Tempi duri per il Comune di Spoleto, che oltre ad affrontare una crisi finanziaria quasi senza precedenti deve anche fare i conti con il ricorso presentato in tribunale il 22 febbraio scorso da 10 educatrici degli asili nido comunali. Queste ultime, in sostanza, chiedono che i periodi di natale e pasqua vengano riconosciuti come facenti parte del calendario scolastico di 42 settimane, che quindi terminerebbe a giugno, e che eventuali ulteriori ore di lavoro svolte al di fuori di quel calendario possano essere esigibili nei loro confronti solo se previamente concordate e salva la corresponsione degli incentivi economici oggetto, a loro volta, di contrattazione integrativa.
L’amministrazione, dal canto suo, ha ritenuto infondate sia in fatto che in diritto le pretese delle educatrici e ha deciso di costituirsi in giudizio. Secondo l’interpretazione degli uffici comunali, infatti, i periodi di pasqua e di natale sono da considerarsi come “interruzione” delle 42 settimane lavorative e pertanto l’impegno delle educatrici terminerebbe a luglio, non a fine giugno come sostengono loro. Il prolungamento estivo non sarebbe pertanto da considerarsi come “ulteriore attività” – e quindi sottoposta a contrattazione integrativa – ma come il termine naturale del contratto.
Della difesa dell’ente sono stati incaricati gli avvocati Giulio Massi e Monica Picena dell’ufficio legale. Il giudice del lavoro ha fissato la comparizione delle parti per l’udienza del prossimo 17 ottobre.
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