Per molti anni hanno ospitato le famiglie dei lavoratori della ex Saf di Spello. Vecchie palazzine a due piani, immerse nella campagna umbra, che guardano a nord il monte Subasio ed a sud la piana verso Foligno. Ora sono di proprietà pubblica. Di UmbraFlor, l’agenzia florovivaistica della Regione Umbria. Le hanno ristrutturate “in economia”, con poche risorse e tanto volontariato, gli stessi lavoratori di UmbraFlor. Ora queste palazzine ospiteranno adolescenti che per varie ragioni vivranno l’esperienza dell’affido. Qui potranno trovare un’assistenza serena, lontana dai disagi, dalle difficoltà, e in alcuni case dalle violenze, e potranno anche cogliere l’opportunità di un percorso formativo legato all’agricoltura e pure al turismo rurale. Questo è un po’ il progetto che, insieme, UmbraFlor e la Cooperativa sociale Utopia 2000 hanno voluto avviare, scommettendo sulla possibilità di tenere insieme funzione sociale e formativa, per dare a molti ragazzi una seconda chance per una vita che li porti fuori dal loro disagio e dalla marginalità.
“Questa è una iniziativa di grande valore, che cerca di mettere insieme la funzione sociale e quella della formazione che le istituzioni devono saper svolgere, mettendo a disposizione dei giovani in affido una straordinaria opportunità di crescita culturale e professionale. Aiutandoli, così, non solo a superare la loro difficile condizione, ma anche a potersi costruire un futuro ed un lavoro”. Con queste parole la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha concluso la partecipata cerimonia di inaugurazione della nuova “casa-famiglia”, cui hanno partecipato, tra gli altri, anche l’assessore regionale Giuseppe Chianella, il sindaco di Spello, Moreno Landrini, Sandro Vitali, presidente di UmbraFlor, e Massimiliano Porcelli, presidente della cooperativa Utopia 2000.
Nel suo intervento, la presidente Marini ha voluto sottolineare alcuni aspetti particolarmente significativi di questo progetto, a partire da quello del valore delle riforme avviate dalla Regione per ciò che riguarda la pubblica amministrazione regionale che, partendo dalla soppressione delle Comunità montane, ha avviato l’esperienza dell’Agenzia forestale regionale e di UmbraFlor “per poter innanzitutto garantire continuità occupazionale ai dipendenti, e in secondo luogo valorizzare il rande patrimonio professionale ed anche immobiliare. Qui oggi – ha detto Marini – tocchiamo con mano la positività di queste scelte. Grazie a questo progetto si valorizza un importante patrimonio pubblico, e lo si mette a disposizione della collettività, e soprattutto dei più deboli. Inoltre, rafforziamo anche il nostro ruolo nel campo della formazione professionale. Così anche la funzione sociale trova la sua concreta realizzazione, offrendo a minori in difficoltà, come ai tanti minori immigrati che sono giunti nel nostro Paese, non solo un ricovero ed un luogo che li accolga, ma anche che li aiuti a superare difficoltà ed a crescere come cittadini. La forza di questo progetto sta però in quella rete sociale, fatta di volontariato, solidarietà, che riesce a mettere in connessione queste esperienze, il lavoro di chi opera nel privato sociale – ha concluso la presidente -, con il territorio e con la comunità”.
Il presidente Vitali ha invece ricordato che UmbraFlor oltre a concedere gli spazi in uso alla Cooperativa Utopia 2000 per questo progetto, avvierà anche un’esperienza formativa rivolta ai ragazzi ospitati nelle comunità socio-educative per realizzare progetti di agricoltura sociale e salvaguardia della biodiversità: “questa – ha detto – è un’importante dimostrazione di come i beni pubblici possano essere valorizzati ed utilizzati per finalità socio-culturali rivolte a ragazzi svantaggiati e bisognosi e per avviare esperienze formative in attività produttive caratterizzate da altissima specializzazione”.