“Adesso la gente del Trasimeno sta differenziando bene…poi la roba viene mischiata e finisce tutta in discarica, vanificando tutto”. La frase è dirompente. E’ il succo di tutta la vicenda che intreccia interessi pubblici e privati e sopratutto sconvolge e coinvolge istituzioni e cittadini. E’ riportata nell’ordinanza e quella frase viene attribuita attraverso le intercettazioni al direttore tecnico della discarica di Borgogiglione, Luciano Sisani e “evidenzia – secondo il Gip che lo scrive nell’ordinanza – la propria consapevolezza della gestione illecita della Fou”.
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Ma adesso si cercano altre responsabilità. Se quelle delle aziende che operano nel settore dei rifiuti (Gesenu, Tsa e Gest)
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Le “supercazzole”. Ecco come il chimico Presilla (indagato) definisce il materiale analitico da mandare ad Arpa, quando l’ingegner Luca Rotondi gli chiede “una proposta che abbia un minimo di senso tecnico di controlli e di monitoraggi” da inviare ad Arpa, “per un problema – spiega il gip – relativo all‘impianto di trattamento di percolato”. Pochi giorni dopo, “Presilla chiama Rotondi per sapere se ‘ha letto la supercazzola‘. Rotondi – si legge nell‘ordinanza – risponde di sì e dice – ridendo – che ne ha aggiunta una anche lui. Si evidenzia – ammonisce il giudice – che tale documento è finalizzato a rendere dichiarazioni tecniche veritiere verso un ente pubblico di controllo“.
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Si profila un “esercito legale” in questa vicenda. Gesenu, colpita dall’inchiesta sul traffico di rifiuti e sulla maxi-truffa ai danni dei Comuni, sarà assistita da Francesco Falcinelli, Giuseppe Caforio e Dario Buzzelli nominati congiuntamente dal comune di Perugia (che detiene il 45% del pacchetto azionario) e dalla nuova proprietà (il gruppo Paoletti).