituto spoletino. Annunciamo lo stato di agitazione non escludendo iniziative estreme tipo “l’autoconsegna” fino a che il provveditorato regionale e il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria non assumeranno iniziative concrete e risolutive. Contestiamo a 360 gradi la nuova circolare del neo capo del dipartimento Giovanni Tamburino sulla ‘sorveglianza dinamica e sul patto con i detenuti’ e invitiamo il neo capo del Dap a trascorrere una giornata nelle sezioni degli istituti penitenziari e valutare solo dopo l’applicabilità di certe aberranti previsioni”.
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