Continua la saga del partito democratico di Spoleto, incapace di trovare una quadra intorno al candidato sindaco da presentare alle prossime elezioni. Neanche la presenza del neosegretario regionale Giacomo Leonelli (nella foto) è servita a chiarire le idee, anzi le ha confuse un bel po’ mandando in bestia anche i sostenitori delle primarie, che ormai da più di un mese chiedono di votare per questa soluzione.
Ma non se ne è fatto nulla neanche stasera, perché Leonelli ha dettato la linea, chiedendo ancora 48 ore di tempo per consentire di tastare il polso ai possibili alleati, a cominciare dalle liste civiche. Di fatto ‘commissariando’ la segreteria locale che altrimenti si sarebbe trovata costretta a procedere con il voto dell’assemblea sulle primarie. Che indubbiamente da Perugia non sono viste di buon grado.
Rossi in pole – così in pole position, dopo il rifiuto degli ‘esterni’ Stelvio Gauzzi e Gianni Conti, torna il segretario provinciale Dante Andrea Rossi che, a dispetto di recenti dichiarazioni, anche su queste colonne, stasera ha lasciato intendere di essere disponibile a spendersi per il partito. Rossi ha chiaramente indicato di voler sondare tutte le strade possibili, anche quelle dell’opposizione come Rinnovamento (che il candidato ormai l’ha indicato nel professor Fabrizio Cardarelli). Per non parlare di Spoleto Sì del ‘centrista’ Maurizio Hanke ma anche di “ Vince Spoleto” di Massimo Brunini. Come dire che non si può fare a meno di nessuno pur di raggiungere la vittoria. Un discorso che non è piaciuto a quanti credono nell’istituto referendario, a quelli che non vedono di buon occhio i transfughi dal partito di Silvio Berlusconi o che sono responsabili (politicamente parlando) dei guai piovuti addosso alla giunta Benedetti.
Gli interventi – per quasi quattro ore si susseguono gli interventi. C’è chi come Dionisi bacchetta quella che “sembra una decisione di palazzo; questa sera si consuma l’omicidio non solo di Benedetti ma anche di Giancarlo Cintioli e Laura Zampa”. Non è tenero neanche il civatiano Yuri Cerasini che rivendica la primarie e invita la segreteria a far votare su questo l’assemblea. Accuse piovono anche dal consigliere provinciale Massimiliano Capitani che accusa il segretario cittadino Andrea Bartocci di “non essere un arbitro ma un giocatore” della partita. Gli interventi si susseguono, nella convinzione della sala che alla fine si andrà a votare. Macché. L’ultimo a parlare è Leonelli che chiude i lavori riaggiornando l’assemblea a lunedì prossimo, ovvero fra 96 ore. Una doccia fredda che ha spiazzato tutti. Difficile ora capire come si muoveranno i tre amministratori che si stavano preparando alle primarie (la Zampa avrebbe già raccolto 150 firme a sostegno della propria candidatura) che potrebbero valutare anche un ricorso ai garanti per la mancata votazione dell’assemblea. Ma sopratutto che potrebbero trovarsi a essere indisponibili a correre per un nome 'calato dall'alto'. Di sicuro da domani Bartocci e Andrea Pensi (responsabile enti locali della segreteria regionale) daranno il via alle consultazioni con le varie liste civiche. Un nuovo ‘giro di tavolo’ che rischia però di lacerare ancor più il piddì al suo interno. E scatenare un altro sisma. Come quello che – sarà un presagio? – si è realmente verificato proprio mentre Leonelli chiudeva i lavori: 2.9 della Richter, epicentro Spoleto.
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