Jacopo Brugalossi
Si tornerà in aula il 24 aprile prossimo per la discussione del processo che vede alla sbarra un 30enne, residente in Valnerina, accusato di violenza sessuale, sequestro e stalking ai danni della ex fidanzata. Un quadro accusatorio piuttosto pesante ma che tuttavia non sarebbe privo di elementi poco limpidi, come le diverse telefonate che, stando ai tabulati, la stessa ragazza avrebbe effettuato verso il suo presunto aguzzino. Lui, stando alle carte processuali, avrebbe costretto la giovane ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà, minacciandola di ritorsioni morali e fisiche nel caso in cui si fosse rifiutata. Gli appuntamenti, sempre secondo il quadro accusatorio, sarebbero avvenuti in luoghi che il 30enne decideva di volta in volta, quasi sempre isolati ed appartati. Oltre alle violenze l’uomo avrebbe tempestato di telefonate la sua ex, arrivando a pedinarla con l’auto fino sotto casa.
L’imputato nega ogni addebito – Oggi di fronte al collegio penale del tribunale di Spoleto sono sfilati tutti i testimoni della difesa rappresentata dall’avvocato Luciano Ghirga, già legale di Amanda Knox nel processo Meredith Kercher. Oltre a loro è stato escusso anche l’imputato, il quale ha ribadito che i rapporti con la sua ex sarebbero stati sempre consenzienti, in alcun modo indotti con la forza o contro la volontà della ragazza. Lo stesso avvocato Ghirga ha rilasciato a Tuttoggi.info alcune dichiarazioni, sostenendo che la vicenda è molto controversa e le posizioni delle due parti diametralmente opposte.
In aula il padre della ragazza – Il processo riprenderà il prossimo 24 aprile quando – su richiesta di ammissione di nuove testimonianze formulata dal pubblico ministero Mara Pucci e accolta dal collegio – verrà escusso il padre della presunta vittima, che potrebbe fornire nuovi dettagli sulla delicata vicenda. Non è escluso che nella stessa giornata arrivi anche la sentenza.
Maxiprocesso droga – E’ stato invece di nuovo rinviato il maxiprocesso con 22 imputati accusati di traffico e spaccio di stupefacenti. Si tratta di giovani spoletini e marocchini che avrebbero messo in piedi tra il 2004 e il 2005 una vera e propria associazione a delinquere, acquistando grossi quantitativi di droga nel nord Italia o all’estero e rivendendola al dettaglio nel comprensorio spoletino. Tre degli imputati devono inoltre rispondere delle accuse di rapina a mano armata, sequestro di persona ed estorsione, reati che avrebbero commesso ai danni di un ragazzo di Spoleto. Oggi in aula sarebbero dovute arrivare le trascrizione delle intercettazioni telefoniche ammesse nell’udienza precedente. Ma un problema tecnico con queste ultime e il legittimo impedimento di uno degli avvocati difensori ha fatto slittare l’udienza al 26 giugno del 2014.
Riproduzione riservata ©