Cgil, Cisl e Uil e i relativi sindacati pensionati dell’Altotevere si sono incontrati nei giorni scorsi con il sindaco di Città di Castello Luca Secondi e l’assessora alle Politiche sociali Benedetta Calagreti, per affrontare ancora una volta le problematiche inerenti il servizio sanitario del territorio.
Le sigle hanno riferito agli amministratori della necessità di incrementare i posti in case di riposo e strutture diurne per la non autosufficienza, chiedendo un intervento per calmierare le rette a carico delle famiglie degli utenti.
Per quanto riguarda la Casa di Comunità è stato invece evidenziato che “la scelta dei locali in via Vasari non è idonea ad accogliere tutti i servizi necessari alla sua funzione, in quanto gli spazi disponibili sono ridotti e insufficienti ed è dunque necessario prevedere un loro allargamento, tenendo conto delle disponibilità edificabili nella stessa area, come è indispensabile prevedere il reperimento dell’organico professionale necessario al suo funzionamento.
“Una situazione ad oggi non chiarita da parte della Regione Umbria – hanno sottolineato Barbara Mischianti, Maurizio Maurizi, Liliana Mascolo (Cgil), Antonello Paccavia, Corrado Campanelli (Cisl), Sandro Belletti e Bruno Allegria (Uil) – La Casa di Comunità deve diventare un presidio di sanità territoriale, che assieme all’azione dei medici di base deve ridurre il ricorso all’accesso del pronto soccorso e della ospedalizzazione, riducendo le problematiche di super affollamento delle attività ospedaliere”.
Le organizzazioni sindacali, in relazione alle attività socio sanitarie, hanno chiesto di poter partecipare periodicamente alle riunioni dei Comuni e del Distretto Sanitario Altotevere, per poter interloquire più direttamente in relazione alle singole tematiche da affrontare. E’ stato inoltre richiesto agli amministratori di impegnarsi “affinché al più presto vengano assolti i concorsi per la definizione dei primari di Ginecologia, Diabetologia, Cardiologia e per anestesisti e infermieri dell’ospedale di Città di Castello, e per superare l’attuale mancanza di personale del Pronto Soccorso, dove si aggiungono criticità logistiche e funzionali e la Tac è da due anni in magazzino in attesa di essere installata. Ovviamente occorre abbattere i tempi delle liste di attesa, con particolare riferimento ai reparti di Gastroenterologia e Oculistica”.
Le parti hanno infine concordato sulla esigenza di chiarire con la Regione Umbria i tempi dei primi interventi di risanamento dell’ex ospedale di Città di Castello, su cui sono stanziati oltre 3 milioni di euro per lavori sul tetto, da realizzarsi entro il 2026, e concordare tra amministrazione comunale e Regione la futura destinazione della struttura tenendo conto degli altri 12 milioni per interventi maggiormente strutturati per il 2030.