Nell’ambito della Mostra “Aurea Umbria, una regione dell’Impero nell’era di Costantino”, l’Accademia degli Inquieti, la Fontemaggiore e il Comune di Spello domenica 29 luglio, ore 21.15 a Villa Fidelia presentano lo spettacolo “Discovery Costantino”. Rescritto, amore e fantasia”.
Regia: Claudio Carini, aiuto regia: Nicol Martini. Interpreti: Domenico Barone, Maurizio Torti, Emanuela Fuso, Tommaso Tardioli, Giacomo Bistocchi, Marina Sozi, Marusca Gubbini, Franco Madeo, Andrea Cantoni, Dorotea Vagnarelli e Nazzzareno Fuso. Tecnico audio- video: Stefano Battistella.
Discovery Costantino nasce dalla volontà del Comune di Spello di rendere omaggio, attraverso la trasposizione teatrale del romanzo dell’autore locale Giuliano Sozi, ad uno dei periodi più fiorenti della storia cittadina. Realtà contemporanea e civiltà tardo-antica vengono così a confrontarsi in un ideale dialogo tra uomo, luogo e storia affrontato con ironia e sagacia, alla ricerca di uno sguardo condiviso che attraversi le epoche.
Lo spettatore avrà la sensazione di “spiare” un set cinematografico, infatti facendo proprio il latino ammonimento delectando monet, l'artificio del metateatro individua la tonalità espressiva per veicolare la profondità dei contenuti attraverso la leggerezza narrativa; l'affabulazione si dipana attraverso il gioco delle dicotomie realtà/finzione, attore/personaggio, cinema/teatro, passato/presente, artefice/osservatore, costruendo la dimensione adatta per rappresentare contenuti impegnativi, in un racconto che sia al tempo stesso divertente e stimolante sul piano degli spunti di riflessione.
Quindi, pur trattando argomenti importanti sia dal punto di vista storico che culturale, è uno spettacolo divertente e piacevole che unisce passato e presente, passando dall’antica Hispellum di Caio Matrinio e Specula fuggiti da Roma per amore, ai nostri giorni con Ambra e Romino che mentre visitano Spello si incontrano casualmente e forse finiranno per innamorarsi.
Il percorso narrativo salta tra vicende lontane nel tempo, evocando mondi remoti in cui la dimensione del sacro viene declinata secondo paradigmi diversi: partendo dalla civiltà tardo romana – un mondo quasi magico guidato da divinità immanenti e pervasive, in cui il legame simbiotico tra uomo e natura disegna le umane vicende – il racconto attraversa velocemente l'evo di mezzo – età della trascendenza in cui la natura, seppur lontana dal Supremo Artefice, conserva un valore assoluto ed inviolabile – per arrivare, dalla parte opposta della linea tempo, all'universo contemporaneo con la sua realtà cangiante e veloce in cui il dubbio è l'unico strumento di conoscenza e ricerca della verità.
L'uomo moderno, spettatore della propria storia, intraprende un viaggio che è pellegrinaggio alla ricerca della propria dimensione del sacro. Sacro che, forse, risiede nell'amore, tutto umano, per la Terra e i suoi abitanti.
Lo spettacolo è dedicato a Spello, città ricca di storia, di monumenti, di arte e lo spettatore la visiterà “virtualmente” attraverso le immagini proiettate ed il racconto degli attori.
L'Accademia degli Inquieti, riconoscendosi figlia di civiltà lontane eppure presenti in maniera ancestrale in ognuno di noi, cerca una via possibile per riscoprire le proprie radici e perpetuare il legame con la propria terra, confidando che quanto rappresenta oggi sia il frutto autentico tanto dell'antica Hispellum quanto della Spello di oggi.