Il Comune di Spoleto pensa di far causa al commissario straordinario per la ricostruzione post sisma Piero Farabollini che ha annunciato sabato che chiederà all’amministrazione comunale la restituzione delle spese di progettazione per il polo scolastico “saltato” (si parla di 300mila euro, anche se al momento la cifra esatta non è nota). Ovviamente si tratta solo di un’ipotesi, ma lo conferma tra le righe l’assessore all’urbanistica Francesco Flavoni che dichiara che “una simile richiesta riceverebbe in tutte le sedi la più ferma opposizione“.
In una lunga nota, l’assessore comunale replica quindi a quanto avvenuto nelle ultime ore ed al comunicato stampa diramato da Farabollini.
“Abbiamo agito – evidenzia Francesco Flavoni – nell’esclusivo interesse della città, evitando che venisse realizzato un progetto sbagliato. Avremmo avuto una struttura sottodimensionata, soprattutto rispetto alle potenzialità della ‘Dante Alighieri’, costruita in una zona assolutamente non ottimale e problematica. Parliamo dell’utilizzo di risorse pubbliche e non possiamo, come amministrazione, avallarne l’impiego quando alla base ci sono progetti che non hanno fatto e non fanno l’interesse della città. Questo pensiero era stato anche espresso, in un primo momento, dal sindaco dell’epoca del sisma.
Quello che veramente riteniamo paradossale – ha aggiunto l’assessore Flavoni – è il comportamento del Commissario Piero Farabollini, che oggi avrebbe esternato alla stampa l’idea di far carico al Comune dei costi di progettazione, pur avendo fin dall’inizio condiviso con l’amministrazione non solo la scelta della ricostruzione delle scuole “in loco”, ma anche la filosofia di fondo, ossia la volontà di far sì che la Dante Alighieri e il Prato Fiorito tornassero ad essere luogo di aggregazione sociale e volano dello sviluppo del centro storico. Una simile richiesta riceverebbe in tutte le sedi la più ferma opposizione.
A condivisione della linea del Comune hanno fatto seguito dichiarazioni pubbliche e rassicurazioni, da parte dello stesso Commissario, rispetto alla riassegnazione dei fondi. Questo, oltre alle dichiarazioni rilasciate tramite comunicato stampa a dicembre dello scorso anno, è avvenuto sia a febbraio di quest’anno, a margine dell’incontro pubblico che si è tenuto a Spoleto quando il Commissario ebbe a dire pubblicamente che sarebbe stata sufficiente una circolare per riassegnare le risorse, sia in sede di Comitato istituzionale dell’Umbria, quando addirittura i vertici regionali sollecitarono il Commissario a procedere con la riassegnazione dei fondi e fu ipotizzata una revoca/sostituzione dell’ordinanza n. 14/2017.
Purtroppo però, nonostante le molteplici rassicurazioni avute ed i solleciti fatti, l’immobilismo della struttura commissariale ci ha obbligato a valutare anche altre possibilità. Nelle scorse settimane, insieme al Sindaco, abbiamo incontrato l’assessore Bartolini e l’architetto Alfiero Moretti per l’Ufficio Speciale della Ricostruzione (USR) Umbria per valutare l’opportunità di accedere al finanziamento attraverso fondi del Ministero dell’Istruzione, università e ricerca (MIUR). Strada questa percorribile, ma che presenta un unico vincolo: per potervi accedere è necessario che gli interventi sulle due scuole non siano finanziati altrimenti. Di qui la richiesta di definanziamento fatta dall’USR regionale e il conseguente indirizzo del Comune di presentare la domanda a valere sul bando del MIUR”.
Insomma, l’amministrazione comunale conferma di aver chiesto essa stessa il definanziamento della ricostruzione di “Dante Alighieri” e “Prato fiorito” come avvenuto la scorsa settimana effettivamente e come ricordato da Farabollini nella sua nota di sabato.
L’ente, infine, spiega che “ulteriori approfondimenti della vicenda sono tuttora in corso in sede amministrativa”.