Domenica 15 aprile 2012 la Grotta Pozzi della Piana a Titignano è stata teatro di un evento che ha coinvolto l’Alpinismo Giovanile Cai sezione di Perugia e Terni, il Gruppo Speleologico Cai Perugia e il Gruppo Speleo Pipistrelli Cai Terni, con grande soddisfazione di tutti i giovanissimi partecipanti.
L’Alpinismo Giovanile vuole offrire a bambini e ragazzi di età compresa tra i 7 e i 17 anni la possibilità di familiarizzare con la montagna a 360°, offrendo ai soci giovani del Club Alpino Italiano l’occasione di scoprire un ambiente unico in tutta sicurezza, sperimentando tutte le discipline e le attività inerenti al Cai, imparando e divertendosi nel rispetto dell’ambiente. Nel caso specifico, l’attività proposta mirava ad offrire a bambini e ragazzi dell’Umbri,a l’esplorazione dell’ambiente ipogeo. Le sezioni umbre del Cai (di Perugia e Terni) hanno mobilitato e messo a disposizione le loro risorse, le loro competenze e il loro supporto tecnico e logistico nell’ambito di un’uscita intersezionale. Accanto all’esplorazione di una grotta affascinante, estremamente concrezionata, ricca di stalattiti, stalagmiti e colonne dalle forme fantasiose, che i bambini hanno imparato gradualmente a riconoscere nel corso di quella che ricorderanno come una grande avventura, non è mancato il momento didattico. Oltre alle spiegazioni all’interno della grotta, sono state offerte nozioni di geologia e informazioni riguardanti il carsismo e la formazione delle grotte con esperimenti in diretta, il tutto offerto in modo simpatico e molto competente.
Una volta conclusasi l’esplorazione della grotta, culminata nella visita della spettacolare Sala dei Vortici, le emozioni accumulate sono state fatte decantare nel corso di un momento conviviale, al termine del quale i bambini hanno potuto assistere ad uno spettacolo unico: la ricostruzione di uno spaccato di vita neolitica. Alcuni speleologi si sono prestati ad interpretare in maniera davvero realistica, uomini vissuti in epoca Neolitica, con trucco e costumi incredibilmente plausibili, facendosi “sorprendere” all’interno di un insediamento reso ancora più suggestivo da falò, utensili appositamente ricreati, e tanto di torce impugnate per respingere scherzosamente… gli aggressori venuti dal presente millennio! La giovane platea ha potuto imparare sul campo abitudini e tecniche di epoca neolitica: come macinare semi e cereali, come costruire una lancia o un’ascia, come preparare un pasto preistorico, come difendersi dall’attacco degli animali feroci… La ricostruzione è stata particolarmente accurata e corredata da spiegazioni circa i ritrovamenti archeologici, come i reperti litici e il vasellame, realmente rinvenuti nell’antro appena visitato,il quale era adibito a luogo di culto. La voce narrante ha inoltre spiegato loro che, in molti di tali edifici naturali quali caverne, grotte e rifugi rupestri nei dintorni, sono state trovate tracce di insediamenti umani. Ciò è avvenuto perché l'uomo si è reso conto di doversi proteggere dalle intemperie, dagli inverni rigidissimi e da una natura piena di insidie.
Infatti questi interni bui, molto protettivi, informi, sono stati scheggiati, dipinti, incisi, riempiti di cose portate da fuori, ''addomesticati'' di fatto dalla presenza umana.
La giornata si è conclusa in modo memorabile per tutti i giovani partecipanti, rientrati alla vita ordinaria con gli animi carichi di avventura e della sensazione di essere tornati, per una giornata almeno, vertiginosamente indietro nel tempo.