Apprendiamo dalla stampa che il Consiglio comunale si è pronunciato contro la vendita all’asta di Villa Fidelia che – com’è noto – rientra nel corposo piano di alienazioni predisposto dalla Provincia di Perugia. Esprimo condivisione ideale ed ideologica, ci si permetta di far notare alcune falle. Gli stessi che difendono in linea di principio la Villa Fidelia sono in buona parte coloro che sostengono con convinzione il governo Monti: hanno detto sì alla controriforma Fornero, al pareggio di bilancio in Costituzione, al Fiscal Compact, allo scudo antispread. Tutte misure che porteranno il nostro Paese al massacro. Ed allora, come si tiene insieme l’intransigenza verbale sui livelli locali con l’appoggio convinto a Roma? In attesa di maggior chiarezza su tali questioni esprimiamo totale contrarietà alla messa all’asta di Villa Fidelia. Crediamo che la spesa si debba razionalizzare, non tagliare verticalmente. Perciò, senza gli imbarazzi di chi gioca su più tavoli, ritengo giustissima la presa di posizione del Consiglio comunale, ma invito i miei colleghi a rigettare con la stessa intransigenza tutte le ipotesi di privatizzazione e di lesione dei diritti di cittadinanza conquistati con le lotte, a partire dai principi della Costituzione repubblicana e della difesa dello statuto dei lavoratori.