“La Regione Umbria ha scelto in questi anni di tagli pesantissimi ai trasferimenti di risorse statali di mantenere inalterati i finanziamenti al nostro sistema di welfare perché per noi – a differenza di chi sostiene essere un lusso che in tempi di crisi deve essere tagliato – lo stato sociale è il modo per garantire diritto di cittadinanza a tutti e qualità della vita, in particolar modo per la popolazione anziana”. E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta questa mattina a Perugia ai lavori dell’Attivo regionale dello Spi Cgil sul tema “Welfare e lavoro: incontro tra generazioni – I diritti non hanno età”, cui ha partecipato il segretario generale nazionale, Carla Cantone.
“Le politiche sociali – ha proseguito Marini – non rappresentanno soltanto la risposta ai bisogni delle persone, ma ci indicano anche quale modello di società vogliamo. Io resto convinta che il migliore modello sia appunto quello capace di realizzare la cittadinanza sociale delle persone. E non si è liberi se non si hanno risposte ai bisogni fondamentali della persona”.
La presidente ha poi sottolineato l’importante lavoro svolto dallo SPI CGIL, “con il quale in questi anni ci siamo sempre confrontati, magari qualche volta aspramente, ma sempre con il comune obiettivo di fare gli interessi della collettività”. Marini ha quindi ricordato la recente firma del protocollo d’intesa con le organizzazioni sindacali dei pensionati per la riconferma, per l’anno 2015, dei finanziaenti regionali per la non-autosufficienza.
“Io credo – ha proseguito Marini – che essere anziani non rappresenti affatto un problema, bensì una opportunità che la società nel suo insieme deve saper cogliere e valorizzare. In questa direzione vanno le diverse leggi che come Regione Umbria abbiamo adottato e che tendono a favorire l’invecchiamento attivo e la possibilità che pensionati ed anziani possano – come in effetti avviene – offrire la loro preziosa opera a favore delle diverse articolazioni del mondo del volontariato, da quello sociale – ha concluso la presidente – a quello di protezione civile”.