In una nota del Partito Democratico di Spoleto la comunicazione sull’espulsione definitiva dal partito dei due storici iscritti e protagonisti Massimo Brunini e Angelo Mariani. Si fa sentire in tutta la sua durezza la linea di gestione del neo-segretario regionale Giacomo Leonelli. Ecco il testo:
Massimo Brunini e Angelo Mariani non fanno più parte del Partito Democratico perché hanno scelto di sostenere, candidandosi direttamente, un progetto politico contrapposto a quello del PD.
Il PD, fin dal primo istante, ha cercato la massima condivisione del progetto politico per la Spoleto del 2020, sia al suo interno che con le forze politiche e le liste civiche. Ha fatto ogni sforzo per cercare la sintesi più concreta ed efficace. Massimo Brunini e Angelo Mariani non hanno condiviso le scelte ed hanno preferito presentare alla città una proposta individuale e diversa. Si può discutere, si possono avere punti di vista diversi e diverse soluzioni, ma quando democraticamente si vota un percorso, chi non rispetta la decisione della maggioranza ha solo una strada che è quella di andarsene.
Una scelta che non hanno compiuto giocando sull’ambiguità e un esito che ha portato alla loro espulsione.
La nostra decisione è perfettamente coerente con la linea che sta portando avanti il segretario regionale Giacomo Leonelli: non possono esistere due Partiti Democratici, ne esiste solo uno ed è quello che sostiene Dante Andrea Rossi.
Noi siamo capaci di interpretare il cambiamento portando idee e soluzioni nuove ai problemi della città. Noi crediamo che Dante Andrea Rossi per età, per esperienza, per onestà e per capacità rappresenti molto bene la voglia di cambiare che la città chiede. Brunini e Mariani tentano di essere protagonisti della nuova fase quando sono stati in sella per tantissimo tempo, da quasi cinquant’anni. Noi crediamo che solo il PD e il centro sinistra possano cambiare certi modi di fare politica e possano far rinascere Spoleto perché condividiamo idee, propositi, valori e programmi con la Regione, con il Governo e con quell’Europa che vuole essere più giusta e progressista.