E’ arrivato fino in Piazza Duomo con la sua Jaguar che, ironia della sorte, reca ancora sulla carrozzeria gli stemmi del Festival dei Due Mondi, la manifestazione ribattezzata proprio da oggi “Spoleto Festival Internazionale” per volontà di Giorgio Ferrara, l’uomo chiamato a prendere il posto del Maestro Giancarlo Menotti. E così, circondato dall’affetto di pochi amici, si è avviato in Cattedrale sistemandosi al primo banco a destra dell’altare (sulla sinistra le autorità a cominciare dal sindaco Brunini). C’era poca gente in Duomo, gli stessi volti (o poco più) visti un anno fa a Montecarlo per le esequie del grande compositore e ideatore del Festival. Il momento più forte è stato quando l’arcivescovo Fontana ha invitato i presenti a scambiarsi il gesto di pace. E tutti, a cominciare dai rappresentanti istituzionali, sono andati da Francis a testimoniare il loro segno. Anche i rappresentanti delle forze dell’ordine. Monsignor Fontana ha fatto di più, come si conviene al buon pastore, abbracciando Francis (gesto che l’arcivescovo ripeterà anche al termine della funzione). Un susseguirsi di gesti di distensione che potrebbero riavvicinare anche le due parti. quella dell’amministrazione, chiamata a garantire il prosieguo del Festival, e quella di Menotti, che oggi come oggi non potrebbe neanche presentarsi al Ministero non avendo regolarizzato le rendicontazioni delle ultime edizioni.
Non ci sono dichiarazioni da parte di Menotti che si concede, ma per pochi secondi, solo ad una tv. “Spoleto mi maca moltissimo” dice con la voce rotta dalla emozione. Poi risale sulla sua autovettura. Prima destinazione, Roma. Poi, nessuno lo sa. Forse rientrerà in Scozia.
Al suo fianco è rimasto fino alla fine l’avvocato Carmelo Parente (co-difensore, con l’avvocato Finocchi, nell’inchiesta che vede Francis iscritto nel registro degli indagati per una presunta trufaf ai danni dello Stato). “Oggi è il momento del silenzio e del ricordo – dice a TO® il legale-, in questo momento mi piace ricordare l’onore che ho avuto nel portare in spalla il feretro del Maestro che ricorderò sempre con immenso affetto per avermi sempre trattato, a dispetto della differenza di età, più come un amico che come un collaboratore del Festival. Di inchieste, consegne di avvisi di garanzia e quant’altro non voglio parlare”. Non aggiunge nulla neanchel’avvocato Salvatore Finocchi che dal proprio studio comunica di esser in attesa di un incontro con rancis per definire alcune questioni.
Ma è ancora polemica sulle dichiarazioni rese dal senatore Leraco Saporito nel corso della conferenza stampa del Ministro Rutelli. In Piazza Duomo è il vice presidente della Fondazione, Gilberto Stella, a prendere posizione. “Se Francis si trova inq ueste condizioni – dice Stella – la maggior colpa forse è proprio del senatore Saporito. Un senatore della repubblica non può permettersi di trasmettere messaggi non rispondenti al vero, notizie che possono indurre in inganno con effetti a dir poco devastanti”. Stella fa riferimento alla ‘rivolta’ della scorsa estate dei lavoratori el Festival, quando Menotti, sventolando un fax di Saporito, accusò la Fondazione (allora presieduta proprio da Stella) di aver già incassato i fondi ministeriali. “In cassa non avevamo un euro – ricorda l’attuale vice presidenete della Fondazione -, i soldi sono arrivati un mese dopo. Ma quel gesto ha messo in cattiva luce lo stesso Francis, insomma una specie di autogol”. Poi però anche Stella lancia l’ancora a Francis. “mi pare che il ministro è stato molto peciso, margini per tornare a collaborare ci sono ancora. Sta solo a Menotti non farseli sfuggire. E se accetta un consiglio, cerchi di abbandonare chi finora lo ha indotto a commettere errori. Le regole ci sono per tutti e vanno rispettate”.
La Jaguar è già ripartita. E da Piazza del Duomo, ormai vuota, sparisce per sempre anche il 'vecchio' logo del Festival menottiano.
(Ca. Cer.)