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Sperandio contro il bando per la vendita degli immobili comunali: 'si poteva aspettare il nuovo consiglio'

In merito al bando pubblicato dal Comune di Trevi per l’alienazione di alcuni beni immobili, come coalizione “Noi per Trevi” riteniamo tale scelta non opportuna, non necessariamente nel merito, ma certamente nei tempi, tenuto conto che siamo al termine di una gestione commissariale e che, pertanto, decisioni di ordine puramente politico, quali la vendita di beni appartenenti alla collettività, potranno essere eventualmente assunte dal Consiglio comunale che si costituirà a breve. Questa la ferma presa di posizione di Bernardino Sperandio, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra 'Noi per Trevi'. “In considerazione del lungo periodo trascorso dall’approvazione del Piano delle alienazioni del Comune riteniamo che il vortice di cambiamenti epocali degli ultimi due anni, ivi compreso il crollo del mercato immobiliare – si legge in una nota – imponga di verificare se ci siano ancora le ragioni per le quali le passate amministrazioni avevano deciso le dismissioni. Rientra nelle regole democratiche che queste valutazioni vengano lasciate al prossimo governo elettivo della città, anche tenuto conto del fatto che non esiste nessuna urgenza che impedisce di aspettare poco più di due mesi. Inoltre, la vendita di beni comunali è vincolata a scelte di investimento in quanto i proventi che ne derivano non possono essere utilizzati per la spesa corrente, che è invece attualmente il problema più drammatico. Ci chiediamo, pertanto, se sia opportuno procedere in questo momento a tali alienazioni e a quali investimenti l’attuale gestione commissariale intende destinare gli eventuali introiti o se non sia piuttosto preferibile, come noi crediamo, che scelte di più lungo respiro siano adottate da un’amministrazione eletta dai cittadini. A tale proposito – prosegue Sperandio – riteniamo che, in considerazione delle attuali difficoltà economiche, vada fatta un’attenta riflessione su quali azioni mettere in campo per sostenere le famiglie e le imprese in crisi e, in questo senso, potrebbe essere più utile potenziare le entrate di bilancio attraverso una ottimizzazione degli affitti degli immobili comunali i cui proventi potrebbe essere destinati al settore del sociale e rinviare alla futura amministrazione scelte di investimenti a lungo termine. Comprendiamo nondimeno la difficoltà per gli enti locali di riuscire a chiudere i bilanci e sappiamo che per il nostro Comune la situazione è resa ancor più difficoltosa dalla scellerata decisione di non accorpare le elezioni amministrative alla recente consultazione elettorale – attacca il candidato del centrosinistra – scelta che abbiamo contrastato sin dall’inizio in quanto comporterà l’esborso di importanti risorse che si sarebbero potute destinare alle famiglie in difficoltà.