Città di Castello

Splendorini, Tar sospende “misura correttiva” Regione | Botta e risposta Avorio-Carizia

Vicenda infinita e con continui colpi di scena quella relativa alla Splendorini Ecopartner di Calzolaro. Pochi giorni fa, infatti, il Tar dell’Umbria, dietro le richieste dell’azienda, ha sospeso le determinazioni imposte dalla Regione lo scorso novembre, soprattutto, quella relativa al divieto di trattamento dei rifiuti domestici costituiti dalla frazione organica umida. Il tribunale amministrativo ha dunque cancellato questa “misura correttiva”, dando il via libera al conferimento completo di Rsu (Rifiuti Solidi Urbani) all’impianto.

Un cambiamento importante sul quale si sono espressi, essendo questo anche un “caldo” argomento della campagna elettorale umbertidese, i due candidati sindaco in ballottaggio Paola Avorio e Luca Carizia. La rappresentante del centrosinistra ha detto che “la sentenza del Tar ha dell’incredibile. La decisione della Regione di dare lo stop al trattamento dei rifiuti domestici era stata infatti una decisione saggia e opportuna, fatta sulla scorta delle relazioni dell’Arpa e degli evidenti disagi della popolazione di Calzolaro“. L’Avorio è tornata quindi a parlare di delocalizzazione dell’azienda, mettendo in campo tutte le azioni per evitare disagi ai residenti: “Il mio è un impegno serio e sulle tematiche della tutela di territorio e concittadini non arretrerò di un millimetro“.

Le parole dell’Avorio sono solo slogan da campagna elettorale” ha invece dichiarato il candidato del centrodestra Carizia, che incalza: “Il Pd di Giulietti ha avuto anni per rimettere Umbertide al centro della politica locale e regionale. Sorprende che oggi, in piena campagna elettorale, la priorità sia quella di delocalizzare la Splendorini. Ci chiediamo in questi anni cosa abbia fatto il Pd per risolvere il problema, dove erano quando i cittadini si lamentavano, perché non hanno accolto le istanze della gente del Calzolaro che prima di arrivare a protestare pubblicamente più volte ha segnalato la questione. Un esame di coscienza in questi casi non farebbe male, anziché millantare promesse vane che potevano essere mantenute in tempi non sospetti, si farebbe meglio ad ammettere i propri errori“.

Dal canto suo il Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud prende atto della sentenza del Tar, definendola una “sconfitta momentanea di Regione e Arpa che però non demoralizza. Andremo avanti imperterriti come stiamo facendo: prima o poi, Arpa, Regione, Comune, Usl e Prefettura, che sembrano non capire, capiranno eccome. Con la salute delle persone non si gioca: infatti abbiamo già sollecitato la Procura della Repubblica“.