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Spoleto, 16 detenuti gratuitamente al servizio della città

Un graduale reinserimento nella società civile attraverso dei lavori utili alla collettività svolti a titolo gratuito. Con questo intento è stata firmata stamani la convenzione tra l’amministrazione comunale di Spoleto e quella carceraria del penitenziario di Maiano. 16 detenuti, a rotazioni di 4 ogni sei mesi, accuratamente selezionati tra coloro che abbiano commesso reati lievi e con un fine pena piuttosto breve, verranno messi a disposizione dell’A.Se sotto la supervisione dell’assessorato ai lavori pubblici.

Si parte dal centro storico – “Cominceranno da piccoli lavori di edilizia per sistemare alcune criticità del centro storico – ha sottolineato l’amministratore unico dell’azienda municipalizzata Angelo Musco – ma prima queste persone, non vogliamo in alcun modo riferirci a loro come detenuti, frequenteranno dei corsi di formazione sulle norme di sicurezza”. Lavoreranno dalle 7.30 alle 13.30, tutti insieme, per agevolare i controlli periodici che i responsabili del carcere effettueranno, e ad affiancarli ci saranno dei lavoratori esperti.

“Detenuti parte della città” – “A far leva sull’articolo 21 dell’ordinamento carcerario che concede la possibilità di svolgere lavori all’esterno del carcere sono stati gli stessi detenuti – ha sottolineato la direttrice dell’UEPE Maria Rosaria Monaco – siamo grati al comune di Spoleto per averci concesso questa opportunità”. “I detenuti di Maiano vanno considerati come una parte della città – ha aggiunto il magistrato di sorveglianza Fabio Gianfilippi, che si occuperà di seguire i detenuti coinvolti nel progetto -. Reinserirsi nel tessuto sociale svolgendo lavori di pubblica utilità può essere un volano importantissimo per il loro futuro, lavorativo, sociale e familiare”.

L’articolo 27 – Oltre al dottor Gianfilippi e alla dottoressa Monaco hanno firmato la convenzione il direttore del carcere Luca Sardella, la dirigente ICSSS del comune di Spoleto Stefania Nichinonni e il comandante della sicurezza Marco Piersigilli. A fare gli onori di casa c’era invece la vicesindaco Maria Elena Bececco la quale, nel sottolineare l’importanza del progetto di reinserimento sociale dei detenuti, ha chiamato in causa l’articolo 27 della Costituzione, che al comma 3 recita: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.”

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